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Biblioterapia: perché leggere fa bene

Lara Bettinzoli, N. 4 aprile 2008

Affrontare la malattia oncologica e le rispettive cure, talvolta invasive ed invalidanti, porta spesso a rendere i pazienti psicologicamente fragili. Ecco allora, che per affrontare con determinazione, fiducia e forza, l’iter terapeutico convenzionale vengono in aiuto le cosiddette tecniche dolci, tante e differenti, ma con un unico fine: migliorare la condizione psico-fisica del malato (sia per poter controllare e alleviare gli effetti indesiderati dei trattamenti antitumorali, quali nausea, dolore, stanchezza, stress e sia per aiutare i pazienti oncologici ad uscire dall'isolamento e dalla passività alle quali la malattia spesso li costringe, aumentando la loro capacità di reagire).
Leggere può diventare una terapia. Vediamo in che modo con Barbara Rossi, psicologa e psicoterapeuta, presidente onorario del C.I.S.P. – Centro Italiano Sviluppo Psicologia di Milano

Cosa si intende per biblioterapia?
Il termine sta ad indicare il valore della lettura come mezzo di crescita personale.

Quali sono le funzioni che un libro può assumere?
Dalla letteratura e dalla clinica troviamo che le funzioni che può assumere sono assai complesse:

  • può essere uno strumento per trovare le risposte che non si trovavano altrove,
  • può aiutare nella revisione e comprensione del proprio passato,
  • può dar voce a pensieri ed emozioni inespressi, che urlavano nel segreto del proprio cuore,
  • può permettere di riconoscere situazioni già sperimentate da altri e di attribuirvi un significato prima sconosciuto, attenuando il senso di angoscia dell'ignoto e del mistero,
  • può aiutare a pensare al proprio progetto futuro, ponendo domande sul percorso che sarà (es. per le future mamme…),
  • funziona per calarsi in un'altra realtà, per poter fantasticare e veder scorrere immagini create da sé in alternativa a quelle proposte dalla TV, per vivere in una dimensione un po' più da protagonista,
  • funziona da "astronave", per rifuggire da una realtà scomoda o difficile, oppure anche solo per una sosta a ricaricarsi, prima di un nuovo tempestoso ritmo,
  • serve come auto/formazione.

In tutte queste situazioni la lettura assume un significato molto importante nel favorire l'adattamento alla realtà e il protagonismo nella vita.

La lettura può essere costruttiva oltre che di svago…
A tutti sarà capitato, di leggere e di essere "illuminati" da un libro, un po' come un buon amico che dice le cose giuste al momento giusto!.. un amico che fa riflettere!
Più spesso il libro viene utilizzato o cercato attivamente come autoaiuto, come formazione…ecc.

E’ innegabile l’importanza di essere informati su come affrontare i momenti difficili della nostra vita. Leggere, chiedere, informarsi sulla malattia oncologica, quanto può aiutare il paziente?
Per molte persone la lettura, l’informazione, ha un forte potere rassicuratorio.
Sapere che altri hanno attraversato ciò che stiamo attraversando noi, ci fa sentire meno soli.
Sapere di quali cure abbiamo bisogno, quali problemi possiamo incontrare, ci permette di partecipare più attivamente al processo di cura, quindi di darci una mano ad uscire dal tunnel.

La lettura può aiutare il paziente oncologico a rilassarsi, ad evadere con la mente, ad allontanare i pensieri negativi e le preoccupazioni che accompagnano la malattia?
Credo che ognuno abbia i suoi particolari modi per rilassarsi, per recuperare energie.
Di fronte ad un evento sconvolgente come la scoperta di un tumore, è facile andare in tilt. Leggere richiede concentrazione, richiede uno spazio mentale di ascolto e riflessione, per nulla facile da trovare quando l’ordine delle cose appare confuso, quando il senso della vita ci sembra vacillare.
Eppure, un buon libro potrebbe essere un buon compagno, quell’amico che ci sta vicino e ci aiuta a ritrovare il senso che credevamo perduto.

