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La prevenzione dei tumori nelle scuole e negli stadi

Monica Melotti, N. 11 novembre 2009

Tre tumori su dieci si possono evitare con una sana alimentazione e movimento fisico fin da bambini. Le alterazioni del metabolismo e degli ormoni in questi primi anni di vita rischiano infatti di alterare il funzionamento delle cellule, facendole degenerare. Ma, oltre al "cibo spazzatura" e alla sedentarietà, le altre insidie per gli adolescenti sono le sigarette, l’abuso di alcool e l’eccessiva esposizione al sole. Fattori di rischio sottovalutati, responsabili di circa il 40% del totale delle morti per malattia oncologica. La Fondazione Giacinto Facchetti per lo studio e la cura dei tumori O.N.L.U.S. presenta "Metti il cancro in fuorigioco!", il primo progetto mai realizzato in Italia per spiegare la prevenzione nelle scuole e sui campi di calcio. Il progetto è stato finanziato dall’Inter e dal Comune di Milano e prevede: una guida a vignette per smentire i luoghi comuni sugli stili di vita (che verrà diffusa da oggi nelle scuole secondarie di secondo grado e negli Inter club), dove saranno anche previsti incontri di sensibilizzazione e su youtube, nella pagina dedicata www.youtube.com/fondazionefacchetti, con un video contro le credenze più diffuse fra gli adolescenti in tema di tumori. «Vogliamo diventare il punto di riferimento dei più giovani e il modo migliore è incontrarli nei luoghi che frequentano », spiega il prof. Emilio Bajetta, direttore della Struttura Complessa Oncologia Medica 2 della Fondazione Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e presidente della Fondazione. «I tumori causano ogni anno 125.000 decessi in Italia, spaventano molto, ma la consapevolezza sui fattori di rischio è davvero scarsa. Stress e inquinamento atmosferico, ad esempio, sono percepiti come ben più pericolosi rispetto all‘alcol (rispettivamente 57% e 78% contro il 51% secondo un’indagine dell’International Union Against Cancer). Il nostro obiettivo è quindi rivolgerci agli adolescenti perché non è mai troppo presto per parlare di prevenzione». Oltre agli Istituti scolastici, anche i punti di ritrovo nero-azzurri, più di 900 in tutto il mondo, faranno da cassa di risonanza all’iniziativa.
Alimentazione, abitudine al fumo, movimento fisico, esposizione al sole e consumo di alcol sono le cinque "chiavi" di un corretto stile di vita ed è proprio su questi aspetti che si concentra la guida, pensata proprio per affrontare, uno a uno, dieci fra i più radicati pregiudizi che portano ad una grave sottovalutazione dei rischi. «Chiudere un occhio su qualche chilo di troppo, sul bicchierino in più, sulla sigaretta fumata in compagnia, potrebbe non rivelarsi pericoloso in sé ma, se queste piccole trasgressioni si accumulano, le conseguenze potrebbero essere ben più gravi», continua Bajetta. «Nel tumore del cavo orale, ad esempio, l’associazione fumo-alcol aumenta il rischio in maniera esponenziale: se nel non fumatore-non bevitore è pari ad 1, se si consumano entrambe queste sostanze è di oltre 15 volte! La prevenzione è un’abitudine quotidiana che non ha bisogno di gesti eclatanti (diete drastiche, allenamenti estenuanti, rinunce), ma di consapevolezza e costanza nel volersi bene e nello scegliere ogni giorno uno stile di vita sano. A rivestire un’importanza determinante è la dieta, quanto e cosa si mangia, non solo per l’eventuale insorgenza di sovrappeso, un fattore di rischio importante, ma non l’unico. Alcuni geni che regolano il metabolismo vengono infl uenzati dalla qualità del cibo consumato fin da bambini. Spesso questi stessi geni rivestono un ruolo nella trasformazione maligna delle cellule. È stato quindi stimato che, con la giusta alimentazione e una corretta attività fisica, si potrebbe ridurre l’incidenza delle malattie dell’adulto di circa il 30%».

