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Il melanoma alle strette
Monica Melotti, N. 4 aprile 2008
Il sole è come il cibo: non si può vivere senza. Ma fare un abuso scorretto del sole può portare a delle gravi
conseguenze, soprattutto se preso in modo selvaggio da giovanissimi. Il rischio non è solo una fastidiosa scottatura, ma
l’eccessiva esposizione alle radiazioni ultraviolette (UV) del sole, può causare dei tumori della pelle, dei quali
il più frequente è il melanoma. Ogni anno in Italia si registrano 6.000 casi di melanoma, con oltre 1500 decessi.
Per questo ogni estate si ripetono le campagne sull’importanza di una corretta esposizione solare: il sole non va demonizzato
ma bisogna esporsi ai raggi ultravioletti in maniera intelligente.
Che cos'è il melanoma ?
"Il melanoma è un tumore molto aggressivo che deriva dalla trasformazione maligna dei melanociti, le cellule che determinano
il colore della pelle", spiega Alessandro Testori, direttore dell’Unità Melanoma dello Ieo (Istituto Europeo di
Oncologia) di Milano e presidente dell’Imi (Intergruppo Melanoma Italiano). "Il melanoma può insorgere su cute
apparentemente sana o dalla modificazione di un neo preesistente. La frequenza di tale neoplasia è in netto aumento in tutto
il mondo: negli ultimi 15 anni il numero dei casi di melanoma è praticamente raddoppiato. Ogni anno nel mondo si registrano
circa 100.000 nuovi casi. In Italia in media si verificano 7-10 casi ogni anno su 100.000 abitanti. L'età maggiormente a
rischio per il melanoma è quella compresa tra i 25 e 50 anni e gli uomini sono più colpiti rispetto alle donne. La
diagnosi precoce però può assicurare un tasso di guaribilità pari al 70% se il melanoma viene diagnosticato
in tempo, in questi casi la chirurgia è poco invasiva. Tuttavia esistono ancora casi, circa il 30 per cento, in cui si arriva
alla diagnosi quando già la malattia ha raggiunto un livello di aggressività elevato e quindi risulta difficile da
trattare con efficacia. Per altri tipi di tumore, per esempio come quello del seno, esistono farmaci da abbinare alla chirurgia,
ma per il melanoma non abbiamo ancora terapie farmacologiche efficaci. Quando la chirurgia non riesce più ad essere risolutiva
riusciamo solo a salvare il 5 per cento dei nostri malati. Per questo motivo la ricerca internazionale è molto attiva nello
sforzo di debellare il melanoma anche in questa fase. Uno dei filoni più promettenti è quello dell’immunoterapia,
ovvero l’utilizzo dei vaccini, visto che il melanoma ha caratteristiche antigeniche molto particolari".
Va detto che il melanoma può insorgere in qualsiasi parte del corpo, comprese le mucose della bocca e dei genitali. Tuttavia
le sedi più comuni sono la testa, il collo e il tronco per gli uomini, gli arti per le donne. Le lesioni più insidiose
sono quelle a livello delle sedi che normalmente sfuggono alla nostra attenzione, come per esempio il cuoio capelluto o la piega
tra le dita dei piedi.
Il batterio della salmonella per un nuovo vaccino
Il principio della vaccinazione nel cancro è noto da anni, visto che le cellule tumorali hanno la caratteristica di evitare
le difese dell’organismo, che non riescono a stare dietro materialmente alla velocità con cui esse si moltiplicano.
_ fondamentale allora educare il sistema sanitario a riconoscerle immediatamente, ad aggredirle e distruggerle. "Nei pazienti
colpiti da melanoma è stata notata un’elevata frequenza di linfociti T (cellule del sistema immunitario) diretti contro
gli antigeni del tumore", continua Testori. "Il grande ostacolo dell’immunoterapia è l’abilità
dei tumori di sfuggire al sistema immunitario. Si è pensato allora di infettare “in vivo” le cellule tumorali.
