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IFO: una gestione stabile dalla parte del malato

Paola Sarno, N. 4 aprile 2008

Dopo tredici anni di gestione commissariale, gli Istituti Fisioterapici Ospitalieri di Roma IFO (Regina Elena e S. Gallicano) voltano pagina. Il nuovo Presidente, Giuseppe Petrella, Oncologo e Docente Universitario, da pochi mesi al vertice del Comitato di Indirizzo, ha tracciato le linee del programma che intende portare avanti. Un programma che pone al centro dell’attenzione il paziente e che coinvolge tutti gli operatori delle strutture che fanno capo all’IFO. Petrella ha annunciato, tra i primi provvedimenti, l’attivazione di una centrale di ascolto attraverso un numero verde, a disposizione dei pazienti dimessi e/o seguiti dall’Istituto Regina Elena e dall’Istituto San Gallicano. Una centrale che fornirà indicazione anche ai loro medici di base. Per rendere più confortevole l’ambiente di cura saranno migliorate la logistica e i percorsi dei pazienti attraverso punti di informazione, percorsi per facilitare l’accesso alle strutture, segnaletica chiara per raggiungere ambulatori e reparti. Si cercheranno finanziamenti per l’acquisto di uno o più pulmini per rendere più agevole il raggiungimento della struttura dalle piazze principali dell’EUR e dalle fermate della metropolitana. Si procederà, quindi, ad attivare una convenzione con cooperative di taxi per definire tariffe agevolate da e per la sede nel quartiere di Mostacciano, ad istituire un desk all’aeroporto di Fiumicino e alla Stazione Termini per accogliere e orientare i pazienti che arrivano da fuori Roma, d avviare un accordo con il Comune per l’ampliamento e la sistemazione adeguata dei parcheggi e, infine, ad accedere attraverso uscita dedicata dal grande raccordo anulare.
Questi i primi decisivi interventi “infrastrutturali”. Altri provvedimenti riguarderanno la possibilità di utilizzare la rete web per prenotazioni on line e saranno adottate iniziative sul piano del sostegno psicologico ai pazienti e su quello della riabilitazione.

Tanti progetti per la centralità del paziente
Il Presidente Petrella ha quindi illustrato nei particolari l'ampio progetto che riguarda l’ottimizzazione nell’uso delle terapie e dei protocolli di ricerca che, d’intesa con università di Roma e del resto del Paese, saranno portati avanti. "Al centro dell’attenzione di noi tutti, infermieri, medici, Comitato di Indirizzo e Presidenza", ha detto Putrella, "c’è il paziente con le sue esigenze di cura, di sostegno e di riabilitazione in un fase delicata della vita. Il percorso sul quale ci sentiamo impegnati, con il sostegno dei sindacati infermieristici e medici e con l’ausilio delle associazioni di volontariato cui va il nostro plauso, è quello di ridurre i disagi, rendere meno affannosi i tempi di attesa, garantire ai pazienti un’informazione esplicativa e dettagliata sul piano personale, assicurare a tutti il rispetto della dignità individuale nei momenti di sofferenza, di dolore e quindi di debolezza".
"Al centro del nostro impegno quotidiano", ha ribadito Petrella, "sono infatti quelle tremila persone, donne e uomini, che ogni giorno affluiscono nei nostri ambulatori o si ricoverano nei nostri reparti per riconquistare quel bene prezioso, la salute, della cui primaria importanza ciascuno di noi si fa consapevole quando essa è minacciata o aggredita dalla malattia".
Da numerosi studi è emerso, infatti, come il paziente in cura per una qualsiasi patologia, ed in particolare per il tumore, abbia diverse necessità: informazione, sicurezza, supporto, autostima, appartenenza e molto altro ancora.
L’IFO intende affrontare questo difficile compito con iniziative multidisciplinari che tengano conto della forte centralità del paziente: tutto deve essere orientato alla massima umanizzazione della relazione medico-paziente–operatore-familiari. Attenzione totale, quindi, alla persona, con tutta la sua storia, le angosce, le difficoltà e le speranze. Si punta, perciò, alla qualità del rapporto con un impegno straordinario per far sì che Roma sia la Capitale di eccellenza non solo sanitaria.

