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Lombardia oncologica

Monica Melotti, N. 10 ottobre 2000

Secondo la recente relazione sullo stato sanitario del paese, in Italia la mortalità per le neoplasie maligne è diminuita del 5.4%. I tumori più guaribili sono quelli del seno, del colon-retto, del testicolo e il melanoma. Tra i tumori femminili aumenta quello della mammella e diminuisce quello del collo dell'utero e dell'ovaio. Un piccolo aumento lo si denota per il tumore alla prostata. L'aspetto più peculiare nella distribuzione dei tumori in Italia è l'elevata differenza di incidenza tra Nord e Sud: il rischio di ammalarsi è circa il doppio nel Nord Italia rispetto al Sud. La Lombardia è tra le regioni italiane ove si registra la più elevata mortalità, non solo in termini assoluti (circa 30 mila decessi l'anno), ma anche in termini percentuali. Tra le varie cause di mortalità, quella per neoplasie è giunta a superare il 32%, il che significa che un cittadino lombardo su tre muore per malattia tumorale. Poiché fortunatamente molte persone pur colpite da tumore maligno guariscono completamente (almeno il 40-45% del totale), risulta che l'incidenza della malattia è assai superiore alla mortalità. Dal Registro dei Tumori della Lombardia (istituito circa 20 anni fa) emerge che il tumore più diffuso per l'uomo è quello del polmone (110 casi per 100.000 persone), seguono i tumori del colon-retto con un'incidenza media di 65 casi su 100 mila e un tasso di mortalità di 25 su 100 mila. I tumori alla prostata e alla vescica, invece, presentano un tasso rispettivamente di 40-45 casi per 100 mila. Per il sesso femminile il tumore alla mammella raggiunge i 110 casi su 100 mila con un tasso di mortalità di 40 per 100 mila. In entrambi i sessi i tumori della pelle (esclusi i melanomi) presentano un elevato tasso d'incidenza con però una mortalità bassa.

Come si organizza la Lombardia
Questi gravissimi dati impongono alla sanità lombarda di affrontare il problema con una serie di interventi strategici tesi a ridurre l'incidenza della malattia e ad aumentare la possibilità di guarigione, ma prima è importante attuare la prevenzione e la diagnosi precoce. Il piano oncologico regionale, redatto di recente, con la durata di tre anni, ha istituto 22 dipartimenti oncologici con obbiettivi di diagnosi, cura e riabilitazione dei tumori impiegando tutte le competenze professionali e le risorse tecnologiche disponibili sia a livello del singolo Presidio Ospe-da-liero, pubblico o privato, sia di Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico.

Le strutture ospedaliere
Va precisato che risulta difficile effettuare un censimento reale delle strutture che operano in campo oncologico, in quanto esiste una multidisciplinarietà nell'approccio sia diagnostico sia terapeutico che vincola la reale conoscenza del fenomeno. Secondo i dati del '98 le strutture ospedaliere con la specialità di oncologia totalizzano: 771 posti ordinari e 194 in day-hospital con una degenza media di 8,5 giorni e un tasso di saturazione dell'80.5%. Le strutture che hanno la possibilità di ospitare pazienti in fase terminale e censite dal sistema regionale in tal senso sono poche unità e dispongono di circa 92 posti letto. La disponibilità delle Divisioni di Radioterapia e Medicina Nucleare è limitata a 292 posti letto. Va anche ricordato che l'iter assistenziale del paziente oncologico non si esaurisce nella diagnosi e nella terapia, ma coinvolge anche altri livelli, quali: il riabilitativo, lo psicologico, quello delle cure palliative. Su quest'ultimo argomento un recente censimento della Società Italiane di cure palliative e della Lega italiane per la lotta contro i tumori aveva e-videnziato circa 50 strutture che se ne occupavano a vari livelli (strutture pubbliche, associazioni non-profit, di volontariato).
Il Dipartimento oncologico
Il nucleo operativo del Dipartimento oncologico è costituito, in prima istanza, dalle unità operative di oncologia medica, radioterapia, chirurgia generale impegnata nel campo oncologico, con il supporto del servizio di ematologia, anatomia patologica, diagnostica per immagini, medicina nucleare. Fonda-men-tale è anche il coordinamento, in collaborazione con le Asl e i relativi servizi di competenza che hanno il compito di essere il punto di riferimento per l'assistito per un'adeguata immissione nel circuito ospedaliero. L'Asl di riferimento, infatti, si attiva per garantire che vengano assicurate la raccolta dei dati epidemiologici e le iniziative di diagnosi precoce. Ed ora en-triamo nel dettaglio dei vari dipartimenti oncologici.

