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Foncanesa, Fondazione catanese per lo studio e la cura delle malattie neoplastiche del sangue

Minnie Luongo, N. 8/9 agosto/settembre 2010

Spesso da una tragedia può nascere l’opportunità per aiutare altre persone. È il caso della perdita prematura della giovane Santella Massimino, che nel maggio del 1986 ha spinto i suoi familiari a dar vita alla Fondazione catanese per lo studio e la cura delle malattie neoplastiche del sangue. Una Fondazione nata con l’obiettivo principale di sostenere la ricerca oncoematologica e le persone sofferenti per neoplasie del sangue, ma non solo, come ci illustra la presidente Rosalba Zappalà Massimino.\

Signora, sono davvero numerose le vostre attività…
«Sì. Prime fra tutte: l’assegnazione di borse di studio, sia per l’Italia sia per l’estero, a giovani ematologi, assieme al finanziamento di progetti di ricerca, sempre in campo oncoematologico. Il nostro primo pensiero, tengo a sottolinearlo, è stato quello di supportare l’istituto di Ematologia dell’Università di Catania - Ospedale Ferrarotto, per offrire alla città la possibilità di curare tutte le forme di leucemia, ed evitare i cosiddetti viaggi della speranza».

Da qui, moltissimi altri progetti…
«Solo per parlare dei nostri programmi per l’anno in corso: oltre ad aver ottenuto il finanziamento di tre importanti progetti, abbiamo messo in cantiere l’acquisto di una sofisticata apparecchiatura per il laboratorio di citogenetica oncoematologica della Divisione Clinicizzata di Ematologia con trapianto di midollo osseo, della quale si avvantaggeranno anche le altre unità ematologiche della Sicilia orientale. Sempre restando accanto ai medici del territorio».

La Fondazione si occupa anche di attività socio-assistenziali?
«Esattamente. Per la precisione: oltre 10 anni fa la nostra Fondazione ha istituito due case d’accoglienza, chiamate “Casa Santella”, che dal 1999 hanno registrato più di 21.000 presenze, con persone provenienti da tutte le provincie siciliane, ma anche dal resto dell’Italia e dall’estero».

Iniziative che si rivelano preziose non solo per i pazienti, ma anche per le loro famiglie.
«Senza dubbio, poiché si offre a quest’ultime la possibilità di restare vicine al loro caro durante la degenza ospedaliera. E, già per il 2010-2011, si prevede la realizzazione di una nuova casa d’accoglienza, vicino al nostro Policlinico. Una modalità che, al contempo, consentendo alla persona malata di avere vicini i familiari, rappresenta una sorta di “terapia” psicologica, quasi sempre necessaria quanto quella propriamente medica».

FONCANESA, Fondazione catanese per lo studio e la cura delle malattie neoplastiche del sangue
Segreteria: tel. 095/418779, via D. Savio 25, 95030 Gravina di Catania (CT)
presidentefoncanesa@virgilio.it; www.foncanesa.it

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