|
Linee guida: punto nono
Cristina Sampiero, N. 3 marzo 2005
Pur avendo sempre detto che i suggerimenti e le indicazioni contenuti nelle Linee Guida riguardano tutta la popolazione sana e sono validi per tutti, non bisogna dimenticare che, nell’universo dei normali consumatori, esistono alcune categorie più “a rischio” di carenze nutritive, non a causa di malattie o cattive abitudini, ma semplicemente per particolari situazioni legate alla loro età o a peculiari condizioni fisiologiche. Queste persone presentano bisogni specifici che è importante conoscere e ai quali è necessario far fronte.
Nel trattare questo argomento, ancora una volta, lo suddivideremo in varie parti a cominciare dalla gravidanza.
L’alimentazione della gestante non si discosta molto da quella normale, pur dovendo coprire anche i bisogni del nascituro e garantire il regolare decorso della gravidanza. L’affermazione esagerata che si debba “mangiare per due” non è vera. Tuttavia è vero che se la dieta della donna non copre i bisogni del feto, l’accrescimento di quest’ultimo intaccherà le riserve materne e aumenterà il rischio
di malattie per la madre, rischiando di influenzare negativamente lo sviluppo del bambino.
La richiesta supplementare di energia per la gestazione varia a seconda del periodo (in media è intorno alle 300 kcal giornaliere) ed è tale da non comportare cambiamenti rilevanti nelle normali abitudini alimentari della gestante: è importante però la prevenzione di rischiosi aumenti di peso oltre i limiti desiderabili (vedi box).
L’alimentazione della gestante sana richiederà qualche attenzione in più sotto il profilo della qualità, in relazione soprattutto alle proteine, al tipo di grassi e ad alcune vitamine e minerali. All’aumentata domanda di proteine, la gestante può far fronte ricorrendo al pesce, alle carni magre, alle uova, al latte, ai formaggi e ai latticini, ma anche al pane, alla pasta, al riso e agli altri cereali i quali, se non troppo raffinati, contribuiscono anche a prevenire la stipsi, disturbo frequente durante la gravidanza. I legumi secchi apportano proteine, ferro e calcio, ma possono favorire la comparsa di meteorismo e coliche addominali, condizioni che è raccomandabile evitare.
La gravidanza comporta necessità decisamente aumentate per il calcio (nel 3° trimestre circa 200-250 mg passano ogni giorno nello scheletro del feto: se non è l’alimentazione materna a fornirli, saranno le ossa della madre a privarsene, decalcificandosi), il ferro (bisogni quasi raddoppiati rispetto alla donna adulta: spesso è necessario ricorrere a supplementazioni), i folati (bisogni raddoppiati, opportunità di supplementazioni) e anche vitamine quali la B1, la B2, la B12 e la vitamina A. Occorre quindi arricchire la dieta base con latte e latticini e consumare un’ampia varietà di frutta e ortaggi, privilegiando quelli colorati in giallo-arancio e le verdure a foglie larghe di colore verde scuro.
Per quanto riguarda l’acqua, oltre ai propri bisogni, bisogna coprire anche quelli gestazionali e fetali (sangue materno, liquido amniotico e annessi, sangue e tessuti fetali) per una richiesta totale a termine di circa 8 litri: è quindi opportuno che la normale razione di 1 litro e mezzo -2 litri sia leggermente aumentata.
Tra i grassi da condimento anche per la gestante il migliore in assoluto è l’olio extravergine di oliva.
Consigli
- Evitare aumenti eccessivi di peso e fare attenzione a coprire gli aumentati fabbisogni in proteine, calcio, ferro, folati e acqua: consumare abitualmente pesce, carni magre, uova, latte e derivati e un’ampia varietà di ortaggi e frutta.
- In particolare, durante tutta l’età fertile avere cura che l’assunzione di folati copra i bisogni. In questo modo si ridurrà il rischio di alterazioni del tubo neurale (spina bifida) nel feto.
- Non consumare cibi di origine animale crudi (compresi insaccati) o poco cotti e non assumere bevande alcoliche.
Aumenti di peso in gravidanza
L’aumento desiderabile di peso delle gestanti e il loro bisogno aggiuntivo di energia sono diversi in funzione dell’Indice di Massa Corporea IMC (Peso/m2) pre-gravidanza.
Indicazioni di massima:
- per chi inizia la gravidanza sottopeso (IMC inferiore a 18,5) le necessità in energia sono maggiori e l’aumento di peso desiderabile è fra i 12,5 e i 18 kg;
- per chi inizia la gravidanza normopeso (IMC fra 18,5 e 25), l’aumento di peso desiderabile è fra gli 11,4 e i 16 kg;
- per chi inizia la gravidanza sovrappeso (IMC superiore a 25), è auspicabile contenere l’aumento di peso fra i 7 e gli 11,5 kg;
- per chi è obesa all’inizio della gravidanza (IMC superiore a 30), il guadagno di peso raccomandato è intorno ai 7 kg.
Torna ai risultati della ricerca
|