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Sanità: si cambia
Monica Melotti, N. 6 giugno 2002
Dal 23 febbraio scorso, dopo lentrata in vigore dei LEA (Livelli essenziali di assistenza), molte cose nella sanità sono cambiate. In pratica i cittadini devono pagarsi per intero alcune prestazioni, per le quali prima era sufficiente il ticket. Ma cosa si cela dietro questa sigla? I LEA non sono altro che dei paletti che stabiliscono quali prestazioni possono essere rimborsate dal sistema sanitario e quali, invece, resteranno fuori. «Non è pensabile che il sistema sanitario paghi tutto a tutti, deve rimborsare soltanto le prestazioni che servono davvero alla salute», così ha detto il Ministro della Salute, Girolamo Sirchia, difendendo la scelta del Governo e invitando le Regioni a rispettare i patti. Già, perché in questa rivoluzione copernicana le Regioni avranno un ruolo importante, sono loro che dovranno decidere quali prestazioni, anche se escluse dai LEA, potranno ancora essere a carico del sistema sanitario e per farlo hanno tempo fino al 30 giugno. In pratica le Regioni si faranno carico dei relativi costi e stileranno una nuova classificazione delle prestazioni su base regionale. Quali sono, allora, le cure che il cittadino dovrà pagare di tasca propria? La lista è piuttosto lunga e ha suscitato numerose proteste. Tra le escluse abbiamo lomeopatia, anche se milioni di italiani hanno scelto di curarsi con le medicine naturali, lagopuntura, lelettroterapia. Addio anche alla chirurgia estetica, alla medicina riabilitativa, alle cure odontoiatriche, alla chirurgia rifrattiva (laser ad eccimeri). Tra le prestazioni a carico intero del cittadino tutte le vaccinazioni non obbligatorie: chi vuole trascorrere una vacanza in un Paese africano dovrà pagarsele da solo, e i certificati medici, con lesclusione di quelli necessari per la riammissione a scuola o al lavoro, oltre a quelli legati allattività sportiva praticata a scuola. Il Ministro Sirchia assicura che delleffetto LEA i cittadini non si accorgeranno nemmeno, anzi le prestazioni non sono state diminuite, ma aumentate. Inoltre questo sarà un anno di monitoraggio e di assestamento con valutazioni ogni tre mesi. Ma lallarmismo fomenta e le voci fuori dal coro aumentano.
Lagopuntura, la più colpita
«Questa disciplina è stata eliminata dai LEA con la scusa di non avere unefficacia sufficientemente provata in ambito scientifico», dice il dottor Carlo Di Stanislao, segretario della Società Italiana di agopuntura, «ma ci sono numerose prove scientifiche che ne testimoniano lefficacia: documenti dellOms, del Nih (National Health Instute) americano, della British Medical Society. Basti solo dire che negli Usa per potenziare lo sviluppo dellagopuntura gli organi statati hanno impegnato 81 milioni di dollari. Inoltre nel 2000 era stato recepito con entusiasmo dai precedenti Ministri della Salute (Bindi e Veronesi) un libro bianco sullagopuntura che raccoglieva 15 anni di ricerche, dove veniva dimostrato lefficacia, leconomicità, lassenza di effetti collaterali e il gradimento da parte del paziente, di questa terapia. Per questo insieme alle altre società di medicine naturali abbiamo già inoltrato una lettera di protesta al Ministro. Sottolineando come lagopuntura sia a costo zero e quindi non incida assolutamente sulla spesa sanitaria, anzi può solo ridurla».
Ma intanto chi vorrà continuare a usufruire dellagopuntura al posto del ticket di 36,15 euro (per sei sedute), dovrà sborsare di tasca propria dai 26 ai 31 euro per una seduta. Per invocare un ripensamento su questa decisione il 1ę giugno presso lOrdine del Medici di Firenze ci sarà un convegno nazionale di tutti i rappresentanti delle medicine non convenzionali, dove si studierà anche un piano strategico. Tuttavia non tutte le Regioni sono intenzionate ad eliminare dalle prestazioni rimborsabili lagopuntura. La regione Lazio ha già annunciato il salvataggio di alcune terapie fisiche: laser, ultrasuoni, elettroterapia antalgica e agopuntura.
Ulteriori riduzioni
La mannaia dei LEA si abbatte anche su alcune prestazioni che non andrebbero più fornite in regime di ricovero, ma in day hospital. Nella classifica dei ricoveri di troppo emergono quelle per cataratta, per le malattie del dorso e dellapparato digerente, le malattie vascolari (stripping), interventi per ernia discale, raschiamento, interventi di otorinolaringoiatria (orecchio, naso, bocca, gola e turbe dellequilibrio), ortopedia (ginocchio, artroscopia), alcuni interventi chirurgici (biopsia, interventi perianali). Le Regioni avranno tempo fino al 30 giugno per verificare se attuano ricoveri inappropriati e creare strutture idonee allassistenza-non in corsia.
