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Screening di massa
Monica Melotti, N. 4 aprile 2005

In crescita esponenziale le iniziative di prevenzione per sconfiggere questo nemico silenzioso. Molte regioni hanno adottato il modello veneto. Vi mostriamo di che cosa si tratta.

Counseling: sportello aperto
Valentina Ardia, N. 4 aprile 2005

Da recenti studi che sempre più avvalorano la tesi della stretta correlazione tra mente e corpo, dove entrano in gioco ben tre sistemi fondamentali, quali quello nervoso-endocrino-immunitario, nasce un progetto di supporto psicologico, e non solo, per aumentare le risorse personali nella lotta contro il tumore.

Progetto Dante
Annalisa Cretella, N. 4 aprile 2005

Un programma di ricerca dedicato alla diagnosi precoce dei tumori del polmone grazie alla prevenzione secondaria. È questo l'ambizioso obiettivo del progetto Dante, messo a punto dall'Unità Operativa di Chirurgia Toracica dell'Humanitas diretta dal professor Gianni Ravasi, che di recente ha anche ottenuto un prestigioso riconoscimento.

Carcinoma della mammella
Melissa Liaci, N. 4 aprile 2005

Si è svolta nella località montana di St. Gallen, in Svizzera, dal 26 al 29 gennaio 2005, la 9° Conferenza sul “Consenso per il trattamento del carcinoma della mammella in fase precauzionale”. Abbiamo chiesto al dottor Lorenzo Pavesi, primario della U.O. di Oncologia, Sezione di Oncologia Medica I° della Fondazione S. Maugeri di Pavia, di raccontarci gli aspetti più importanti emersi durante questo incontro.

Donna: il tumore dell'ovaio
Cristina Mazzantini, N. 4 aprile 2005

Si è appena concluso a Roma il 17° Congresso nazionale della Società Italiana di Oncologia Ginecologica. Tra i temi emersi, un problema particolarmente sentito è stata la progressiva e costante sensibilizzazione verso i trattamenti conservativi, con un’attenzione particolare alla preservazione della fertilità, soprattutto nelle giovani donne affette da tumori ginecologici.

Uomo: il tumore della prostata
Lara Bettinzoli, N. 4 aprile 2005

La comunicazione di una diagnosi di tumore comporta sempre un intenso disagio psicologico da parte del paziente, disagio dovuto a una serie di complesse reazioni emotive quali rifiuto, rabbia, paura, preoccupazione, ansia, che influiscono, per la maggior parte, negativamente sulla malattia. Le reazioni sono più intense se la “zona” colpita dalla neoplasia rientra nella sfera genitale-riproduttiva. Con due psicologi dell’Istituto Nazionale dei Tumori vediamo come dovrebbe essere “trattato” un malato di tumore alla prostata, dalla comunicazione della malattia, alla scelta della terapia fino al sostegno psicologico, per favorire l’adattamento alla condizione successiva al trattamento.

A proposito di crimini di pace
Maela Officio, N. 4 aprile 2005

Nel numero scorso ci siamo occupati di alcuni “delitti senza castigo”, rimasti per lo più impuniti, a opera di importanti industrie chimiche che operano nel nostro Paese. Dopo i casi di Seveso e di Marghera, affrontiamo ora quello del petrolchimico di Gela e quello della S.I.A.P.A. di Pomezia.

I tumori dell'occhio
Paola Sarno, N. 4 aprile 2005

Le numerose possibilità terapeutiche oggi disponibili per la cura di alcuni tipi di tumori oculari hanno migliorato la condizione dei pazienti oncologici e imposto la nascita di centri specializzati in oncologia oculare, ambienti superspecialistici dove si è in grado di elaborare per ogni singolo paziente la strategia terapeutica più indicata, meno rischiosa e che comporti il miglior risultato a distanza.

Linee guida: punto nono
Cristina Sampiero, N. 3 marzo 2005

Continua il nostro viaggio nel mondo dell’alimentazione: da questo numero prenderemo in esame l’importanza di un corretto regime alimentare nei casi in cui, per particolari situazioni legate all’età o peculiari condizioni fisiologiche, andiamo incontro a determinati fabbisogni nutritivi.

Nuove prospettive per i linfomi
Annalisa Cretella, N. 3 marzo 2005

Per la cura delle patologie onco-ematologiche, oggi in diversi centri, anche in Italia, si utilizzano protocolli terapeutici molto innovativi che, in particolare nel caso dei linfomi, possono far ottenere una percentuale di guarigione che raggiunge l’80-90 percento, rispetto al 70 percento raggiunto con la terapia standard. Un risultato molto buono ottenuto con un diverso schema chemioterapico e farmaci promettenti. Ce ne parla il dottor Armando Santoro, direttore dell’Unità operativa di oncologia medica ed ematologia dell’Istituto Clinico Humanitas di Milano.


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