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Arance della salute

Vera Lanza, N. 3 marzo 2011

È stato ampiamente dimostrato che oltre il 30% dei tumori nasce a tavola, a causa di cattive abitudini alimentari. Per contro, è noto che svariati alimenti ci possono proteggere dal cancro: l'arancia rossa di Sicilia si rivela essere uno dei migliori alleati. È partendo da questo presupposto che l'Airc, Associazione italiana per la ricerca sul cancro, ogni anno torna nelle piazze italiane con l'iniziativa le "Arance della Salute". L'appuntamento del 2011, che si è svolto l’ultimo sabato di gennaio, è stato presentato a Milano, durante una conferenza stampa, alla quale ha partecipato, tra gli altri, il Presidente di AIRC Piero Sierra.

Durante il suo intervento, il Presidente Sierra ha ricordato come il contributo che deriva dalla distribuzione delle arance costituisca la prima iniezione di risorse economiche per il 2011, fondamentale perché consentirà il proseguimento di quei progetti di ricerca in corso già giudicati meritevoli dal sistema del peer review. I progetti selezionati, definiti "Investigator Grants", rappresentano la spina dorsale della complessa attività di ricerca nel nostro Paese: sono 487, su 554 progetti totali erogati da AIRC nel 2010, e afferiscono alle grandi istituzioni, università, istituti di ricerca e cura, coinvolgendo in totale circa 3000 ricercatori. Un grosso contributo arriva dalla Regione Sicilia: oltre 400mila reticelle contenenti 3 kg di arance rosse non trattate (ricche di antociani, pigmenti naturali con straordinari poteri antiossidanti), oltre che di vitamina C (ne contiene circa il 40% in più rispetto agli altri agrumi) vengono offerte a fronte di un contributo di 9 euro, per aiutare la ricerca a rendere il cancro sempre più curabile. L'obiettivo di questa edizione era raccogliere quasi 4 milioni di euro. Grazie al contributo della Regione Sicilia (che si ripete da 16 anni), dunque, e alla generosità dei volontari che si adoperano per la distribuzione delle arance in più di 2000 piazze, per ogni euro raccolto sono 60 i centesimi che potranno essere destinati alla ricerca. Quest'anno in occasione delle Arance AIRC ha scelto di focalizzare la comunicazione sull'alimentazione infantile, partendo dal presupposto che, se introdotte in giovane età, abitudini alimentari corrette sono il migliore investimento per la salute. Diversi studi epidemiologici hanno dimostrato che un consumo di cibi sani fin da bambini si accompagna a una più bassa incidenza di tumori in età adulta. A questo argomento AIRC ha dedicato la pubblicazione speciale "Piccoli buongustai in Salute", con il riconoscimento del Comitato Nazionale del Programma Scuola e Cibo, del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. Questa piccola guida si aggiunge a una vera e propria collana tematica che ha accompagnato le arance nelle piazze nel corso degli anni e offre consigli utili sulla dieta e un ricettario creato da La Cucina Italiana, con tante idee adatte ai bambini.

Il ruolo della scuola
Alla presentazione dell’iniziativa dell’Airc è intervenuto anche Riccardo Garosci, Presidente del Comitato MIUR "Scuola e Cibo", che ha ricordato come il Programma “Scuola e cibo” si prefigga di introdurre, nel Sistema di Istruzione italiano, l'Educazione Alimentare quale materia trasversale e interdisciplinare, coinvolgendo progressivamente le Scuole di ogni ordine e grado e le Università. Non si tratterà di inserire nei curricula una nuova materia, ma di collocarla di volta in volta all'interno delle altre discipline, ad esempio con richiami e integrazioni relative alla conoscenza del cibo, dei consumi alimentari, della funzione degli alimenti, nonché agli aspetti culturali, sanitari ed economici dell'alimentazione. In quest’ottica è attiva dal 2011 una collaborazione con AIRC, per la promozione dell’attività di informazione alimentare e di ricerca scientifica anche con l’utilizzo dei prodotti freschi (in particolare frutta e verdura). Proprio in quest'ottica, AIRC da 11 anni collabora con le scuole primarie: a quest’ultima edizione dell’iniziativa se ne è aggiunta un’altra “Cancro io ti boccio”, che ha coinvolto 674 scuole di tutto lo stivale, dove studenti, insegnanti e genitori, hanno distribuito le reticelle di arance. Un’occasione in più per indirizzare i ragazzi, fin da piccoli, a una corretta alimentazione a prevenzione del cancro e per coinvolgerli in maniera attiva nel sostegno alla ricerca.

Fast food, merendine e il rischio obesità
Nel mondo globalizzato, si può parlare ormai di un’epidemia di obesità e di sindrome metabolica che sta crescendo a causa delle bevande zuccherate, delle merendine, della frequentazione dei fast food, della riduzione del consumo di cereali integrali e in generale di alimenti ricchi di fibre, oltre naturalmente che per via della televisione. È sempre più chiaramente dimostrato, invece, che la dieta mediterranea tradizionale contribuisce a prevenire la sindrome metabolica, il diabete, l’ictus, l’infarto e molti tumori e, nei bambini, l’asma, la dermatite atopica, l’infiammazione, l’ipertensione e infine migliora l’assorbimento del calcio e del ferro. La condizione perché i bambini apprezzino la dieta mediterranea è che la privilegino i loro genitori e, naturalmente, che i piatti siano preparati a regola d’arte con ingredienti di buona qualità.

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