Il Tribunale del malato: così non funzionerà
«Ci piacerebbe poter condividere lottimismo del Ministro Sirchia, ma temiamo che comunque bisognerà fare i conti con la necessità di mettere a disposizione delle Regioni adeguate risorse finanziare», così commenta laccordo tra Stato-Regioni Stefano A. Inglese, responsabile delle Politiche nazionali del Tribunale per i diritti del malato. «Il fatto è che si tratta di un accordo che segue un criterio economico-finanziario e non tecnico scientifico come dovrebbe. Il rischio ancora una volta è quello di aumentare il divario tra le regioni del Nord e del Sud, in pratica quelle più ricche erogheranno più servizi e i più colpiti saranno i cittadini più deboli delle regioni più povere. Ma questo è solo linizio di un restringimento progressivo delle prestazioni che vengono erogate al cittadino, a breve ci sarà anche la sorpresa sui farmaci in fascia A (quelli che sono totalmente a carico del Ssn). Con lintroduzione dei LEA, la Cuf (Commissione unica del farmaco) ha individuato una serie di farmaci non essenziali, la cui rimborsabilità o meno sarà decisa dalle Regioni: queste potrebbero stabilire di far pagare un ticket allassistito. Per esempio la regione Veneto dal 1 marzo chiede una quota fissa di 1 euro per ricetta, più una quota fissa aggiuntiva di 0,90 o 3 euro a seconda del tipo di farmaco.
La Lombardia si organizza così
La prima mossa della Regione è stata quella di riammettere la medicina sportiva esclusa dai LEA, in pratica i ragazzini che vorranno iscriversi in piscina o a judo, non dovranno pagarsi la visita che certifichi la sana e robusta costituzione. «È la Regione a rimborsare direttamente le strutture che effettuano la visita» spiega Carlo Borsani, assessore alla Sanità «perché la medicina sportiva è fondamentale per la salute pubblica. Ma la nostra Regione mette già a disposizione numerose prestazioni non previste a livello nazionale attingendo al proprio bilancio. Dopo lentrata dei LEA, valuteremo quali prestazioni reintegrare, considerando un criterio di adeguatezza, per esempio è chiaro che una persona anziana non possa essere esclusa dalla densitometria ossea (lesame per valutare losteoporosi) e tanto meno dalle cure odontoiatriche».
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Le prestazioni escluse
Il regolamento sui LEA (DPR 29 novembre 2001, pubblicato in G.U. 8.2.02) è articolato su tre grandi aree: la prevenzione contro linquinamento, gli incidenti di lavoro, la sanità veterinaria, la sicurezza degli alimenti, la profilassi delle malattie infettive e i programmi di diagnosi precoce, la medicina legale. Nella seconda area sono elencati i servizi di assistenza distribuiti sul territorio: dalla medicina di base allassistenza farmaceutica, dalla diagnostica ai consultori. Infine lassistenza ospedaliera, dove viene precisato il regime più appropriato per erogare certe cure: pronto soccorso, day hospital, day surgery in strutture di lunga degenza e di riabilitazione. Ecco le prestazioni totalmente o parzialmente escluse.
Totalmente escluse
- chirurgia estetica non conseguente a incidenti, malattie o malformazioni congenite
- circoncisione rituale maschile
- medicine non convenzionali (agopuntura, a eccezione delle indicazioni anestesiologiche, fitoterapia, medicina ayurvedica, omeopatia, chiroropratica, osteopatia, ecc)
- vaccinazioni non obbligatorie in occasioni di soggiorni allestero
- certificazioni mediche (escluse quelle richieste dalla scuola per la pratica non agonistica dei propri alunni) che non rispondono ai fini di tutela della salute collettiva, anche quando richieste da leggi (incluse le certificazioni di idoneità alla pratica sportiva e agonistica e non idoneità fisica allimpiego, idoneità al servizio civile, rilascio patente, porto darmi, ecc).
- prestazioni di medicina fisica, riabilitativa, ambulatoriale: esercizio assistito in acqua, idromassoterapia, ginnastica vascolare in acqua, diatermia a onde corte e micronde, agopuntura con moxa revulsivante, ipertermia, Nas, massoterapia distrettuale, riflessogena, presso terapia, elettroterapia antalgica, ultrasuonoterapia, trazione scheletrica, ionoforesi, laserterapia antalgica, mesoterapia, fotoforesi terapeutica, fotochemioterapia extracorporea.
Parzialmente escluse
Le Regioni possono decidere di escludere solo parzialmente:
- laserterapia antalgica, elettroterapia antalgica, ultrasuonoterapia e mesoterapia.
Sono inoltre parzialmente escluse dai LEA (erogabili solo in casi particolari o con evidenze cliniche):
- assistenza odontoiatrica, densometria ossea, medicina fisica, riabilitativa, ambulatoriale, chirurgia rifrattiva con laser ad eccimeri.
