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Italia addio, ho voglia di tornare in Russia

Betty Laroni, N. 10 ottobre 2000

"Finalmente, dopo lunghi mesi di ricerca, è stato trovato un donatore di midollo osseo per la piccola Masha" esordisce soddisfatto Enrico Beltramelli presidente dell'Anpo "entro breve tempo verrà sottoposta al trapianto, unica arma a disposizione per sconfiggere la malattia che l'ha colpita". Masha, dodicenne dai capelli biondi e occhioni azzurri, parla e capisce bene l'italiano e a quanto ci racconta si è pienamente integrata nella società pavese. Appare tranquilla, anzi, dice di essere contenta di potere fare l'operazione "così potrò tornare a casa e riabbracciare tutti i miei amici. Io e la mamma siamo in Italia ormai da più di un anno e a me piace molto vivere a Pavia, vado a scuola, frequento la prima media all'Istituto Franchi Maggi e mi sono fatta tanti nuovi amici con cui posso giocare e andare a nuotare, ma mi manca lo stesso il mio paese; anche se dove vivo io, fa molto freddo, mi manca la mia città e tutti i miei parenti". Masha è arrivata in Italia, da San Pietroburgo, circa un anno e mezzo fa grazie all'interessamento di un'associazione caritatevole inglese particolarmente attenta alla situazione dei pazienti dell'ex Unione Sovietica con problemi di tipo oncoematologico. A Pavia la bambina è stata affidata alle cure dei medici del reparto di Oncoematologia pediatrica del Po-liclinico San Matteo ed è stata "presa per mano" dall'associazione Anpo, la quale non solo si è occupata del disbrigo delle formalità burocratiche con il consolato italiano di San Pietroburgo e di assisterla economicamente, ma si è anche prodigata, attraverso le sue molteplici iniziative, per la raccolta dei fondi necessari (circa 30 milioni), per pagare il midollo osseo reperito nelle banche di raccolta. Ora la bambina vive, con la sua mamma, in un appartamento messo a disposizione dall'associazione. Con lei abita un'altra ragazza russa, Katerina: "Masha è arrivata a Pavia con Katerina, una ragazza di 18 anni, che è stata sottoposta al trapianto di midollo l'anno scorso; aveva una malattia mielodisplastica, guaribile sostanzialmente solo con il trapianto di midollo osseo ed ora è guarita, deve però restare in Italia ancora per qualche tempo, per i consueti controlli periodici " spiega il dottor Franco Locatelli del reparto di On-coematologia pediatrica del Policlinico San Matteo "la situazione per Masha è esattamente la stessa, nel senso che lei ha una leucemia mieloide cronica, il suo clone leucemico ha una traslocazione citogenetica tra il cromosoma 9 e il cromosoma 22. È una malattia assolutamente e virtualmente incurabile, allo stato attuale delle cose, con altre forme di terapie che non siano il trapianto allogenico, cioè il trapianto di cellule staminali emopoietiche da donatore geneticamente diverso ma perfettamente compatibile per gli antigeni di istocompatibilità. La bambina purtroppo non ha alcun famigliare compatibile - difficilmente i genitori possono essere utilizzati come donatori, in quanto risultano identici solo 'per metà' con il proprio figlio - e per questo motivo è stata fatta una ricerca sulle banche dati nazionali ed internazionali. Nonostante un anno di ricerca non è stato trovato un donatore perfettamente e completamente compatibile, perché Masha ha una HLA molto rara. Siamo però riusciti ad identificare un donatore con un grado minimo di disparità rispetto alla ragazza, comunque tale da non pregiudicare la fattibilità del trapianto (non è come avere un donatore perfettamente compatibile, ma l'intervento può essere comunque effettuato con buone possibilità di successo). Il donatore è stato trovato su un registro estero, non su quello italiano, e questo spiega la necessità di dovere sostenere dei costi così elevati". Per i bambini cittadini italiani, infatti, questo tipo di intervento è completamente gratuito, ma per le persone straniere, anche se hanno ottenuto l'iscrizione al sistema sanitario nazionale, le spese sono tutte a carico loro. "Se ora siamo in grado di effettuare il trapianto" prosegue il dottor Locatelli "lo si deve da un lato all'aiuto dell'Anpo che ha permesso di sostenere la famiglia dal punto di vista logistico e finanziario e dall'altro anche alla disponibilità dell'ASL che ha provveduto all'iscrizione della ragazza nel sistema sanitario nazionale. Io stesso ho sollevato il problema del finanziamento dell'operazione al dottor Beltramelli, presidente dell'Anpo. L'associazione infatti si era impegnata a raccogliere i fondi attraverso le sue numerose iniziative (mo-stre, tornei di golf, partite di calcio con personaggi famosi e altro) anche per sostenere l'operazione di Katerina, trapiantata con donatore estero". Masha verrà sottoposta al trapianto di midollo osseo alla fine di ottobre o nei primi giorni di novembre; dopo l'operazione dovrà restare in ospedale per un mese o un mese e mezzo e poi verrà periodicamente sottoposta a controlli (inizialmente i controlli saranno bisettimanali poi solo una volta alla settimana). Se tutto dovesse andare come sperano i medici, la bambina potrebbe tornare a casa, in Russia, addirittura nei primi mesi dell'anno prossimo. E noi cosa possiamo dirle: "Tanti in bocca al lupo...!".

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