Esegui una ricerca

Informativa privacy

ALT al cancro

Grazia Leone, N. 5 maggio 1998

ALT è un'associazione romana non profit impegnata nella prevenzione e cura dei tumori. Con sole 100mila l'anno gli associati possono effettuare, in tempi celeri rispetto alle strutture pubbliche, gli esami diagnostici per prevenire e curare le malattie oncologiche. Altro servizio importante dell'ALT, la cura domiciliare dei malati terminali.
Prevenire è meglio che curare. Un detto sempre valido, a maggior ragione per una malattia subdola e temibile come il cancro. Un detto che ispira varie associazioni di volontariato che agiscono senza fini di lucro proprio per combattere questo male. Tra di esse una delle più importanti è l'ALT, Associazione per la lotta ai tumori, fondata a Roma da Dante Manfredi nel 1986, anno in cui Manfredi inizia a dirigere la Divisione di chirurgia oncologica dell'Istituto Regina Elena. Ora che e in pensione, l'illustre chirurgo nonché fratello del celeberrimo Nino Manfredi, fa il volontario all'ALT, dove dirige il Centro di prevenzione oncologica.
..Siamo partiti con l'organizzazione di corsi di aggiornamento per medici e infermieri, e istituendo borse di studio per giovani ricercatori ., dice Manfredi. .Poi, nel 1993, siamo riusciti a raccogliere i fondi necessari ad aprire un ambulatorio per la prevenzione e la diagnosi precoce delle malattie oncologiche. Abbiamo una strumentazione completa che ci permette di effettuare una vasta serie di esami di laboratorio in tempi molto accorciati rispetto ai tempi biblici delle strutture pubblicheŠ
Per effettuare esami e visite mediche presso l'ALT basta versare una quota associativa di 100mila lire l'anno. Si tratta di una cifra simbolica che serve, con l'integrazione di qualche finanziamento privato, a sostenere l'associazione. I soci, inoltre, ricevono un bollettino trimestrale ricco di informazioni su ricerca, cause, natura e sintomatologia delle malattie tumorali. Nel nostro ambulatorio operano sei medici e finora abbiamo seguito oltre 1000 pazienti, mentre le visite effettuate sono circa 1500 l'anno", afferma Manfredi "Abbiamo, inoltre, tre sezioni in Puglia, Sicilia e Campania". E sebbene ci siano centri ambulatoriali istituiti da altre associazioni di volontari, come per esempio quelli della Lega per la lotta ai tumori, i servizi offerti non sono mai sufficienti; così che più persone studiano e combattono le neoplasie, più è probabile sconfiggerle.
Lo spirito di ricerca, d'altronde, ha sempre animato il lavoro del professor Manfredi, che venti anni fa introdusse in Italia e poi in Europa la digitoclasia, dissezione del fegato mediante le dita senza l'uso del bisturi. Tutto nacque dall'incontro a Parigi nel 1974 con il collega vietnamita Thon That Tung, direttore della clinica chirurgica di Hanoi e inventore di questa tecnica. Manfredi, nonostante l'ostracismo dell'ambiente, nel 1977 abbandono per due mesi la sua attività per andare in Vietnam a studiare la digitoclasia. . Vivevo come un recluso, il regime comunista non mi permetteva neanche di comunicare con la mia famiglia, le privazioni erano enormi, ma ne valse la pena, visto che i tumori del fegato non erano operabili con successo prima dell'introduzione di questo metodo, l'unico ora adottato per le grandi resezioni. Il laser, infatti, entrato in uso successivamente, si adopera soltanto in casi di piccole asportazioni chirurgiche ., spiega Manfredi. "La digitoclasia si basa sul fatto che il fegato e un organo friabile ed ha una costituzione non omogenea essendo attraversato da importanti vasi sanguigni. Usando il bisturi si e costretti a tagliare tutto con enorme perdita di sangue. Con la digitoclasia, invece, si evitano emorragie arrivando ai vasi alla stessa stregua di un archeologo che libera con cautela l'oggetto scoperto da ciò che lo avvolge senza usare strumenti che potrebbero inciderlo. Quando tornai in Italia dal Vietnam, incontrai la diffidenza del mondo accademico che soltanto dopo molto tempo accetto questa tecnica".
Ora il professor Manfredi è alle prese con un'altra sfida. Creare nell'ambito dell'ALT un'unità di medici, infermieri e psicologi in grado di offrire assistenza domiciliare continuativa e gratuita ai malati oncologici in fase avanzata e alle loro famiglie. Il progetto sta partendo grazie al contributo dell'ente Cassa di Risparmio di Roma.., dice Manfredi. "Oggi l'assistenza domiciliare è simile a quella ospedaliera ed e vantaggiosa non solo per i pazienti e i familiari, ma anche per la società. Si evita, infatti, di pagare lunghe degenze per chi può essere seguito a casa e ci sono più letti disponibili negli ospedali. Per ogni paziente la nostra unita adotterà una terapia personalizzata su indicazioni del medico di base. Lo scopo, insomma, è quello di migliorare la vita del malato senza rinunciata alla qualità dell'assistenza".

ALT Associazione per la lotta ai tumori
via Piediluco, 6 - 00199 Roma
Tel. 06/8411925 - fax 8540981
orario: 9,00-13,00
dal lunedì al venerdì
Conto Corrente postale
numero 68128008

Torna ai risultati della ricerca