Alleanza contro il cancro
È stata costituita a Roma, con sede presso il Ministero della Salute, l'Associazione Alleanza contro il cancro, voluta dagli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico ad orientamento oncologico, per promuovere e agevolare lo scambio di informazioni, di conoscenze, di dati e di risultati scientifici tra gli associati, e tra questi e soggetti terzi. Uno dei cardini della rete sarà il portale informatico degli IRCCS oncologici (www.e-oncology.it) nonché l'attivazione di corsi, seminari e convegni su vari aspetti dell'oncologia. Latto costitutivo è stato sottoscritto da 6 dei 7 IRCCS presenti in Italia: l'Istituto Nazionale Tumori di Milano, gli Istituti Fisioterapici Ospedalieri di Roma, l'IST di Genova, l'INT "G. Pascale" di Napoli, l'Ospedale oncologico di Bari, il Centro di riferimento oncologico di Aviano.
Presidente è stato designato Natale Cascinelli, direttore scientifico dell'INT di Milano; vice presidente, Giuseppe Castello, direttore scientifico dell'Istituto Fondazione "G. Pascale" di Napoli; tesoriere-segretario, Francesco Cognetti, direttore scientifico del "Regina Elena" di Roma.
Come cambieranno le cure odontoiatriche
Siamo uno dei Paesi dove le cure odontoiatriche costano di più. Curarsi un dente cariato in uno studio privato italiano può costare dai 129 euro in su, ma anche il doppio. Dipende dal dentista, dalla città in cui opera (nel Meridione i prezzi sono inferiori), dal quartiere in cui si trova lo studio. Oltre che dallentità dellotturazione e quindi dalle sedute previste. A ciò si aggiunge il fatto che rivolgersi al Sistema sanitario risulta unimpresa ardua: liste dattesa bibliche, secondo unindagine del Tribunale dei diritti del malato si parla di attese che vanno da un minimo di 120 fino a 300 giorni. Inoltre se nel Nord cè qualche speranza di riuscire a farsi visitare in una struttura pubblica, al Sud risulta unimpresa molto difficile. Come fa allora a curarsi i denti una persona che non ha i mezzi economici sufficienti? "Per il momento vengono erogate quasi tutte le cure odontoiatriche a quei cittadini che si rivolgono alle strutture pubbliche e private accreditate" dice Roberto Rozza, odontoiatra a Monza e al Dental Building dellOspedale San Paolo di Milano, "fino a quando lapposito tavolo Governo-Regioni non avrà individuato i precisi criteri di equità. Ma questo si saprà solo dopo il 30 giugno. Fino ad oggi, si può accedere alle cure odontoiatriche mediante il sistema sanitario pagando un ticket di circa 36,15 euro. I LEA, comunque, continueranno a garantire le cure odontoiatriche ai pazienti al di sotto dei 20 anni e al di sopra dei 70 anni, oltre alle persone affette da gravi patologie (diabetici, cardiopatici, immunodepressi). Va precisato che il costo del materiale per le protesi, gli apparecchi ortodontici e gli impianti sono sempre stati a carico dellassistito. Ma per farsi fare una protesi mobile presso una struttura pubblica ci vogliono circa due mesi, mentre rivolgendosi a uno studio privato occorrono al massimo dieci giorni. Inoltre il costo di una protesi fatta in una struttura pubblica costa circa 516 euro (solo unarcata), cifra che raddoppia se ci si rivolge ad un privato, ma con un notevole risparmio di tempo e di disagio. Da qui limportanza di rilanciare unodontoiatria funzionale, che si faccia carico delle persone meno abbienti e degli anziani, e che assicuri tempi di esecuzione accettabili, come ad esempio avviene in Inghilterra". Intanto il Governo per arginare, almeno in parte, il problema ha lanciato un progetto interessante: 800 mila protesi per anziani senza denti. Si tratta del Progetto odontoiatria sociale, affidato ai ministri della Salute Girolamo Sirchia e del Welfare Roberto Maroni, che vuole trattare 800 mila anziani indigenti ed edentuli, che non possono masticare e che soffrono di gravi patologie, fornendoli di una (o due) protesi fisse. A usufruire di questa opportunità dovrebbero essere i pensionati al minimo che hanno una situazione della bocca gravemente compromessa, con difficoltà di masticazione, condizione che influenza negativamente anche la qualità della vita. Per il momento è ancora un progetto allo stato embrionale, difficile quindi quantificare il budget necessario per unoperazione di questo genere, ma anche trovare il modo per coprire i costi supportati dai dentisti. Il nodo cruciale, infatti, resta quello di individuare chi si metterà allopera per realizzare il grandioso progetto.
IN RETE
Il portale italiano di agopuntura, medicina tradizionale cinese e medicine non convenzionali
www.agopuntura.org/inizio.htm
FISA Federazione Italiana delle Società di Agopuntura
www.agopuntura-fisa.it
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