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Gli ospedali oncologici più umani hanno il bollino blu
Minnie Luongo, N. 11 novembre 2010
Come riconoscere un ospedale dispensatore di umanità? Da oggi si può, grazie ad un particolare bollino blu, certificato da un programma finanziato dal Ministero della salute assieme alla Regione Lombardia. Più che promettenti i risultati del “Progetto HURE” - giunto a metà percorso - presentati a Milano, la cui conclusione si prevede per la fine del 2011: si tratta della prima esperienza nazionale per affrontare il disagio psicologico dei malati e, anche, per migliorare la comunicazione fra medico e paziente.
Il progetto HUCARE
HUCARE è reso possibile grazie a finanziamenti pubblici (per mezzo milione di euro) del Ministero della salute e della Regione Lombardia (questa ha un ruolo di primo piano con 25 centri partecipanti) oltre - tra i promotori - l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM).
145 oncologi (su 188) e 388 infermieri (su 470) hanno seguito un corso di alta formazione per migliorare le competenze comunicative; ad ogni paziente oncologico è stato assegnato un infermiere di riferimento con il compito di assisterlo nelle varie fasi della terapia fornendogli informazioni dettagliate. Garantendo, in ogni reparto, la presenza di uno psicologo cui indirizzare i malati di cancro colpiti da un disagio psichico grave (uno su tre infatti soffre di ansia e depressione), individuato con uno screening specifico.
Questi sono solo alcuni dei risultati preliminari del progetto HUCARE (HUmanization of CAncer caRE), unico nel nostro Paese e fra i primi al mondo- per “diffondere la cultura dell’umanizzazione in Italia”. Obiettivo principale dell’iniziativa: migliorare le condizioni dei pazienti oncologici grazie a una serie di interventi mirati di supporto sia psicologico sia sociale. «Tutti i 29 centri partecipanti - aggiunge il professor Rodolfo Passalacqua, responsabile scientifico di HUCARE e primario di Oncologia agli Istituti Ospitalieri di Cremona - hanno finora ottenuto almeno un bollino blu. Certo, il cammino dell’umanizzazione è comunque ancora lungo e solo al termine del percorso potremo valutare se le strutture coinvolte avranno realizzato tutti gli obiettivi che ci siamo posti: centrati sulla comunicazione tra medico e paziente, sull’informazione ed educazione sanitaria e sul supporto psicosociale».
L’importanza dell’iniziativa
HUCARE ha una finalità prioritaria più che ambiziosa: modificare il modo di lavorare nelle strutture oncologiche, agendo sui sistemi organizzativi e diffondendo la cultura dell’umanizzazione, ossia un approccio sistematico ai problemi psico-sociali. Sono cinque, in particolare, gli obiettivi prefissati, a ciascuno dei quali corrisponde l’attribuzione di un bollino blu: 1) miglioramento delle capacità comunicative in almeno il 75 percento dei medici e infermieri; 2) assegnazione dell’infermiere di riferimento al 75 percento dei malati (con menzione in cartella clinica); 3) istituzione in ogni reparto di un “Punto di Informazione e Supporto” (PIS); 4) presenza dello psicologo con rilevazione dello stress psicologico e dei bisogni sociali nel 75 percento dei pazienti. «Quinto punto fondamentale - continua Passalacqua - è la lista delle domande chiave che il malato può rivolgere all’oncologo. Si tratta di un elenco predefinito di 70 quesiti utili per facilitare il colloquio con il medico all’inizio del percorso diagnostico-terapeutico: così il paziente può comprendere meglio alcuni aspetti della malattia talvolta poco chiari».
Rispondere ai bisogni globali dei pazienti
Ogni anno in Italia più di 250mila persone vengono colpite da tumore, il quale quasi sempre porta con sé ansia e depressione. Per la precisione: la diagnosi di cancro e le sue conseguenze presentano un impatto considerevole sulla vita di malati e familiari: il 34 percento dei malati oncologici (uno su tre) è affetto da ansia clinicamente significativa o depressione (da trattare come malattie a sé). Ed è dimostrato che ciò non solo influenza negativamente la capacità di affrontare la malattia, ma può anche ridurre il grado di adesione terapeutica. Così come molti studi dimostrano che diverse tipologie d’intervento possono migliorare significativamente lo stato psico-sociale di pazienti e familiari. «Ecco perché il nostro obiettivo - sottolinea il professor Carmelo Iacono, presidente nazionale AIOM - è far conoscere questa esperienza di assoluto livello, sia fra gli operatori che fra il grande pubblico. Ma è altresì importante testimoniare l’impegno della nostra Società scientifica sul fronte di una sempre più competente risposta ai bisogni globali del paziente. E un corretto approccio terapeutico esige che vi sia attenzione anche a questo tipo di problemi. Non a caso il ruolo dell’AIOM è confermato dalla proposta di linee guida per l’assistenza psico-sociale: la prima esperienza di linee guida in questo campo è quella australiana, a cui si ispira la versione italiana, implementandola».