Favorire l’accesso in una logica di rete
Per questo sono in cantiere varie iniziative, piccole ma di enorme importanza per i pazienti, i familiari e quanti quotidianamente interagiscono con i due istituti. Fra queste: favorire l’ascolto dei pazienti e dei medici di base attivando un numero verde, a disposizione dei pazienti dimessi e/o seguiti dai nostri Istituti e dei loro medici; coordinare una rete oncologica attraverso un piano di riorganizzazione della rete ospedaliera regionale che preveda il modello organizzativo “Hub e Spoke” e assicuri, in un contesto di forte specializzazione, la massima efficienza tecnica, un’adeguata concentrazione della casistica e tempestività dei trattamenti. L’integrazione organizzative delle terapie chirurgiche, mediche, radioterapiche costituisce, infatti, uno dei più importanti fattori prognostici, in grado di determinare la guarigione di una quota rilevante di malati di tumore maligno. La rete oncologica sarà integrata con i servizi operanti nel territorio con l’istituzione dei Dipartimenti Oncologici e con le reti delle altre Regioni, all’interno della cosiddetta “rete delle reti”, comprendente l’area dell’assistenza domiciliare, gli hospice e reparti di presidi ospedalieri. Inoltre, l’IFO renderà più confortevoli gli ambienti di cura, ponendo attenzione alle necessità strutturali che possono essere migliorate ottimizzando la logistica e i percorsi dei pazienti attraverso punti di informazione, percorsi per facilitare l’accesso alle strutture, segnaletica chiara per raggiungere ambulatori e reparti nonché massima cura del decoro ambientale. Per facilitare l’accesso all’informazione, oltre al sito web, grazie al quale sarà possibile prenotarsi e pagare online, e la formazione a distanza, sarà inaugurata una newsletter per i pazienti cui si aggiungono punti informativi e strumenti di informazione dettagliati su patologie, terapie ed esami diagnostici e percorsi assistenziali.

Rafforzare il sostegno psicologico al malato e alla famiglia
Sempre nell’ottica della cura del paziente a 360 gradi, si pensa di rafforzare il sostegno psicologico ai degenti e ai familiari. In questo ambito, la valutazione psicologica delle pazienti affette da patologia mammaria è divenuta prassi istituzionale, così come la presenza dello psico-oncologo nei Disease Management Team (DMT). La rilevazione e la risposta precoce al disagio psicosociale, si è visto, ha importanti ricadute sul benessere psicologico e sulla soddisfazione dei pazienti e dei loro familiari. Il percorso psicologico, inoltre, dovrà essere garantito a tutti i pazienti che accedono per la prima volta all’Istituto per assicurare l’umanizzazione delle cure; si promuoveranno, inoltre, psicoterapie di gruppo mirate a: disturbi cognitivi delle donne sottoposte a chemioterapia; problematiche fisiche e psicosociali della menopausa indotta dai trattamenti nelle donne giovani; problematica della perdita della fertilità; problematiche psicosociali dei familiari dei pazienti oncologici.

La sfida della riabilitazione oncologica
La riabilitazione oncologica (RO) rappresenta un’altra grande sfida per gli operatori oncologici e la risposta ineludibile all’attuale stato dell’arte dell’oncologia: l’incremento delle diagnosi precoci e gli avanzamenti terapeutici hanno determinato un aumento delle guarigioni ed un prolungamento della sopravvivenza a fronte di una crescente popolazione di pazienti lungo-sopravviventi che si confrontano con gli esiti dei trattamenti in termini fisici, psicologici e sociali. L’obiettivo della RO è migliorare e mantenere una buona qualità di vita.
In questa ottica gli IFO partecipano al progetto “HO CURA”(Health Organization of Cancer Unit for Rehabilitation) finanziato dal Ministero della Salute. Nei prossimi mesi verrà presentato agli IFO il libro bianco della riabilitazione oncologica promosso dalla F.A.V.O., la Federazione delle Associazioni di Volontariato in Oncologia e il Congresso Nazionale delle Associazioni di volontariato si svolgerà presso la sede dell’IFO.

L’ampliamento del ventaglio dell’offerta formativa
Tra i progetti dell’IFO per il 2008, ci sono l’ampliamento dell’offerta formativa con corsi e Master di primo e secondo livello, organizzati con le principali Università italiane, accreditati e seguiti con grande richiesta (corsi di tecniche chirurgiche; di psiconcologia, ecc.) e corsi di formazione sulla comunicazione a tutti i livelli e per tutte le categorie di operatori. Si inaugura quest’anno, inoltre, il 1° master di “Ricerca qualitativa, quantitativa e in azione del Nursing”.

