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Novità chirurgiche da San Francisco
Monica Melotti, N. 11/12 novembre/dicembre 2002
Più di quindicimila chirurghi sono stati accreditati al Moscone Center di San Francisco dove, dal 6 al 10 ottobre di questanno, si è svolto l88° Congresso annuale dellAmerican College of Surgeons. Levento è stato loccasione per fare il punto sulle ultime tecniche chirurgiche, vista lampia affluenza di chirurghi provenienti da tutto il mondo che hanno potuto illustrare i risultati raggiunti nei loro interventi. Prevenzione Tumori era presente e ha seguito alcune sessioni del Congresso.
Durante il simposio sono stati tenuti 30 corsi di specializzazione, oltre 150 ore di sessioni speciali e centinaia di dimostrazioni di nuove apparecchiature chirurgiche, di manipoli sofisticati, di laser ad altissima tecnologia.
Molti gli argomenti discussi, tra i quali la chirurgia robotica e laparoscopica, lapplicazione delle cellule staminali nella pratica clinica, il cuore artificiale, il bendaggio gastrico e i trattamenti più innovati per i tumori gastro-intestinali.
Una sessione molto interessante è stata quella in merito alla chirurgia robotica, dove è stato presentato un intervento, unico al mondo, di gastrectomia eseguito con lausilio del robot Da Vinci da parte del professor Pier Cristoforo Giulianotti, direttore dellUnità Operativa di Chirurgia Generale dellOspedale Misericordia di Grosseto. Da sottolineare che lItalia detiene il primato, in Europa, del numero di robot negli ospedali, che trovano applicazione nella chirurgia generale, toracica e cardiaca.
Il futuro della chirurgia robotica
La chirurgia robotica promette sviluppi molto interessanti.
Il robot entrerà nella sale operatorie per eseguire interventi sempre più complessi e per integrarsi con altri mezzi diagnostici, come la risonanza, lo scanner e altri. In pratica, in un prossimo futuro, sarà possibile mettere una sonda su un braccio del robot ed eseguire lecografia mentre si sta operando.
Già da un mese, presso lUnità Operativa di Chirurgia generale dellOspedale Misericordia di Grosseto, è disponibile il prototipo di robot a quattro braccia. "Questo robot permetterà di eseguire operazioni più articolate" spiega il professor Giulianotti "in pratica sarà possibile aumentare la complessità delle manovre, assicurare un intervento ancora più preciso e una più rapida esecuzione delle suture chirurgiche. Una manina robotica tiene il tessuto umano, laltra lago, la terza il filo (adesso questo compito viene eseguito dal secondo chirurgo) e nella quarta la strumentazione ottica". Ma il futuro della robotica riserva ancora sorprese. Sarà possibile infatti ampliare la memoria del robot. Attualmente il robot ha una memoria spaziale, in pratica la macchina è in grado di orientarsi a 360 gradi. Ha già unautocoscienza della propria posizione. Ma col tempo potrà memorizzare tutti gli interventi che sono stati eseguiti, come un computer che gioca una partita di scacchi contro un essere umano ed è sicuro della vittoria perché ha memorizzato tutte le diverse possibilità di mosse. Lo stesso procedimento accadrà col robot: la macchina sarà in grado di avvisare il chirurgo se non sta procedendo in modo corretto durante lintervento perché avrà immagazzinato nella sua memoria un intervento simile. Ci sarà anche la possibilità di ampliare le manine del robot: cinque, sei, sette
e di rendere il sistema miniaturizzato e quindi meno ingombrante. Queste nuove generazioni di robot saranno pronte tra pochi anni. È chiaro che i vantaggi sono notevoli: operazioni estremamente sofisticate e accurate, suture rapide, decorsi post-operatori dimezzati e una maggiore sicurezza da parte del chirurgo che potrà azzardare manovre interne. Le possibilità della chirurgia robotica appaiono quindi amplissime. Uno scenario futuribile sarà costituito da due console, due chirurghi che operano in contemporanea e tante braccia robotiche. I costi? Appaiono allinizio elevati, occorre un investimento a lungo termine, ma saranno comunque compensati sia dal tempo che dai risultati. Un notevole decremento della spesa sanitaria determinato dalla netta riduzione della degenza post-operatoria, diminuzione delle complicanze, rapida ripresa del paziente dopo lintervento.
La gastrectomia eseguita col robot
La chirurgia del futuro prevederà sempre di più interventi selettivi, con la riduzione del trauma post-chirugico per il paziente, diminuito dolore post-operatorio, tempi di degenza brevi, incisioni chirurgiche limitate e rispettose dellestetica, ripresa precoce delle normali attività lavorative.