«In quasi tutte le strutture coinvolte è già stato avviato anche il Punto di Informazione e Supporto (PIS), un servizio molto utile per ridurre il disagio psicologico e migliorare la soddisfazione - dice ancora Passalacqua -: è gestito da personale infermieristico appositamente formato, dotato di una biblioteca per pazienti con materiale informativo specifico in diversi formati (cartaceo, video, ecc.), con accesso a Internet e a banche dati. Per quanto riguarda il supporto psico-sociale non solo è stata introdotta la figura dello psicologo nei reparti (prima solo il 50 percento l’aveva), ma è stato previsto in maniera sistematica lo screening del disagio psicologico attraverso una scala comune validata a livello nazionale, per misurare il grado di ansia e depressione».
A testimonianza dell’importanza e del successo di HUCARE, altri 20 centri italiani hanno chiesto di partecipare: e al termine della prima fase della sperimentazione (nel 2011), è prevista l’estensione dell’iniziativa anche ad altre strutture.
I 29 Centri coinvolti
Centro |
Azienda Sanitaria/Ospedaliera |
Alzano Lombardo (BG) |
AO “Bolognini” Seriate - Ospedale “Pesenti-Fenaroli”
di Alzano Lombardo |
Piario (BG) |
AO “Bolognini” Seriate - Ospedale “M.O.A Locatelli”
Piario |
Seriate (BG) |
AO “Bolognini” Seriate - Ospedale “Bolognini"
Seriate |
Bergamo |
AO Ospedali Riuniti Bergamo |
Brescia |
AO Spedali Civili Brescia |
Montichiari |
AO Spedali Civili Brescia - Presidio Ospedaliero di Montichiari |
Busto Arsizio (VA) |
AO Ospedale di Circolo di Busto Arsizio |
Casalpusterlengo |
AO della Provincia di Lodi- Presidio Ospedaliero di Casalpusterlengo |
Lodi |
AO della Provincia di Lodi- Presidio Ospedaliero di Lodi |
Como |
AO Ospedale Sant’Anna |
Crema (CR) |
Ospedale Maggiore di Crema |
Cremona |
Istituti Ospitalieri di Cremona |
Desio (MI) |
AO di Desio e Vimercate
Ospedale di Desio |
Fermo |
Ospedale “Augusto Murri” - ASUR Marche |
Firenze |
AOU Careggi |
Gorgonzola (MI) |
AO di Melegnano - Presidio Ospedaliero di Gorgonzola |
Iseo (BS) |
AO M. Mellini di Chiari - Ospedale civile di Iseo |
Manerbio (BS) |
AO di Desenzano del Garda - Ospedale di Manerbio |
Mantova |
AO Carlo Poma |
Milano |
Ospedale Maggiore Policlinico Mangiagalli e Regina Elena |
Milano |
AO Ospedale S. Carlo Borromeo |
Monza (MI) |
AO San Gerardo di Monza
Università Milano-Bicocca Oncologia |
Monza (MI) |
AO San Gerardo di Monza
Università Milano-Bicocca Radioterapia |
Reggio Emilia |
AO Santa Maria Nuova |
Rho (MI) |
AO “Guido Salvini” - Presidio Ospedaliero di Rho |
Saronno (VA) |
AO Ospedale di Circolo di Busto Arsizio– Presidio Ospedaliero di Saronno |
Trieste |
AO Universitaria - Ospedali Riuniti di Trieste |
Vimercate (MI) |
AO di Desio e Vimercate
Ospedale di Vimercate |
Vizzolo Predabissi (MI) |
AO di Melegnano - Presidio Ospedaliero di Vizzolo Predabissi |
AIOM
Associazione Italiana di Oncologia medica, fondata nel 1973, è la Società clinico-scientifica degli oncologi medici italiani. Presieduta da Carmelo Iacono, conta 2.000 iscritti ed è amministrata da un consiglio direttivo di 12 membri. Principali scopi dell’Associazione: riunire gli esperti di quella branca dell’Oncologia Clinica la cui attività principale consiste nello studio degli aspetti medici delle neoplasie e della terapia dei tumori mediante trattamenti medici: in particolare chimici, endocrini, immunologici e riabilitativi. Così da promuovere il progresso nel campo sperimentale, clinico e sociale; facilitare i rapporti tra oncologi medici ed esperti di altre branche specialistiche; stabilire relazioni scientifiche con analoghe associazioni sia italiane sia straniere. AIOM, inoltre, si impegna nel promuovere la ricerca clinica e sperimentale, la prevenzione primaria, la diagnosi precoce, la terapia riabilitativa di supporto e quella palliativa. Oltre ad incentivare campagne di educazione, a tutti i livelli. Particolare interesse, infine, riveste la formazione professionale di oncologi medici e di operatori sanitari, assieme alla formazione di strutture intra ed extra ospedaliere per l’assistenza al malato con neoplasia.
Sede:
via Noe 23, 20133 Milano;
tel. 02/7063.0279, fax 02/2360018.
www.aiom.it
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