In che misura la lettura è un modo per crescere, e in che misura un modo per barricarsi difensivamente?
Se la relazione si chiude al mondo, diventando una sorta di rifugio dove ripararsi, diventa un'illusione di benessere. Si finisce per leggere la vita anziché viverla, con l'illusione che sia tutto diverso. Il confine tra realtà e fantasia finisce con lo sfumare, ed è un po' come vivere in una cappa di vetro, osservando figure che passano, o in una gabbia.
Capita spesso nella clinica di trovare persone che hanno letto divorando di tutto, diventando ottimi osservatori della vita, ma poco protagonisti, bloccati dalla confusione.
Così ci si impegna a leggere come se dal libro potessimo ricavare ricette per superare crisi, quando in realtà l'accumulo di informazioni senza la possibilità emozionale di usarle crea il caos interiore, sofferenza, disagio, angoscia.
Al contrario uno spunto letto al riparo della propria nicchia, può aprire a nuovi orizzonti, indica altre vie, può sbloccare certi impasse di pensiero, incoraggiando, perché no, anche a passaggi evolutivi.

Che ruolo ricopre la lettura nella terapia psicologica?
Ciò che nella vita quotidiana avviene casualmente e fortuitamente, nella terapia viene orientato secondo un preciso metodo che si adatta di volta in volta alle esigenze dei singoli, per migliorare la qualità della vita.
In questo contesto, il rapporto tra terapeuta e paziente è sempre al primo posto.
In generale, i vari orientamenti vedono la lettura e il consiglio di leggere libri all'interno di questa dinamica relazionale.
Solitamente Freud, e successivamente l'orientamento psicoanalitico e psicodinamico, sconsigliano ai pazienti la letteratura scientifica, in quanto la lettura e l'attaccamento a concetti teorici e razionali ostacolano la possibilità di lasciarsi andare e di sperimentare qualcosa di nuovo.
E' ciò che accade anche durante la fase di latenza, quando domina la pulsione epistemofilica, che permette al bambino di concentrarsi sullo studio e su compiti di tipo cognitivo, tralasciando altri "piaceri" ed esperienze.
E' il caso ad esempio di una paziente che, lasciata dal marito dopo una vita dedicata a lui, si è rifugiata nella lettura per capire cosa era successo, il perché di tanta sfortuna. E' stato così che si è riconosciuta tra le donne che amano troppo, ma senza poter cambiare con la conoscenza la sua posizione, anzi, finendo poi con l'aggiungere confusione a confusione. Oggi, grazie alla psicoterapia, è riuscita ad integrare le sue riflessioni e conoscenze traducendole in un nuovo modo di sentirsi e di vivere la relazione. In questo caso la lettura aveva aiutato inizialmente a riconoscere il problema, ma ha ritardato poi la possibilità di affrontare seriamente il problema facendosi aiutare.
Jung, al contrario di Freud, consigliava la lettura per la sua funzione simbolica, che facilita l'espressione dei processi di pensiero.
Allo stesso modo, la terapia razionale emotiva si basa sull'idea che il cambiamento desiderato sia facilitato se affiancato da elementi che restano presenti al di fuori della terapia.
C'è anche chi arriva ad utilizzare il libro al posto di una ricetta, avendo cura di prescrivere il libro giusto per il problema in questione, ottenendo risultati interessanti soprattutto nello sbloccare situazioni difficili da accostare e pensare.
Ne deriva quindi un ampio ventaglio di espressioni e di usi della lettura.
Resta cruciale, lo ricordiamo ancora una volta, la disponibilità alla relazione e la possibilità di entrare in contatto con l'altro.
Così, se è utile leggere ad esempio cosa è utile al proprio bambino e cosa non lo è, certo non è utile leggere al posto di giocare con lui!

Ci sono studi sull’efficacia della biblioterapia?
Posso citare uno studio sull’efficacia della biblioterapia con i romanzi. C’è un articolo pubblicato sull'International Journal of Group Psychotherapy “The Effect of Affective Bibliotherapy on Clients' Functioning in Group Therapy” e consultabile su questo indirizzo http://www.atyponlink.com/GPI/doi/abs/10.1521/ijgp.2008.58.1.103
in cui è stato dimostrato che la lettura di romanzi nel contesto della terapia di gruppo aiuta i pazienti ad aprirsi, ad esplorare se stessi e a comunicare i loro vissuti.