I tumori in Italia
Per il 2008 in Italia si stimano circa 250 mila nuovi casi di tumore e 125 mila decessi. Il numero complessivo delle persone affette da patologia tumorale è stato stimato pari a 1 milione e 800 mila. L’andamento temporale dell’incidenza dei tumori osservato negli ultimi anni presenta importanti differenze rispetto al sesso e all’area geografica. Nella popolazione maschile il tasso di incidenza generale appare in diminuzione, per effetto della riduzione dell’incidenza di alcune delle patologie tumorali più letali degli scorsi decenni come il tumore del polmone e il tumore dello stomaco. Per le donne l’incidenza del complesso dei tumori risulta ancora in crescita, sebbene per specifiche sedi tumorali, come lo stomaco e la mammella, si registrino tassi rispettivamente in diminuzione e in via di stabilizzazione. Il pattern geografico dell’incidenza evidenzia in genere andamenti più favorevoli nell’area centro-settentrionale del Paese che nel meridione. A fronte di queste tendenze il rischio oncologico complessivo nelle Regioni del Sud, storicamente più basso, si sta avvicinando a quello delle Regioni del Nord. I dati relativi agli ultimi decenni hanno mostrato che l’incremento della mortalità va rallentando rispetto all’incidenza. Questa tendenza è il risultato del miglioramento della sopravvivenza dei malati, che in Italia ha raggiunto in media il livello di 55% di sopravviventi a 5 anni dalla diagnosi. Sono risultati importanti, che dipendono dal miglioramento della diagnostica e dell’efficacia delle terapie a disposizione, come anche dalla maggiore precocità delle diagnosi grazie ad attività di screening organizzate o spontanee (mammella, cervice uterina, colon-retto). Un ruolo importante va riconosciuto anche alla maggiore attenzione culturale alla salute. Sono in corso programmi di screening di popolazione, soprattutto per il tumore della mammella, del colon retto e della cervice uterina, mentre è ancora in fase di discussione la validità del test PSA per il carcinoma alla prostata. Oggi in Italia la sopravvivenza relativa standardizzata a cinque anni dalla diagnosi è del 45,7% negli uomini e del 57,5% nelle donne, per tutti i tumori esclusi i carcinomi della cute. Questi dati rappresentano un aumento rispetto al 1985 di circa il 15%, mentre per la sopravvivenza a dieci anni il miglioramento è circa del 6%. Il miglioramento è attribuito alla maggiore disponibilità di terapie efficaci e alla diffusione dei programmi di screening in varie zone d’Italia. Ci sono però differenze dal punto di vista geografico: in genere, la sopravvivenza al Nord e al Centro è più alta di circa il 10% rispetto al Sud. In media i dati italiani sono in linea con quelli degli altri Stati europei, ma non ancora ai livelli degli Stati Uniti.

Il Ministero della Salute, d’intesa con le Regioni, ha dato vita al Piano Nazionale della Prevenzione. Nel 2006 sono state prodotte raccomandazioni da tre commissioni composte da clinici e operatori di sanità pubblica, tra i maggiori esperti nel campo in Italia.
Ma la Fondazione ha in programma altre iniziative dedicate ad unire in una sinergia virtuosa sport e salute. «Stiamo valutando - conclude il prof. Bajetta - di attivare il primo studio osservazionale per valutare le abitudini di vita dei tifosi, un’iniziativa mai realizzata prima che permetterà di fotografare uno spaccato assolutamente eterogeneo come quello degli appassionati di calcio. E il 17 novembre, primo "compleanno" della Fondazione, si terrà un convegno nazionale con il patrocinio del CONI dal titolo "Tre a zero contro il cancro" per creare un percorso condiviso che possa applicare i "metodi" del raggiungimento di un traguardo sportivo alla salute, per vincere il tumore».

La fondazione Giacinto Facchetti
La Fondazione Giacinto Facchetti per lo studio e la cura dei tumori O.N.L.U.S. nasce il 17 novembre 2008 per migliorare la conoscenza della popolazione in ambito oncologico. Porta il nome di Giacinto Facchetti per una condivisione di intenti ed una pari impostazione di impegno nella vita. Nella sua correttezza umana e sportiva, il campione interista rappresenta infatti al meglio un modello cui ispirarsi per un’attività di promozione dell’informazione e della ricerca spontanea ed eticamente corretta.
Gli obiettivi della Fondazione sono promuovere l’informazione, la prevenzione e la ricerca clinica, spontanea e dai risultati immediatamente applicabili. La Fondazione si è costituita per iniziativa di un’equipe di medici oncologi che da anni operano presso la Struttura Complessa di Oncologia Medica 2 dell’Istituto Nazionale dei Tumori (INT) di Milano. La loro attività li pone a contatto diretto con i pazienti e permette di condurre attività di informazione e ricerca che si sviluppano a partire dai reali bisogni dei malati. Lo scopo prioritario della Fondazione è essere «sempre, sempre più vicini al paziente», affrontare e studiare i suoi reali bisogni, renderlo beneficiario dei risultati della ricerca clinica, garantirgli l’assistenza e l’informazione adeguate e fornirgli da subito ogni possibile sollievo. Giovane dal punto di vista anagrafico, la Fondazione è già grande per esperienza scientifica e clinica che deriva da due realtà consolidate, I.T.M.O. (Italian Trials in Medical Oncology) e Ce.Ri.Ca. (Centro di Riferimento per lo Studio e la Cura dei Carcinoidi e dei Tumori Neuroendocrini) che rappresentano il braccio operativo della Fondazione.

