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Il 15-20% dei tumori proviene da infezioni. Ma molte di queste possono essere prevenute

Vera Lanza, N. 1/2 gennaio/febbraio 2010

Studi epidemiologici e biologici  hanno confermato, in via definitiva, che gli agenti infettivi sono fra le cause più rilevanti e specifiche nell’insorgenza di diversi tumori maligni accertati nelle varie parti del mondo. Sono queste le conclusioni a cui sono arrivati 36 esperti internazionali, provenienti da 16 paesi di tutti i continenti, che si sono incontrati a Lione presso l'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) del WHO/OMS per rivalutare la carcinogenicità degli agenti biologici già classificati come ‘cancerogeni per gli esseri umani’  ed identificare ulteriori tumori o sedi anatomiche di tumore insieme a meccanismi di carcinogenesi. Queste valutazioni saranno presto pubblicate nel volume numero 100, delle monografie dello IARC/WHOM; mentre, nel sulla rivista scientifica “The Lancet Oncology”, è stata riportata una sintesi preliminare dei risultati sorprendenti del Working Group.
La percentuale dei tumori maligni attribuiti in termini eziologici ad agenti infettivi è più alta nei paesi in via di sviluppo (26%) mentre è significativamente più bassa nei paesi sviluppati (8%). Il totale di tumori maligni attribuibili ad infezione nell’anno 2002 è stato stimato in 1,9 milioni di casi, ossia il 17,8% dell’insieme dei tumori maligni.
I principali agenti infettivi già classificati come “cancerogeni per gli esseri umani„ e confermati come tali dal gruppo di lavoro comprendono Il virus dell’epatite B (HBV), il virus dell’epatite C (HCV), il KSHV (Kaposi sarcoma associated herpes virus), HIV-1, il virus di Epstein-Barr (EBV), il papillomavirus (HPV) e l’Helicobacter pylorii (HP).
I virus HBV ed HCV infettano, rispettivamente, oltre 300 milioni e 170 milioni di persone in tutto il mondo, pricipalmente in Asia ed in Africa. E’ conosciuto che l'infezione cronica da parte di questi virus causa il carcinoma epatocellulare (vedi box 1).
Sono a disposizione evidenze sufficienti per concludere che l'infezione cronica da HCV può anche causare linfomi non-Hodgkin, specificamente linfomi a cellule B.
Il virus EBV infetta quasi tutti gli esseri umani e causa diversi tipi di tumore, compreso il carcinoma rinofaringeo (vedi box 2), uno dei tumori più comuni nel sud est asiatico ed il linfoma di Burkitt nei bambini in Africa. Nuove evidenze indicano un ruolo di EBV nel 5-10% dei carcinoma gastrici in tutto il mondo. Il carcinoma gastrico EBV-positivo insorge nei giovani adulti, ha una istopatologia distinta, e quindi può rappresentare  un'entità clinica separata. In questo subset di tumori gastrici, la presenza del genoma virale in una forma monoclonale e l'espressione di proteine trasformanti del virus sono una prova ben fondata del coinvolgimento di EBV.
Dati da 22 studi di coorte e da 80 studi caso-controllo mostrano un'associazione fra KSHV ed il sarcoma di Kaposi, con rischio relativo superiore a 10.
Gli individui che sono infettati con HIV-1 hanno un alto rischio di sviluppare un tumore maligno. L'infezione da HIV-1, principalmente attraverso l’immunosoppressione, porta ad un aumento di replicazione di virus oncogeni quali EBV e KSHV.
Il carcinoma della cervice uterina è causato da tipi di HPV che appartengono ad alcune specie filogeneticamente correlate. I tipi trovati il più delle volte nei carcinomi cervicali (HPV-16, 18, 31, 33, 35, 45, 52, 58) e i 4 tipi trovati meno costantemente (HPV-39, 51, 56, 59) sono stati classificati come cancerogeni.
L’Helicobacter pylorii (HP) è associata a cancro gastrico (vedi box 4), uno dei tumori maligni più diffusi nel mondo. Studi epidemiologici prospettici e “trials” clinici di eradicazione indicano che l'infezione da HP causa carcinomi gastrici (non cardiali). L'infezione da HP causa inoltre linfomi MALT (mucosa-associated lymphoid tissue) gastrici. Il trattamento con l’eradicazione porta alla remissione di questi linfomi a ‘basso-grado’.
“In conclusione - sostiene  Antonino Carbone, membro del Working Group riunitosi presso lo IARC di Lione e Direttore del Dipartimento  di Patologia Diagnostica e Laboratorio della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori-, la percentuale complessiva nelle varie parti del mondo di tumori maligni causati da agenti infettivi è stata valutata fra il 15 ed il 20%. La percentuale di infezione correlata a cancro è più alta nei paesi in via di sviluppo a causa della più alta prevalenza di infezione primaria  con gli agenti infettivi coinvolti (e.g. HBV, HP, HPV e HIV), e assenza di programmi  di screening per lesioni cervicali precancerose HPV-correlate. L'identificazione di nuove sedi anatomiche di cancro attribuita a questi agenti biologici significa che un numero sempre maggiore di tumori maligni è potenzialmente prevenibile”.