Esistono poi esempi letterari dove si cita l'uso del libro come terapia?
Dostoevsky ne "L'Idiota" fa dire letteralmente al signor Lébedev, tra il serio e il faceto, :.."ho cominciato a curarla con la lettura dell'Apocalisse", riferendosi agli scatti d'ira di Nastàsia Filìppovna, definita come "..una signora dalla fantasia irrequieta" .
La straordinaria Cristina Campo riferisce ne "Gli Imperdonabili" di uno psichiatra svizzero che consigliava la lettura del Libro di Giobbe ai suoi pazienti depressi

In viaggio con chi?..
Quali sono gli spunti di riflessione, i compagni di viaggio che potremmo proporre a chi si è ammalato di tumore o ai suoi familiari?
Tra le tante, abbiamo pensato a queste:

Cristina Piga, Ho il cancro e non ho l’abito adatto, ed. Mursia, 2007, Milano. E’ la storia di una donna di 45 anni che scopre di avere il cancro. Il libro narra la sua storia, la sua voglia di vivere, la fatica, il coraggio.

Luigi Pagliarani, Amore senza vocabolario. Racconti del Lager 1943-45, ed. Guerini e Associati, 1993. Il libro narra come sopravvivere e come ricominciare a vivere, dopo aver vissuto un’esperienza traumatica e dolorosa come quella del Lager, che ha segnato il corpo come “l’anima”. L’autore testimonia il coraggio della bellezza, come possibilità di esprimere le proprie risorse.

Marisa Acocella Marchetto, Cancer Vixen. Una storia vera d’amore e di vittoria, ed. Salani Editore. E’ la storia vera di una donna, malata di cancro al seno, che insegna a non arrendersi, che da coraggio davanti ad una sfida complessa come quella contro il cancro. Una sfida vinta.

Béliveau Richard, Gingras Denis con prefazione di Umberto Veronesi, L’alimentazione anti-cancro, ed. Sperling & Kupfer. Questa guida tutta dedicata all’alimentazioneci svela i segreti e le curiosità della tavola anti-cancro.

Luis Sepulveda, Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare, ed. Guanda, Le Fenici Tascabili, 2002. Il gatto Zorba si trova suo malgrado ad accompagnare la crescita di una giovane Gabbanella, Fortunata, cui dovrà insegnare a volare. Insegnare ciò che non si conosce, è un compito assai arduo. In questa esperienza, di incontro col diverso, Zorba riuscirà nell’intento non tanto grazie all’uso di tecniche meccaniche, ma parlando al cuore di Fortunata, toccando il suo animo più profondo, il suo vento. “Vola solo chi osa farlo”, ci dice l’autore.

Paul Watzlawick, Istruzioni per rendersi infelici, Collana Universale Economica, 1997. Ci sono pensieri che non ci aiutano a vivere bene. Vederli dall’esterno può fare anche sorridere e ci fa sentire in buona compagnia! Resta la domanda che pone implicitamente l’autore: ci vogliamo perfezionare, o vogliamo studiare nuove strade? È un bell’invito!

AAVV: So-stare nei gruppi. In corso di stampa. Il libro ci racconta l’importanza del gruppo, nei suoi vari aspetti, il ruolo della condivisione, del sostegno. Il fermarsi a pensare, l’essere accompagnati durante particolari esperienze, il poter recuperare un senso anche là dove non sembra esserci, il non sentirsi soli, il ritrovare le nostre risorse, sostenere i nostri punti deboli, trovare il coraggio di affrontare le paure…è quanto di più prezioso possiamo raccogliere dalla nostra e dalle altrui esperienze.

Giorgio Abraham, Claudia Peregrini, Ammalarsi fa bene. La malattia a difesa della salute, Edizioni Feltrinelli, 1989, Milano. Troppo spesso si considera la malattia come incidente di percorso, come ostacolo al nostro agire quotidiano, dimenticando che non siamo "macchine". Più facile da dire che da fare, ma il poter imparare a sfruttare le piccole grandi patologie che ci accompagnano durante la vita, imparando a conviverci o superandole, diventa una fonte di ricchezza e crescita personale che conduce a migliorare la qualità della propria vita.

Erich Fried, E’ quel che è. Poesie d’amore, di paura, di collera, Einaudi, 1988. Un libro che vuole risuonare con la nostra anima, per ritrovare un poco di leggerezza.