Per migliorare finanza, gestione, risorse, assistenza
Per promuovere forme di finanziamento si pensa al 5 per mille e ad altre iniziative analoghe di raccolta fondi, volte anche a favorire progetti realizzati in partnership con grandi aziende ed enti nazionali. Fra i numerosi progetti, c’è quello di incentivare la collaborazione con i volontari e con le associazioni dei pazienti. Sul piano della gestione si è appena dato il via al progetto di certificazione della Clinical Governance, con particolare attenzione alla gestione del rischio clinico, che vedrà tutto l’IFO impegnato nel 2008 e che si aggiunge alla certificazione per tutte le strutture IFO, così come richiesto agli IRCCS. Inoltre, si pensa a razionalizzare le risorse, optando per la condivisione delle grandi tecnologie, di attrezzature ad elevata precisione tecnologica, di spazi e facilities. Per questo, presto il Centro di Metabolomica, coordinato dall’ISG e il Centro di Oncoogenomica coordinato dall’IRE, avranno laboratori attigui e la possibilità di condividere apparecchi, spazi e risorse. E per ottimizzare le prestazioni assistenziali, l’ IFO continuerà ad avviare forme alternative al ricovero per acuti come il week hospital e il day service, fermo restando la garanzia dei livelli essenziali di assistenza per raggiungere la giusta misura in termini sia di appropriatezza gestionale-organizzativa che clinico-assistenziale, come indicato nelle misure indicate dalla Regione Lazio per il Piano di Rientro. Il tutto pensando anche al restyling dell’immagine aziendale: denominazioni e loghi più chiari; mission e vision trasparenti e dichiarate.

Un impulso alla ricerca in oncologia
Un compito impegnativo che non si ferma qui perché importanti novità sono state annunciate anche nel settore della ricerca. Per quanto riguarda l’oncologia in particolare, fin dai primi mesi dell’anno si è pensato di attivare i nuovi laboratori presso la struttura di Mostacciano, con l’avvio degli studi clinico/traslazionali presso la sede. Tre gli ambiti di ricerca su cui si orienterà l’attività scientifica dell’area funzionale di ricerca clinica (dentro la quale i laboratori sono ubicati): la oncogenomica, la farmacocinetica e la chemioprevenzione molecolare e di popolazione.
Nell’ambito della prevenzione dei tumori sono due i progetti finanziati dal Ministero della Salute che saranno condotti dall’Istituto Oncologia Regina Elena in collaborazione con l’Istituto Nazionale Tumori e con l’Istituto Oncologico Europeo. Il principale dei due è il “Progetto Tevere”, condotto per la prevenzione primaria dei tumori al seno: prevede il reclutamento di 20.000 donne sane in postmenopausa e per una durata di cinque anni.
Nel corso del 2008 saranno poi finanziati attraverso bandi intramurali, la cui valutazione avverrà mediante reviewers internazionali e nuove ricerche in campo oncologico sperimentale. I campi di indagine previsti nei bandi riguardano, fra l’altro, sia l’oncologia molecolare che l’angiogenesi, le metastasi, le vie di segnalazione recettoriali, le proteine virali ad attività oncogenica, la senescenza da stress oncogenici, l’oncogenomica, la proteomica, l’immunoterapia, le cellule staminali tumorali, il microRNA e il bioimaging molecolare, solo per citare alcuni degli ambiti.
Nel frattempo, sono 19 gli studi clinici attualmente condotti che nel 2008 completeranno il primo anno di attività, relativi ai bandi indetti dalla Direzione Scientifica nel corso del 2007 su fondi di ricerca corrente. Nell’ambito delle convenzioni aperte con la McMaster University (Canada) e l’Istituto Weizmann (Israele), inoltre, sono stati attivati progetti collaborativi nell’ambito della prevenzione/chemioprevenzione molecolare e bioinformatica. Sono, inoltre, previsti scambi di ricercatori fra le varie istituzioni.