Carcinoma epatocellulare. È il principale tumore maligno del fegato. I termini carcinoma epatocellulare, epatocarcinoma e tumore maligno primitivo del fegato sono tutti sinonimi. Il termine
epatoma è invece un termine poco usato e non corretto. L'abbreviazione più comune è HCC, che deriva dalla terminologia inglese (Hepato Cellular Carcinoma). Le cause Le principali cause favorenti lo sviluppo di un epatocarcinoma sono l'epatite B e l'epatite C, in particolare se hanno dato esito ad un quadro di malattia cronica quale la cirrosi. Quasi il 70% dei pazienti con epatocarcinoma è portatore di una di queste due epatiti. Per tale motivo viene consigliato ai pazienti positivi all'epatite B o all'epatite C di controllarsi periodicamente mediante l'esecuzione di esami del sangue, dosaggio dell'alfa1-feto proteina (AFP) ed ecografie periodiche. Questi suggerimenti hanno portato alla scoperta di un numero maggiore di tumori di piccole dimensioni, potenzialmente curabili.

Carcinoma rinofaringeo. La faringe è un canale cilindrico lungo circa 15 centimetri, posto tra la cavità nasale e l’esofago; esso fa parte delle cosiddette ‘vie aereo digestive superiori’ perché da un lato consente la progressione del bolo alimentare dalla bocca verso l’esofago tramite il meccanismo della deglutizione, dall’altro il passaggio verso la trachea e i polmoni dell’aria opportunamente filtrata, umidificata e scaldata. La faringe può essere interessata da tumori maligni in ciascuna delle sue tre porzioni: il nasofaringe (o rinofaringe), l’orofaringe e l’ipofaringe (dove si separano la via alimentare e quella respiratoria). Quelli della nasofaringe o rinofaringe sono carcinomi indifferenziati frequentemente associati al virus EBV (Epstein-Barr virus), mentre nelle altre regioni prevale il carcinoma a cellule squamose

Il tumore della cervice uterina è un tumore che colpisce il collo dell’utero, la parte più bassa che sporge in vagina. Insieme al tumore del colon-retto è al secondo posto tra i tumori femminili, dopo quello della mammella.  E' il primo tumore riconosciuto dall'Organizzazione mondiale della sanità come totalmente riconducibile ad un'infezione. L'agente responsabile è il papillomavirus umano (HPV).  Il tumore è molto più diffuso nei Paesi in via di sviluppo, mentre nei Paesi industrializzati è relativamente raro, grazie alla diffusione del Pap test. Il tumore è preceduto da alterazioni del tessuto che riveste il collo dell’utero, chiamate displasie. Alcune displasie possono regredire spontaneamente o rimanere invariate senza provocare danni all’organismo. Una piccola percentuale può invece evolvere in un tumore vero e proprio, impiegando circa 10-15 anni.

Cos'è il tumore allo stomaco. Lo stomaco è l'organo che contiene il cibo ingerito e lo processa prima di inviarlo all'intestino dove vengono assorbite le sostanze utili ed eliminate quelle inutili. Ha la forma di un'otre ed è posto al termine dell'esofago, una sorta di lungo tubo che ha la funzione di veicolare il cibo e i liquidi dalla bocca fino agli organi digestivi. Il tumore dello stomaco è provocato da una massa di cellule in crescita incontrollata, originatesi, nel 90 per cento dei casi, dal rivestimento interno dell'organo. Il cancro dello stomaco colpisce mediamente le persone con età compresa tra i 45 e i 55 anni. Negli ultimi anni il numero di casi diagnosticati nei Paesi occidentali è in diminuzione, un fenomeno che sembra dovuto, almeno in parte, al miglioramento dell'alimentazione e alla diminuzione del consumo di cibi conservati sotto sale o affumicati. In Europa si verificano circa 190.000 nuovi casi ogni anno che rappresentano circa il 23 per cento di tutte le neoplasie. Il rapporto fra maschi e femmine è 1,6:1. L'incidenza è maggiore tra le classi sociali più basse, anche se è in rapida diminuzione (circa 5 per cento ogni cinque anni). Il declino è stato più rapido nelle donne rispetto agli uomini. In Italia si è verificata una importante diminuzione sia dell'incidenza sia della mortalità in entrambi i sessi.

Indirizzi utili
FONDAZIONE I.R.C.C.S. ISTITUTO NAZIONALE DEI TUMORI
Indirizzo Via Venezian, 1 - 20133 Milano  
Centralino:  02 23901
Prenotazioni/informazioni:  02 23902541
www.istitutotumori.mi.it

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