Tra la cultura del visivo e la cultura del comunicare
Se da un lato si possono evidenziare le positività di una sana lettura, purtroppo spesso sacrificata ad altri piaceri o doveri, nell'era della Tv satellitare e della cultura del guardare, poco spazio ha una cultura del comunicare.
Molte persone inoltre non amano leggere, tanto da parlare di analfabetismo di ritorno.
Come dice Pennac, "il verbo leggere non sopporta l'imperativo come il verbo amare e sognare", e nemmeno qui si vuole imporre, ma certo va detto che chi non legge non sa cosa perde (motivo per cui continua a non leggere: ciò che non conosci non ti manca!).
Ovviamente questa non vuol essere una propaganda alla lettura, ma solo uno spunto per pensare.
Nella logica del guardare, infatti, c'è chi offre prodotti facilmente usufruibili (quiz, immagini spettacolari, video musicali, curiosità sulla vita delle persone come nel grande fratello, ecc.) e c'è chi riceve quel messaggio.
Pensiamo alla TV: in sostanza non c'è rapporto tra chi propone uno spettacolo e chi lo guarda, cioè tra emittente e ricevente. Semplicemente, se non ci sta bene cambiamo canale, se non lo facciamo vuol dire che ci va bene, è scontato che sia così, e allo stesso modo sono scontati altri aspetti.
I desideri delle persone vengono indovinati e non sono realmente importanti. Si tratta di una relazione decisamente poco impegnativa, dove tutti hanno ragione.
Nella logica del comunicare, invece, l'obiettivo è incontrare i desideri, i sogni, l'inconfessato e inconfessabile di ognuno, per scambiarsi domande, risposte, idee.
Parafrasando Cerroni, solo chi può leggere è in grado di ascoltare, vedere e valutare, pilastri di una comunicazione autentica, dove avviene uno scambio di pensieri e non di citazioni vuote di senso, come lo stesso Heidegger, filosofo esistenzialista affermava secoli fa.

Consigli bibliografici per saperne di più

  • Bolognesi Andrea, "Biblioterapia",
  • Cerroni Umberto, "Apologia del libro", da Taccuino politico filosofico, Philos edizioni.
  • Dietrich von Engelhardt "La narrazione del patologico e la terapia letteraria",
  • Pennac Daniel, 1992 "Come un romanzo" Feltrinelli.
  • Rossi B.: “BIBLIOTERAPIA. La cultura del guardare versus la cultura del comunicare e riflettere”
  • Spagnulo Pietro "Cos'è la biblioterapia".

Non solo lettura
Non tutti amano leggere e non tutti riescono a rilassarsi e trovare piacere con la lettura; ecco allora che altre tecniche dolci possono aiutare a raggiungere un profondo stato di relax, i colori, la musica, la preghiera, la meditazione la visualizzazione.
La cromoterapia utilizza i colori per aiutare il corpo e la psiche a ritrovare il loro naturale equilibrio. Si tratta di una tecnica terapeutica basata sulla convinzione che i colori siano in grado di influenzare gli esseri umani a livello fisico, oltre che emotivo. A seconda dei disturbi su cui intervenire, si utilizzano esposizioni di luce dei diversi colori, della durata di 30-40 minuti per seduta. Il paziente viene irradiato su tutto il corpo, o soltanto su una parte di esso, con il colore specifico richiesto dal suo disturbo.
La musicoterapia viene impiegata in diverse campi, che spaziano da quello della salute, come prevenzione, riabilitazione e sostegno, a quello del benessere al fine di ottenere un migliore equilibrio e armonia psico-fisica
La preghiera, è che una forma di meditazione, che può attivare uno stato di abbandono fiducioso a un “essere Supremo” in grado di scongiurare una risposta depressiva e stimolare speranza e reattività psicofisica.
Diversi studi attestano che la pratica della meditazione può modificare l’assetto neuro-chimico del cervello influenzando la secrezione di ormoni come il cortisolo e la prolattina, responsabili della risposta allo stress ma anche del tono dell’umore e dell’attività del sistema immunitario.
La visualizzazione ha il merito di potenziare gli effetti benefici delle cure convenzionali. I coniugi Simonton scoprirono che la radioterapia acquista più efficacia se ad essa si associa un’immaginata dove il paziente visualizzava i raggi terapeutici che colpiscono le c cellule malate. Varie sono le immagini che possono essere visualizzate, molte vengono scelte dal paziente stesso: l’importante è che siano “sentite” e viste dvvero.

A CHI RIVOLGERSI

Musicoterapia
Per conoscere i nomi dei musicoterapeuti, presenti nella propria città, è possibile telefonare all'
APIM (Associazione professionale italiana musicoterapeuti)
via Curletto Chiuso 5/6 - 16121 Genova
tel. 010-593641.