IFO: un continuum di impegno nella storia di Roma
Un programma davvero intenso che non spaventa due degli Istituti più noti della Capitale, con una solida storia alle spalle. "Quasi tre secoli conta oggi il “San Gallicano”, ormai una istituzione non soltanto per la nostra Capitale ma punto di riferimento dermatologico per tutto il Paese. E tre quarti di secolo, intensi e positivi, ha l’Istituto “Regina Elena” che ha rappresentato e rappresenta in Italia un importante approdo nella lotta contro l’avanzata delle malattie oncologiche la cui progressione costituisce motivo di allarme. Un allarme per fortuna ampiamente arginato e controllato dalle percentuali di successo sempre crescenti cui ci ha portato la ricerca scientifica e le sempre nuove acquisizioni chirurgiche e farmacologiche", ha sottolineato ancora Petrella. Scorrendo le cifre delle statistiche ritroviamo tra le persone che si sono rivolte al San Gallicano e al Regina Elena le nazionalità di tutto il mondo, dalla Libia al Pakistan, dal Congo all’Ecuador, dalla Cina all’Australia. Per non parlare dei duemila circa provenienti dai paesi dell’Europa.
"Una storia, quella del San Gallicano e del Regina Elena, lunga ed anche talvolta tormentata perché non sempre la politica ha saputo rispondere alle aspettative delle istituzioni assistenziali e scientifiche", ha sottolineato in conclusione Petrella, ringraziando comunque il Presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, per la sua attenzione nel garantire un assetto gestionale all’IFO.

Obiettivi raggiunti nel 2007 in ambito oncologico

Attivazione della diagnostica scintigrafica PET
Presso la Struttura di Medicina Nucleare dell’Istituto Tumori Regina Elena sono stati installati ed attivati 2 tomografi PET-TC di ultima generazione, con caratteristiche superiori di risoluzione ed efficienza, finalizzati all’imaging molecolare oncologico.
L’attività PET è stata inaugurata il 9 marzo 2007 e nei primi 3 mesi di attività sono stati effettuati 377 esami. La PET rappresenta uno strumento prezioso di identificazione precoce di presenza di tessuto neoplastico e del grado di attività metabolica. L’informazione fornita dalla PET è “diretta e mirata” come una luce che si illumina su un bersaglio e permette di riconoscere immediatamente fra le tante strutture presenti nel corpo umano quelle malate, consentendo, quindi, di focalizzare l’attenzione esclusivamente sulle zone di interesse.
Organizzazione della Banca del Tessuto Muscolo Scheletrico (BTMS)
Gli IFO concorrono a costituire la BTMS come esigenza nazionale e regionale di fondamentale importanza per l’attività della struttura di chirurgica oncologica ortopedica e di ricerca. L’istituzione della BTMS garantirà, inoltre, la creazione di banche di tessuto, a grande vantaggio della ricerca scientifica biomedica grazie all’enorme patrimonio genetico che consente di creare.
Ciò consente di conservare e creare cellule staminali da tessuto umano, fondamentali per studi retrospettivi e valutazioni prospettiche, nonché garantire la generazione di culture cellulari primarie.

Week hospital
E’ stato inaugurato a settembre presso gli Istituti Fisioterapici Ospitalieri, il sistema di gestione assistenziale chiamato week hospital, una degenza di 5 giorni che prevede ricoveri medici e chirurgici dal lunedì al venerdì e chiusura del reparto durante il fine settimana.
Tale sperimentazione permetterà un risparmio per quanto riguarda i costi diretti e indiretti di gestione (escluso il personale) pari a circa Euro 2.500.000. Ma non solo: il risparmio di 11.804 ore di attività infermieristica (pari a 8,5 unità) e 3120 ore dei medici (pari a 2,1 unità) ha consentito l’ampliamento di altre attività ambulatoriali.

Day Service
Il Day Service è un percorso alternativo al ricovero ordinario ed in Day Hospital ed è finalizzato alla presa in carico di persone che presentano problemi sanitari complessi, sia diagnostici che terapeutici, e non necessitano di sorveglianza medico-infermieristica prolungata.

Dotazione del Robot Cytocare
La preparazione dei trattamenti chemioterapici con il supporto del Robot Cytocare garantisce maggior sicurezza per gli operatori che non vengono a contatto con i farmaci e per gli utenti che usufruiscono di preparazioni sterili e senza rischi di errori. Ulteriore vantaggio è, inoltre, la grande riduzione degli sprechi di farmaci particolarmente costosi.

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