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Pedala che non ti passa
, N. 5 maggio 2000
Oltre ai bambini e a coloro che lavorano nel traffico urbano, dai tassisti ai vigili urbani, dai postini ai venditori ambulanti, c'è anche un'altra categoria a rischio benzene: coloro che si spostano in città con la bici. I dati di un biomonitoraggio compiuto dal dicembre 1997 al febbraio 1998 dal Laboratorio di Tossicologia Industriale della Facoltà di Medicina dell'Università di Parma, con il supporto dell'Unione Europea, sono stati di recente pubblicati su "Toxicology Letters". "Lo studio, ha coinvolto 24 volontari non fumatori, dai 25 ai 37 anni, con lo scopo di valutare sia l'esposizione personale agli idrocarburi aromatici, tra cui il benzene, dovuti all'inquinamento urbano, attraverso l'uso di radielli, sia la dose interna, misurando la concentrazione di queste sostanze nel sangue e nelle urine", spiega uno dei ricercatori, il professor Antonio Mutti. Ciascun soggetto ha compiuto in bicicletta un giro di due ore, prima all'interno della città, lungo strade particolarmente trafficate, e poi in una zona rurale. "Mentre nel primo caso, il livello medio di benzene nel sangue è aumentato dopo la corsa, passando da 186,1 ng/l a 224,2, nella seconda prova si è addirittura abbassato, anche per motivi fisiologici, andando da 190 ng/l a 188,9. Nelle urine, invece, alla fine del percorso urbano il tasso di benzene è sceso, ma l'acido t-t muconico, che si ritiene possa essere un biomarker attendibile dell'esposizione al benzene, è passato da 113,2 g/g a 181,9". In sostanza, "un giro in bicicletta di due ore nel traffico urbano, poiché non esistono piste ciclabili e la persona si muove proprio sulla scia di emissione degli inquinanti, è sufficiente a determinare, anche a livelli di esposizione molto bassi, un apprezzabile cambiamento dei biomarker della dose interna di benzene". La ricerca, però, ha messo in luce anche un altro dato: le differenze individuali nella biotrasformazione del benzene sono determinate da fattori genetici, tra cui il sesso. "Le femmine hanno mostrato una più alta escrezione di acido t-t muconico nelle urine alla fine del percorso urbano perché, come si è di recente scoperto, hanno una velocità di metabolismo del benzene supe-riore a quella degli uomini del 23-26%, a causa della più alta percentuale di grasso corporeo".
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