In una forma “attenuata” il batterio della salmonella è in grado di invadere le cellule del melanoma, queste
come ogni cellula infettata allerta il sistema immunitario della loro presenza. Le cellule così contaminate diventano bersaglio
delle cellule killer antisalmonella (i linfociti T) che il sistema immunitario si mette a produrre in seguito alla vaccinazione.
Finora abbiamo trattato pochi pazienti e i candidati erano quelli che non avevano metastasi al polmone e al fegato, adesso abbiamo
allargato la nostra sperimentazione e possono essere inclusi anche quei pazienti che oltre al melanoma hanno anche altri tipi di
tumore. Questo ci permetterà di estendere la terapia a un numero sempre maggiore di persone, circa 43 soggetti". I pazienti
reclutati saranno prima vaccinati contro la salmonellosi. Quindi con una serie di iniezioni intracutanee nella zona colpita dal
melanoma, riceveranno per quattro volte la terapia che provoca effetti collaterali abbastanza modesti. I risultati di questa sperimentazione
dovrebbero essere tra due anni.
Cambiano le regole per scoprire i nei sospetti
Ci eravamo abituati alla famosa regola dell’ABCD per idendificare i nei sospetti: (A) asimmetrie, (B) dei bordi irregolari,
(C) del colore non omogeneo e (D) del diametro superiore ai sei millimetri, ora questa classificazione, vecchia di vent’anni,
viene messa in discussione dall’American Academy of Dermatology. Il motivo? Sono sempre più numerose le segnalazioni
di tumori atipici che sfuggono alla regola dell’ABCD. Molti melanomi sono piccoli, quelli modulari sono spesso simmetrici
e privi di colore. Non solo, esistono anche nei irregolari positivi ai criteri ABCD che non devono preoccupare. Quella che conta
infatti è la quinta lettera, cioè la E di evoluzione: deve destare allarme una modifica dell’aspetto della pelle
o di un neo che dopo i 30 anni si ingrossa, diventa asimmetrico o cambia colore. Perciò gli americani non hanno perso tempo
ed hanno subito preparato delle nuove regole da affiancare all’alfabeto dei melanomi. L’acronimo questa volta è
HARMM: H da history, familiarità, A da age superiore ai 50 anni, R da regular dermatology absent, mancanza di controlli regolari
dal dermatologo, M da mole changes, cambiamento di aspetto dei nei, M da male, sesso maschile."Andare dal dermatologo può
non essere sufficiente", continua Testori. "Conta molti di più l’autoesame del paziente che può cogliere
meglio di chiunque altro modifiche anche minime della pelle da segnalare poi al dermatologo. Non a caso in Australia, dove le campagne
di sensibilizzazione sono state massicce, l’incidenza dei melanomi è stabile (in questo paese l’incidenza di
questo tumore è molto elevata, circa 40 casi ogni 100 mila abitanti, nel Nord Europa siamo a 15 su 100 mila abitanti, ndr).
Nelle donne, abituate a guardarsi di più degli uomini e di conseguenza a rendersi subito conto se un neo cambia di aspetto,
i melanomi vengono diagnosticati prima. Inoltre, la localizzazione abituale del melanoma negli uomini è il dorso anziché
gli arti come nelle donne. Non a caso essere un uomo è uno dei fattori di rischio inclusi nel criterio HARMM".
L’ultima novità nel campo della diagnosi arriva dal Centro di riferimento per l’epidemiologia e la prevenzione
oncologica del Piemonte, dove studiando circa 200 pazienti in Europa e in Sud America, si è arrivati alla conclusione che
potrebbe bastare analizzare un capello per scoprire chi deve stare in guardia: il contenuto di melanina dei capelli sarebbe infatti
in grado di indicare il pericolo di tumori con buona approssimazione, tenuto contro del colore degli occhi e dei capelli del paziente,
oltre che dal numero dei suoi nei.