La chirurgia robotica rappresenta il primo passo lungo questo cammino.
Lintervento presentato a San Francisco è unico al mondo. Si tratta di una gastrectomia con tecnica completamente mininvasiva, eseguita con lausilio del robot Da Vinci. Loperazione è stata eseguita dal professor Giulianotti allOspedale di Grosseto. Lintervento eseguito col sistema robotico combinato con le modalità tipiche della laparoscopia classica diventa molto preciso e i tempi del decorso post-operatorio, grazie ad un trauma molto ridotto, diminuiscono in modo drastico. Per le gastrectomie del 20-30 per cento, mentre per le colicestectomie del 50 per cento spiega il professor Giulianotti . "Lintervento di gastrectomia, presentato al Congresso, è stato eseguito su un paziente di 70 anni, affetto da un tumore allo stomaco. Oltre alla resezione dello stomaco, è stata eseguita unasportazione completa dei linfonodi regionali (attorno allaorta, al fegato e al pancreas). Lutilizzo del robot ha reso più accurata e ha facilitato questa complessa fase chirurgica. Lintervento è durato circa tre ore e dopo circa una settimana il paziente è tornato a casa e ora conduce una vita normale. Di solito questo intervento viene eseguito a cielo aperto ed è piuttosto invasivo comportando per il paziente un decorso post-operatorio senzaltro più complesso e doloroso. Col sistema robotico, invece, è possibile eseguire lintervento in laparoscopia, ottenendo tutti i vantaggi di questa tecnica, in più migliorando la qualità della procedura chirurgica.
Lintervento prevede quattro/cinque incisioni di 5-10 millimetri sulladdome, che consentono di inserire gli strumenti manovrati dalle braccia robotiche (una porta lottica, le altre due gli esecutori materiali dellintervento)".
Grosseto, circa 200 interventi eseguiti col robot
LUnità Operativa di Chirurgia Generale dellOspedale Misericordia di Grosseto vanta una casistica di circa 200 procedure robotiche, eseguite dallottobre del 2000 ad oggi, tra cui colecistectomie, esofagectomie, plastiche antireflusso, pancreasectomie, resezioni gastriche, resezioni polmonari e resezioni coliche. I vantaggi eseguiti col sistema robotico sono notevoli rispetto alla tecnica a cielo aperto e alla laparoscopia convenzionale: interventi estremamente accurati, suture microscopiche, degenza e convalescenza ridotte, drastico calo delle infezioni. "Nellintervento di colecistectomia i tempi si accorciano notevolmente e la procedura viene eseguita in 15 minuti. Il giorno dopo il paziente può tornare a casa" dice il professor Giulianotti ."Nelle resezioni complesse, invece, la durata dellintervento è più lunga, perché siamo ancora in una fase di messa a punto.
Ma nonostante i tempi operatori non siano ancora standardizzati i vantaggi tecnici sono notevoli e la dissezione risulta perfetta. Gli interventi eseguiti col sistema robotico trovano le stesse indicazioni degli interventi eseguiti in chirurgia mininvasiva tradizionale. Presso lOspedale di Grosseto, con il sistema robotico, sono state eseguite una ventina di gastrectomie. I vantaggi per il paziente con questa tecnica mininvasiva sono notevoli: la notevole diminuzione del dolore post-operatorio, la precoce mobilizzazione, la rapida ripresa della funzione digestiva, lassenza di complicanze inerenti alla ferita chirurgica e alle formazioni di aderenze peritoneali.
I vantaggi per il chirurgo
Oltre ai vantaggi per il paziente, bisogna anche considerare quelli per il chirurgo. Il chirurgo non è più a contatto con il malato, ma sta ad alcuni metri comodamente seduto dietro a una console. Dalla sua postazione può osservare linterno delladdome del paziente su un video tridimensionale, completamente immerso nel campo operatorio (in laparoscopia limmagine è bidimensionale) e azionare le braccia del robot muovendo delle manopole (master) che si trovano sulla console. Questi movimenti vengono demoltiplicati e filtrati dal software del robot che li trasmette alle braccia robotiche. Il chirurgo può così eseguire un intervento di estrema precisione, in completa sicurezza. Può anche lavorare per ore e ore senza avvertire la fatica, situazione che non si verifica quando opera in laparoscopia tradizionale perché deve assumere delle posizioni innaturali (braccia sospese, spalle ricurve) che comportano un maggiore stress psico-fisico.