Le principali norme di prevenzione

L’attività fisica
Il ruolo positivo e protettivo dell’attività fisica nelle neoplasie è scientificamente provato, in particolare per alcuni tipi di tumore. In testa il cancro del colon-retto e del seno, il cui rischio di insorgenza si riduce fino al 50% nelle persone che praticano sport o attività fisica ai medi e massimi livelli. Effetti dimostrati scientificamente: le donne che svolgono regolarmente attività fisica presentano una riduzione del rischio relativo di ammalarsi di carcinoma mammario di circa il 15-20% e l’effetto sembra maggiore in post menopausa. È addirittura possibile quantizzare la riduzione di rischio relativo del 6% per ogni ora alla settimana di attività fisica svolta. L’attività fisica svolta durante l’adolescenza è inoltre in grado di diminuire l’incidenza di tumori che poi si svilupperanno solo molto più avanti negli anni. Buone evidenze si registrano anche sulla valenza dell’attività fisica di migliorare la qualità di vita dei pazienti in trattamento e nel contrastare la fatigue. Particolarmente importante nel prevenire l’insorgenza di recidive, diminuendo quindi le possibilità di ammalarsi di nuovo, soprattutto nel tumore del seno.

No al fumo
Il 25-30% di tutti i tumori sono correlati al consumo di tabacco. Ogni anno, nel mondo, tre milioni di persone perdono la vita a causa del fumo: si calcola che i fumatori muoiano mediamente otto anni prima dei non fumatori. Numerose e autorevoli ricerche confermano la pericolosità anche del fumo passivo corresponsabile di un aumentato rischio di tumori broncopolmonari e, soprattutto nei bambini, di disturbi allergici e respiratori.

Moderare il consumo di alcool
Il consumo di bevande alcoliche aumenta il rischio di cancro del cavo orale, della faringe, dell’esofago e della laringe. L’abuso di alcolici è fortemente correlato anche all’insorgenza di cancro del fegato e dell’intestino in entrambi i sessi e della mammella nelle donne.

La dieta mediterranea
Il menù ideale per proteggersi dai tumori è costituito da frutta, verdura e fibre. È dimostrato che il maggior apporto di frutta e verdura, specie se crude, ha forte effetto protettivo sul rischio di numerose forme tumorali, in particolare a carico degli apparati digerenti. Frutta e verdura fresche e crude svolgono l’azione protettiva grazie all’alto contenuto di fibre (che favoriscono la maggior mobilità intestinale, impedendo l’assorbimento di eventuali sostanze cancerogene) e all’elevata presenza di sostanze ad azione antitumorale quali le vitamine antiossidanti. In Europa meridionale, dove ancora si segue la dieta mediterranea, povera di grassi animali e carne e ricca di pesce, olio di oliva, verdura, frutta, fibre e cereali, si ha una minor frequenza di tumori degli apparati respiratorio e digerente. Per quanto riguarda le raccomandazioni, si consiglia di consumare regolarmente pane, pasta, riso ed altri cereali e di aumentare il consumo giornaliero di ortaggi, legumi e frutta fresca.

Controllare il peso
L’obesità o il sovrappeso e l’elevata assunzione di grassi costituiscono altri fattori di rischio da evitare. È dimostrato che in persone con un eccesso di peso uguale o superiore al 40% vi è un aumento di mortalità per cancro del colon-retto, della prostata, dell’utero, della cistifellea e della mammella. Ciò può essere determinato da alterazioni ormonali correlate al sovrappeso. In particolare, studi epidemiologici dimostrano come sia importante assumere pochi grassi di origine animale per ridurre il rischio di tumori e malattie cardiovascolari.

Il sole e le lampade solari
Per prevenire il melanoma, il più pericoloso tumore della pelle, è buona norma evitare l’esposizione al sole nelle ore più calde della giornata (dalle 10 alle 14 ora solare, o dalle 11 alle 15 ora legale). Sembra infatti assodato che non sia tanto la prolungata esposizione durante il corso della vita quanto l’esposizione intermittente e intensa, soprattutto in età infantile (bagni di sole estivi in spiaggia), a rappresentare un fattore di rischio importante. Secondo gli esperti inoltre anche i lettini solari aumentano il rischio di tumori. Sembrano inoltre in grado di danneggiare il sistema immunitario, ledere la cornea dell’occhio e accelerare l’invecchiamento. Per questo i medici consigliano: mai più di 10 sedute l’anno.

Ambiente e tumori
Il 4% di tutti i tumori maligni è dovuto all’esposizione professionale ad agenti oncogeni. La proporzione di tutti i tumori maligni correlabile all’esposizione lavorativa o ambientale e quindi parzialmente o totalmente evitabile non è trascurabile, anche se difficilmente quantificabile.

Lo screening
Lo screening è un programma di esami medici eseguiti in assenza di sintomi che ha l’obiettivo di individuare la presenza di un eventuale tumore in fase iniziale e poter iniziare immediatamente la cura. Attualmente sono attivi in Italia programmi di screening per tre tipologie di tumori: mammella, cervice uterina e colon-retto.

Indirizzi utili
Segreteria Fondazione Giacinto Facchetti
Via Ponzio, 44 - 20133 Milano
Tel. 02/2390.3695-2509 Fax 02/2367219
fondazionefacchetti@alice.it
www.fondazionegiacintofacchetti.it
Su facebook ci trovate a "Fondazione-Giacinto-Facchetti"
www.youtube.com/fondazionefacchetti

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