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Prendiamo il tumore per la gola
Annalisa Cretella, N. 6 giugno 2002
Il campanello d'allarme di un tumore alle corde vocali? Una disfonia, un'alterazione della voce che dura da più di 10-15 giorni. È un segnale sospetto, che deve essere approfondito con una visita da uno specialista in otorinolaringoiatria. Infatti, un abbassamento prolungato della voce, che non si risolva nel giro di alcuni giorni, non va mai sottovalutato: la disfonia persistente è spesso sintomo di noduli alle corde vocali, ma anche di tumore della laringe.
Per numero di casi la malattia che viene trattata più frequentemente è la neoplasia della laringe, la parte più bassa della gola. Seguono nell'ordine i tumori del cavo orale e della faringe: i primi comprendono un gruppo molto eterogeneo di neoplasie (tumori del pavimento orale, del palato, delle gengive e altri ancora), i secondi le neoplasie localizzate nella parte superiore della gola. Per capirci: la faringe è collegata al naso in alto e alla laringe in basso; la laringe è la parte più bassa della gola, prima della trachea, e ospita le corde vocali.
Chi sono i soggetti più a rischio?
Il carcinoma della laringe colpisce più frequentemente chi ha più di cinquant'anni, soprattutto fumatori e bevitori (molti tipi di tumore della cavità orale sono notevolmente più comuni tra gli schiavi delle sigarette. Per esempio, il 70-80% delle persone con tumore delle corde vocali sono fumatori). È ormai dimostrato che il fumo di sigaretta è responsabile di faringiti e laringiti croniche e favorisce il tumore della laringe: per chi soffre di queste patologie, smettere di fumare è un imperativo. Un tempo era prevalentemente maschile, ma oggi le donne colpite sono in aumento, forse per il fatto che è sempre più alto il numero di quelle che fumano.
Proprio perché la diagnosi precoce è fondamentale, questi soggetti, anche se non hanno sintomi sospetti, devono sottoporsi regolarmente (una volta all'anno) a una visita specialistica da un otorinolaringoiatra.
Attualmente si registrano nel nostro Paese circa 5.500 nuovi casi di cancro della laringe ogni anno, di cui 5.000 circa nel sesso maschile. Quanto alla distribuzione geografica di questo tipo di tumore, in Veneto e in Venezia Giulia si verificano circa 18 casi all'anno ogni 100.000 uomini: tra i maschi di Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana lincidenza è comunque superiore a 10 casi annui. Nel centro e nel meridione, invece, la malattia è meno frequente: in Sicilia si registrano 4.9 casi all'anno di tumore della laringe ogni 100.000 uomini. Sia i tumori del cavo orale sia quelli della faringe sono, nel loro insieme, meno frequenti. Quanto alla prognosi delle neoplasie che colpiscono la gola o il cavo orale, molto dipende dal momento in cui viene fatta la diagnosi e da dove si trovano esattamente. I due problemi, tra l'altro, sono in parte correlati tra loro. Una quota significativa dei tumori della laringe, in particolare, viene diagnosticata per tempo perché i sintomi soggettivi, specialmente se connessi alle corde vocali, compaiono precocemente. Mentre è più tardiva, in genere, la diagnosi dei tumori della bocca e della faringe perché per lungo tempo possono essere asintomatici. Durante gli ultimi anni le cure erogate in questo settore dell'oncologia ottengono comunque risultati migliori rispetto al passato: attualmente la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è del 55% per i tumori della laringe e del 50% per quelli del cavo orale.
Ma in quale modo si possono curare i tumori alla gola? Si può intervenire con i metodi tradizionali, chirurgia, radio e chemioterapia oppure con il laser.
I tumori della laringe: la terapia conservativa
Quando è possibile, e la valutazione va fatta caso per caso, il tumore alla laringe viene affrontato mediante un approccio integrato: non soltanto con la chirurgia, dunque, ma anche con la radioterapia e la chemioterapia. La conferma e il risultato migliore di questa impostazione sta nel fatto che da qualche anno l'utilizzazione di radio e chemioterapia ha dimostrato di poter attuare una terapia conservativa che consente di curare le persone colpite da cancro della laringe senza l'asportazione chirurgica dell'organo malato. Non sempre la laringectomia può essere evitata: ma nel 40% circa dei casi la radiochemioterapia da sola ha dimostrato di poter garantire risultati che in termini di sopravvivenza sono sovrapponibili a quelli che si ottengono con l'intervento chirurgico tradizionale. Con lenorme vantaggio di poter conservare però le funzioni fisiologiche collegate alla laringe.
