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Come in una fiaba
Maela Officio, N. 3 marzo 2002
Una fiaba comincia di solito con Cera una volta
. La nostra è una fiaba diversa dalle altre, come tale la facciamo iniziare in modo diverso. Parliamo di una storia a lieto fine. Parliamo della storia di Alessandra, una piccola grande amica che a soli otto anni ha saputo con molto coraggio affrontare una brutta strega, la Leucemia.
Poco più di un anno fa Alessandra era una bambina allegra e spensierata come tutte le sue coetanee e nel suo cielo brillava uno splendido sole, caldo e avvolgente come sa essere quello della Puglia.
Un giorno delle nubi grigie e gigantesche invadono il clima sereno che regna nella sua vita e in quella dei suoi familiari. Dun tratto il sole sparisce, il cielo sincupisce e un vento freddo proveniente da un mare agitato comincia a soffiare forte intorno alla sua casa, nel paese di Noicattaro, in provincia di Bari.
Da quel momento Alessandra si ammala: la febbre non labbandona mai, anche lappetito decide di andarsene e le sue guance rosa diventano ogni giorno più pallide.
La mamma Maria e il papà Stefano decidono di portarla dai maghi della salute, i medici del Policlinico di Bari che, grazie ai potenti strumenti magici di cui solo loro dispongono, possono scoprire la causa del malessere. Qui il prof. Santoro, che combatte ogni giorno contro le malattie, occulte forze nemiche, capisce che la colpa è della Leucemia, la strega cattiva che cerca sempre di rapire i bambini più buoni. La notizia colpisce tutti inaspettata, anche i fratelli di Alessandra, Giuseppe di 11 anni e Gabriele di 3 anni, ma non lei che, forte e paziente, affronta impavida questo grande nemico. Seguono 90 giorni di ricovero con due cicli di chemioterapia, poi si fa sempre più urgente la necessità di un trapianto di midollo. In suo soccorso giungono allora altri maghi: sono il dottor Arcamone, oncologo nello stesso ospedale, e la dottoressa Giorgiani, medico del reparto di Oncoematologia Pediatrica del Policlinico S.Matteo di Pavia che affiderà il caso di Alessandra nelle mani della magica équipe del prof. Locatelli, primario del reparto pavese. Grazie al loro aiuto Alessandra e la sua famiglia possono trasferirsi a Pavia, dove lANPO mette a disposizione una casa piena di affetto e solidarietà.
Il 9 settembre scorso questa grande bambina viene ricoverata e il 25 settembre finalmente riceve il midollo donatole dal suo generoso fratello Giuseppe.
Le sventure purtroppo non finiscono qui: la strega cattiva manda allattacco i suoi fedeli seguaci e Alessandra si trova a dover fronteggiare anche un drago, come lei stessa ci suggerisce, uninfezione di origine virale pronta a insidiare la salute delle persone immuno-depresse. Infatti nella fase di post-trapianto le difese immunitarie sono scarse e le persone più vulnerabili.
Il tempo trascorso a Pavia si è trasformato prima in settimane, poi in mesi, ma una bella mattina, unaltra notizia, di nuovo inattesa, bussa alla porta: Alessandra è guarita. È sembrato incredibile vedere le nubi dipanarsi, il cielo ricolorarsi dazzurro e la terribile Leucemia dissolversi insieme ai suoi draghi.
Oggi Alessandra sta meglio e presto tornerà nella sua bella casa in provincia di Bari a guardare un sereno mare che, allorizzonte, si confonde col cielo.
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