Lintervento, invece, eseguito col robot consente di evitare questi inconvenienti e la resezione risulta molto più precisa, grazie anche allassenza del fisiologico tremore della mano annullato dal sistema robotico. Inoltre le braccia robotiche possono compiere un movimento a 360 gradi (grazie ad un sofisticato sistema brevettato appositamente, endowrist ®), mentre il polso umano può ruotare di solo 180 gradi, questo permette al chirurgo una notevole libertà di movimento a tutto vantaggio della precisione e della dissezione chirurgica". Lintervento svolto col robot Da Vinci richiede una perfetta sintonia del team di sala operatoria (strumentista, infermiere di sala, aiuto chirurgo), che deve aver acquisito in precedenza una notevole esperienza in chirurgia laparoscopica avanzata. Léquipe chirurgia è abitualmente costituita dal primo operatore che comanda il sistema robotico della console e da un aiuto che, vicino al paziente, provvede alla sostituzione degli strumenti connessi alle braccia robotiche sul campo operatorio.
Il robot «Da Vinci»
La chirurgia robotica rappresenta una chance molto valida nelluniverso della medicina e il sistema robotico Da Vinci si inserisce in questo contesto. Attualmente nel mondo ci sono oltre 115 esemplari installati negli Stati Uniti, in Giappone e in Europa, di cui 12 in Italia. Nel nostro paese viene usato per la chirurgia generale, toracica e cardiaca. Il sistema è stato sviluppato attraverso la creazione di diversi prototipi e studi clinici sino a giungere, nel 1998, alla sua commercializzazione e prima installazione presso il centro di Cardiochirurgia dellospedale di Broussais di Parigi diretto dal Prof. Carpentier. A partire dal 1995, anno della fondazione della Intuitive Surgical Inc., il Sistema robotica Da Vinci è nato dapprima sulla base della tecnologia sulla chirurgia robotica sviluppata allo Stanford Research Institute e, successivamente, con lo sviluppo delle tecnologie e conoscenze proprie di Intuitive e alle collaborazioni con IBM, il Massachussetts Institute of Technology (MIT) e Heartport Inc. (facente ora parte di Johnson & Johnson). Ancora oggi, è lunico sistema robotico operativo nel mondo ad aver ottenuto lapprovazione della FDA (Food and Drug Administration). Lapprovazione FDA è stata rilasciata nel 2001, mentre il marchio CE è stato ottenuto nel gennaio 1999.
Le autorizzazioni sono state rilasciate per luso del sistema in diverse procedure allinterno della Chirurgia Generale Laparoscopica, nella Chirurgia Toracoscopica e per le Prostatectomie Radicali Laparoscopiche.
Lequipe chirurgica è normalmente formata da un Chirurgo che comanda il sistema seduto alla console, un chirurgo incaricato del cambio degli strumenti laparoscopici dedicati, da una strumentista e da un aiuto non lavato in grado di collaborare, durante lintervento, alle regolazioni sulla visione e sul sistema di insufflazione di CO2.
Il costo complessivo del sistema si aggira attualmente intorno a 1.250.000 euro mentre il costo a intervento varia, a seconda delle procedure, da 1.000 a 2.000 euro.
Il costo indicativo di manutenzione è di circa 100.000 euro allanno ed è richiesta per la manutenzione e lassistenza limpiego di tre tecnici.
Gli ospedali con il robot
- Pavia
Policlinico San Matteo, Prof. M. Viganò (Cardiochirurgia)
- Ancona
Istituto Cardioreumatologico, Prof. G. Di Eusanio (Cardiochirurgia)
- Pisa
Azienda Ospedaliera Pisana Stabilimento di Cisanello, Dr. M. Mariani e Dr. Monconi (Cardiochirurgia)
- Torino
Clinica Pinna Pintor, Dr. M. Diena e Dr. Meniconi (Cardiochirurgia)
Ospedale Molinette Prof. M. Morino (Chirurgia generale)
- Napoli
Ospedale Monadi, Prof. Corciohe (Chirurgia generale)
- Milano
Ospedale San Raffaele, Prof. O. Alfieri e Dr. L. Torracca (Cardiochirurgia)
- Grossetto
Ospedale della Misericordia, Prof. C. Giulianotti (Chirurgia generale)
- Camposampietro (Padova)
Presidio Ospedaliero, Dr. A. DAnnibale e Dr. Trevisan (Chirurgia generale)
- Padova
Azienda Ospedaliera, Prof. Casarotto e Dr. Gerosa (Cardiochirurgia) Dr. Bortolotti e Prof. Rea (Chirurgia toracica)
- Udine
Ospedale Santa Maria della Misericordia di Rilievo, Dr. U. Livi (Cardiochirurgia), Dr. Morelli (Toracica), Dr. Snidero (Chirurgia generale)
- Spoleto
Ospedale degli Infermi, Dr. L. Casciola (Chirurgia generale)
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