Dal punto di vista clinico, si tratta di un risultato straordinario in quanto permette a molti malati non soltanto di continuare a parlare normalmente ma anche una buona deglutizione: e si evita nello stesso tempo una demolizione chirurgica difficile da accettare anche sul piano estetico. Purtroppo, nonostante i primi dati di questo tipo siano stati riportati da uno studio americano del 1991, la terapia conservativa del tumore della laringe non è ancora molto diffusa nel nostro Paese. Soprattutto tra gli otorinolaringoiatri l'unica terapia nota del tumore laringeo è quella chirurgica accompagnata, al massimo, dalla radioterapia. Mentre è disponibile da anni unalternativa terapeutica alla chirurgia. Pioniere della validità della terapia conservativa è, da anni, lIstituto Nazionale dei Tumori di Milano. In tutto il mondo e soprattutto negli Stati Uniti si moltiplicano gli studi che hanno come obiettivo quello di perfezionare questo tipo di approccio alla malattia e di adattarla alle diverse forme patologiche. Proprio uno studio americano indica che l'uso contemporaneo di chemio e radioterapia otterrebbe risultati migliori del metodo, finora in vigore, che le impiega in sequenza. Diversi protocolli di intervento, inoltre, possono essere messi a punto secondo le caratteristiche della patologia da curare. In qualche caso, per esempio, la chirurgia può essere riservata alle aree in cui il suo impiego non è demolitivo, trattando invece con radio e chemioterapia la zona della laringe. In altri casi, quando la terapia conservativa non ha dato purtroppo i risultati voluti si può precedere in un secondo momento all'asportazione chirurgica della laringe.
Il laser
L'obiettivo dei medici è quello di diagnosticare la neoplasia in una fase precoce per poterla curare in modo assolutamente poco invasivo, con il laser.
Che vantaggi offre il laser nei tumori della laringe?
La chirurgia laser permette di asportare il tumore senza neppure un'incisione esterna. Attraverso un laringoscopio il chirurgo accede infatti dall'interno alla laringe. Il laser, abbinato a un microscopio operatorio, è uno strumento che taglia e contemporaneamente brucia coagulando i piccoli vasi sanguigni (non c'è perdita ematica). Il decorso operatorio è brevissimo: il giorno dopo l'intervento il paziente viene dimesso e può già parlare e mangiare tranquillamente. Attenzione, però, questo tipo di intervento non può essere fatto in tutti i casi di cancro alla laringe. Ma solo se il tumore è in una fase molto iniziale. Per questo è importante la diagnosi precoce. Se la neoplasia è già in fase avanzata non è infatti possibile fare un intervento conservativo.
La terapia con il laser si può fare in tutti gli ospedali?
Solo nei centri specializzati. L'intervento dura circa mezz'ora, non ha complicanze, non comporta dolore e viene fatto in anestesia totale.
L'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano rappresenta un punto di riferimento in Italia per le patologie otorinolaringoiatriche e maxillo-facciali, mentre lIstituto Europeo di Oncologia di Milano è stato tra i primi a utilizzare il laser per i tumori alla laringe.
I numeri
5.500 nuovi casi di cancro della laringe ogni anno, dei quali: 5.000 circa nel sesso maschile; in Veneto e in Venezia Giulia si verificano circa 18 casi all'anno ogni 100.000 uomini; in Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana lincidenza è superiore a 10 casi annui; in Sicilia si registrano 4.9 casi all'anno di tumore della laringe ogni 100.000 uomini; attualmente la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è: per i tumori della laringe 55% e per i tumori del cavo orale 50%
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Maschi |
Femmine |
Totale |
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Decessi |
Popolazione |
Tasso |
Decessi |
Popolazione |
Tasso |
Decessi |
Popolazione |
Tasso |
Tumore del cavo orale |
485 |
27.959.093 |
1,73 |
181 |
29.628.843 |
0,61 |
666 |
57.587.936 |
1,16 |
Tumore della laringe |
1896 |
27.959.093 |
6,78 |
126 |
29.628.843 |
0,43 |
2022 |
57.587.936 |
3,51 |
Indirizzi utili
- Istituto Nazionale dei Tumori di Milano
Via Giacomo Venezian, 1 - 20133 Milano
tel. 0223901
- Istituto Europeo di Oncologia
Via Ripamonti, 435 - 20141 Milano
tel. 02574891
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