Metti il melanoma in fuori gioco
Anche quest’anno, come già avvenuto nei due anni precedenti, la Lega Calcio ha aderito alla richiesta dell’ IMI
(Intergruppo Melanoma Italiano) di dedicare una giornata del campionato di Calcio (14a giornata di ritorno di serie A del 13 aprile
2008) alla ricerca scientifica e prevenzione del Melanoma: “ Metti il melanoma in fuori gioco”. Molte saranno le iniziative
per raccogliere i fondi:
- l’attivazione di numero telefonico di telefonia fissa e mobile per inviare un SMS attraverso le principali compagnie
telefoniche la cui chiamata/invio avrà il costo di 1-2 _ destinato alla ricerca sul Melanoma.
- il coinvolgimento nell’evento delle principali trasmissioni televisive e radiofoniche
- la presenza sulle principali testate giornalistiche
- la presenza di gazebo nelle principali piazze di alcune delle più importanti città italiane come Milano, Bologna,
Torino e Genova, Roma e Napoli per distribuire gadgets (zaini, palloni, cappellini, giacche antivento e piantine ) il cui ricavato
andrà devoluto a favore della ricerca sul melanoma.
- la presenza all’interno di centri commerciali (Metro, Ipercoop ecc.) nei quali si prevede l’allestimento di un
unico banchetto il giorno sabato 12 aprile 2008.
Si possono anche effettuare libere donazioni presso l’istituto di credito Credem c/c 5140 ABI 3032 CAB 3400.
Un gruppo contro il melanoma
L’Intergruppo Melanoma Italiano, IMI, è un’associazione no-profit nata nel 1998 che oggi conta oltre 300 soci
in tutta Italia. L’attuale presidente è il dottor Alessandro Testori, direttore della Divisione Melanomi e Sarcomi
muscolo cutanei presso l’Istituto Europeo di Oncologia di Milano diretto dal Prof. Umberto Veronesi.
L’IMI è da sempre impegnato nel promuovere numerosi studi rivolti alla ricerca di base e all’individuazione di
nuove prospettive terapeutiche per il trattamento del melanoma.
Collabora con diversi centri nazionali ed internazionali per lo sviluppo di nuovi protocolli di cura. E’ inoltre impegnato
nel promuovere, presso l’opinione pubblica e le Autorità Sanitarie, la prevenzione che rappresenta oggi la principale
arma per combattere questa malattia. Uno degli obbiettivi dell’IMI è quindi raccogliere fondi per permettere il finanziamento
di progetti e borse di studio finalizzati alla ricerca. Le scorse edizioni della giornata “Metti il Melanoma in fuori gioco”
hanno permesso di finanziare 3 borse di studio per giovani ricercatori che sono state assegnate ai seguenti Istituti:
- CNR di Alghero
- Ospedale oncologico (IRCCS) di Bari
- IRST di Forlì
L’IMI ha un progetto ancora più ambizioso, vorrebbe coinvolgere tutti i familiari di pazienti affetti
da melanoma al fine di creare un’associazione con lo scopo fondamentale di sostenere il malato e chi gli sta accanto, anche
sul versate sociale e psicologico.
Il modello da seguire sarebbe quello della Billy Foundation, un’associazione americana per il melanoma, molto radicata sul
territorio e che raccoglie centinaia di iscritti. Attualmente in Italia esiste solo un’associazione in ambito regionale (in
Toscana), ma l’obbiettivo è quella di costituirne una con un raggio d’azione su tutto il territorio nazionale.
Chi fosse interessato a questa iniziativa può contattare il dottor Testori allo Ieo di Milano tel 02.57489493 oppure visitare
il sito internet www.melanomaimi.org
Indirizzi utili
ISTITUTO EUROPEO DI ONCOLOGIA - IEO
Via Ripamonti, 435 - 20141 Milano
Centralino: 02 574891
Prenotazioni/informazioni: 02 5748900.1-2-3
www.ieo.it
Chirurgia generale (unita melanomi) - Dott. Alessandro Testori - 02 57489493
ISTITUTO TUMORI "GIOVANNI PAOLO II" IRCCS OSPEDALE ONCOLOGICO
Via Samuel F. Hahnemann, 10 - 70126 Bari
Centralino: 080 5555111
Prenotazioni/informazioni: 080 5555001/5484688
www.oncologico.bari.it
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