Agopuntura
Associazione medica Italiana di agopuntura
Via Bergognone 5 - Milano - Tel.02/48.19.43.84
Istituto superiore di medicina tradizionale cinese "Villa Giada"
Via Illiria, 18 - Roma - Tel: 06/70.45.05.54

Aromaterapia
Centro studi terapie naturali
Largo Archimede, 1/4 - Genova: Tel. 010/57.05.770
Via San Calocero, 6 - MIlano - Tel: 02/83.60.695

Ayurveda
I rimedi ayurvedici sono reperibili nelle migliori erboristerie e nei negozi specializzati in prodotti naturali.
Per informazioni sui sistemi di cura ayurvedici (dieta, massaggi, farmaci, cosmetici) rivolgersi a:
Istituto Italiano di Ayurveda
Via XX Settembre, 78 - Firenze - Tel: 055/47.11.16

Auricoloterapia
Associazione medica italiana di agopuntura (i medici e i terapeuti aderenti praticano anche l'auricoloterapia)
Via Bergognone, 5 - Milano - Tel: 02/48.19.43.84

Bioenergetica
Società italiana analisi bioenergetica
Via di Pietralata, 147/b - Roma - Tel: 06/45.10.309

Chiropratica
Associazione italiana chiropratici
Via Brigata Liguria, 1/11
Genova - Tel: 010/55.33.036

Cromoterapia
Centro omeopatico italiano (i medici omeopatici e i terapeuti che praticano presso questa struttura si servono anche della cromoterapia)
Via Tadino, 30 - Milano - Tel: 02/29.52.12.82

Fitoterapia
ANFIT, associazione nazionale medici fitoterapeuti
Ospedale san Giuseppe Empoli (FI) Tel: 0571/70.26.01

Floriterapia
FAI, associazione italiana di floriterapia
Via Pelizza da Volpedo, 42
Milano - Tel: 02/46.91.65
Centro di terapia olistica (da ottobre)
Torino - tel: 011/82.25.105
Accademia italiana di medicina vibrazionale
Milano - tel : 02/55.180.542

Ipnosi
Associazione di medicina italiana per lo studio dell'ipnosi (AMISI)
Via Paisiello, 28
Milano - Tel: 02/23.65.493
Centro Italiano di ipnosi clinica e sperimentale
tel: 011/56.83.534

Iridologia
Ass. Iri associazione iridologica italiana
Via Ofer,Laces
Bolzano - Tel : 0473/62.35.65

Digitopressione
Associazione MediCina
Viale Bligny, 29 Milano - Tel: 02/58.32.07.90
Associazione Qi
Via Pacini, 14 Palermo - tel: 091/61.11.467

Omeopatia
Federazione italiana medici omeopatici
Largo Tevere Raffaello Sanzio, 1 Roma - tel: 06/58.12.388
Associazione medica italiana di omotossicologia
Via Vanvitelli, 6 - MIlano - tel: 02/28.01.82.07
Centro omeopatico italiano Via Tadino, 30 - Milano - tel: 02/29.52.12.82
Fiamo, Federazione Italiana medicina omeopatica
Terni - tel : 0744429900
Simo, Società Italiana di medicina omeopatica
Palermo - tel: 091/6254810

Reflessologia
Federazione italiana di reflessologia del piede
Via F. Sforza, 48 - Milano - tel: 02/58.30.38.14

Talassoterapia
Istituto di idrologia, climatologia e talassoterapia presso L'Università statale di medicina e chirurgia di Milano
Via Cicognara 7 - Milano - Tel: 02/70.100.526

Training Autogeno
Ecaat (Comitato europeo oreintamento analitico del trainig autogeno) Torino - tel: 011/48.27.33
Università internazionale della nuova medicina Milano - Tel.: 02/73.88.427
Mosaico Psicologia Bologna - tel.: 051/58.22.11
Istituto Gestalt relazionale Firenze - Tel.: 055/24.79.267
Scuola di Psicoterapia comparata Firenze - Tel.: 055/24.79.220
Aop-amo (Associazione di ontosofia psicosomatica - Associazione maieutica ontico esistenziale) Bari - tel.: 080/534.720

Yoga
Federazione italiana Yoga Viale Eritrea, 91 - Roma - Tel: 06/86.32.64.45

“ART LAB”: laboratorio artistico terapeutico
Presso l’Istituto Nazionale dei Tumori - Via Venezian 1, Milano è stato istituito un laboratorio artistico terapeutico che ha la finalità di aiutare i pazienti oncologici ad uscire dall'isolamento e dalla passività alle quali la malattia spesso li costringe, aumentando la loro capacità di reagire.
I partecipanti alle diverse attività guidate possono ottenere benefici nel controllo del dolore, nel recupero dell'autonomia fisica e nella elaborazione (passiva) delle proprie paure, dei propri vissuti e delle proprie emozioni.
Scopo del progetto è anche valutarne l'efficacia sul paziente in termini di qualità di vita.
Verranno ammessi al Laboratorio Artistico tutti i pazienti oncologici in cura e curati presso la Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori.
Le attività proposte sono:

SCRITTURA CREATIVA
Raccontare e scrivere le proprie emozioni e sentimenti aiuta a esternare le paure, trattenendo invece i ricordi, rivivendo ed elaborando positivamente anche i vissuti più drammatici.

MUSICA
Ascolto guidato di musica, giochi con strumenti e uso informale della voce e canti per favorire la distensione e il rilassamento e migliorare il controllo delle emozioni.

DANZA/MOVIMENTO
È la danza per tutti che non conosce limiti.
Ritmo e melodie si alternano per far muovere il corpo in modo semplice e creativo, risvegliando sensazioni ed emozioni che prenderanno forma attraverso il disegno e il colore.

ARTE
Disegnare, dipingere, plasmare la materia sono attività nelle quali i sensi vengono stimolati, e la persona che viene assorbita visivamente, emotivamente e spesso anche spiritualmente, ne riceve un grande beneficio.

TEATRO
Attraverso il gioco teatrale guidato, le fiabe, la narrazione e il movimento con la musica è possibile incontrarsi con altre persone per comunicare in modo creativo ed autentico.
Terapie diversionali:

DECORAZIONE DEL VETRO
Personalizzare un oggetto di vetro decorando in maniera creativa aiuta a esprimere per mezzo di colori, forme e trasparenze il proprio gusto e il proprio stato d'animo.

DECORAZIONE PITTORICA
Tecniche varie: finto marmo, finto legno, stencil... Riciclo di oggetti adoperando colori, pennelli, spugne e stracci
CARTONAGGIO
È l'arte che permette di realizzare oggetti utili, simpatici, colorati e piacevoli, partendo da un pezzo di cartone.

FIORI DI CARTA E FIORI SECCHI, COLLANE e BRACCIALETTI
Con la carta crespa si preparano bellissimi fiori di carta per realizzare piccole composizioni artistiche e decorazioni natalizie. Perle, cordoncini e fantasia per fare collane, braccialetti e cinture alla moda.

HATA YOGA
Attraverso la pratica di semplici posture fisiche, respirazione e rilassamento, si può giungere a migliorare l'armonia tra corpo e mente.

COMPUTER
Dedicato a chi vuole imparare le basi dell'uso del PC e delle possibilità che offre: Internet, posta elettronica, video-scrittura, fogli di calcolo e altro.

Dove si svolgono
I corsi sono gratuiti e si tengono presso la Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori, via Venezian, 1 - Milano

A chi sono rivolti
A tutti i pazienti che sono in cura e/o sono stati curati presso l'Istituto.

Informazioni e iscrizioni
Lunedì - mercoledì - venerdì
dalle 10 alle 12 presso l'UO Riabilitazioni e Terapie Palliative.
tel. 02 2390 3387
Coordinatrice attività "Laboratorio Artistico"
Tiziana Manusardi tel: 02.23902181 cell 3485119037

Nota:
La Lega Italiana per la Lotta Contro i Tumori (sez. Milanese) offrirà un servizio di trasporto gratuito ai pazienti che lo necessitino.Link: http://www.istitutotumori.mi.it/int/infopubblico/labartistico.asp

PER CHI E’ LIBERO SOLO NEI WEEK-END
I seminari offrono l'opportunità di trasformare il dolore e la sofferenza attraverso Danze in cerchio, Qi Gong, Rituali, Visualizzazione e Creatività.
Due tipologie di corsi:

  • Rivolto ai pazienti
  • Rivolto a parenti, medici, operatori sanitari e socio-assistenziali

PER CHI VUOLE CONTRIBUIRE ECONOMICAMENTE
Per chi volesse contribuire alle spese del LABORATORIO ARTISTICO può utilizzare un bollettino di Conto Corrente Postale intestato a:

Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori
Via Venezian 1 - 20133 Milano
c/c postale 2279
specificando nella causale del versamento "Laboratorio Artistico"

Fondazione Floriani
c/c n° 37680204
specificando nella causale del versamento "Laboratorio Artistico"

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