Milano
È sempre la punta di diamante per la cura dei tumori. Da qualche anno sono molto attivi i day hospital oncologici ed il trend è quella dell'accoglienza stile svizzero, tanto cara al ministro Veronesi: strutture efficienti e una minore degenza al malato.
L'Istituto Nazionale dei Tumori ha più di 70 anni di vita. È uno dei riferimenti centrali della sanità italiana con 5 divisioni per l'oncologia sperimentale e una per l'epidemiologia. L'ospedale è stato ampliato nel 1968 e successivamente nel '94, ma ci sono ancora cantieri aperti. Cura tutti i tipi di neoplasie. Il day hospital è stato istituito nel '96 per volontà del grande oncologo Gianni Bonadonna, ha 25 posti letto e l'anno scorso sono stati effettuati 8435 trattamenti. Il One-day surgery è molto rinomato per gli interventi del tumore alla mammella. All'Istituto un terzo dei pazienti arriva da altre regioni.
Policlinico. Il day hospital di oncologia si trova nel padiglione Marcora, relativamente nuovo ma ben ristrutturato. I trattamenti di chemioterapia sono circa 7000 l'anno e vengono addirittura pazienti dalla vicina Svizzera. L'ospedale è rinomato per gli interventi ai tumori dell'intestino e colon-retto. L'asso-ciazione Volontari ospedalieri (Avo) conforta i malati all'interno dell'ospedale.
Fatebenefratelli. Nel 1999 sono stati fatti in day hospital 7977 ricoveri. Da vari anni il primario Alberto Scan-ni ha varato il progetto "Umana" e si appoggia anche alle storiche associazioni: Vidas, Vozza e Airs. L'assistenza domiciliare è gratuita.
Niguarda. Nel day hospital aperto nel '98, il familiare può trattenersi con il malato. L'anno scorso si sono fatti circa 8000 trattamenti di chemio. Anche qui sono presenti varie associazioni di volontariato.
San Paolo. Funziona un'unità di cure palliative e c'è l'assistenza domiciliare gratuita. Il day hospital è stato aperto nel '98 ed è modernissimo e confortevole (8 posti letto), l'anno scorso si sono fatti 4400 ricoveri.
San Carlo. L'oncologia del San Carlo viene definita un'isola fortunata. Il day hospital ha effettuato l'anno scorso 4500 trattamenti. Il primario di oncologia Gino Luporini è un convinto assertore dell'ospedale a misura d'uomo, e qui c'è molto attenzione per le culture diverse.
Istituto Neurologico Besta. Specializzato nella cura dei tumori cerebrali si è dotato di recente di una sofisticata Tac intraoperatoria in grado di monitorare con estrema precisione l'intervento chirurgico. Attua anche la chirurgia stereotassica capace di intervenire con grande efficacia all'interno della massa tumorale nelle strutture profonde del cervello.
Istituto Europeo di Oncologia (non è un dipartimento oncologico della regione). Sei anni di attività che lo vedono in prima linea nella lotta per i tumori. Una struttura di eccellenza specializzata per diverse neoplasie. Le sue punte di diamante sono: la tecnica chirurgica del linfonodo sentinella, la terapia molecolare per la leucemia, la radioterapia conformazionale per il tumore della prostata.

Pavia
Il dipartimento oncologico provinciale con sede all'Asl di Viale Indipendenza è stato istituito il 5 settembre scorso. L'obbiettivo principale è quello di aiutare i malati di tumore a scegliere la struttura più idonea dove farsi curare. Uno dei primi obbiettivi del Dipartimento sarà la definizione di una carta dei servizi dell'oncologia nella provincia di Pavia, con una suddivisione dei servizi diagnostico-terapeutici, stabilita secondo le diverse tipologie tumorali. Un altro compito sarà quello di fare luce sui tumori alla prostata, che riguarda anche i comuni circostanti. I tumori, infatti, più diffusi nella provincia di Pavia, oltre a quello alla prostata, sono: ai polmoni, alla mammella ed al colon retto. "Per queste patologie cercheremo di allestire nel minor tempo possibile dei percorsi diagnostici-terapeutici" dice il professor Edoardo Ascari, coordinatore del Dipartimento oncologico e direttore della Clinica II del San Matteo di Pavia "in modo che i pazienti possano essere informati anche sugli screening in corso". La messa a punto del sistema informativo permetterà di sviluppare ulteriormente la ricerca sui tumori, sarà anche potenziata la prevenzione. Il Dipartimento sarà costituito da tutti gli ospedali pubblici e privati della provincia di Pavia, in particolare dal San Matteo, dalla Fondazione Maugeri e dagli otto ospedali provinciali dell'Asl. La sua azione sarà svolta attraverso la collaborazione di circa 150 unità operative mediche e chirurgiche.

Bergamo
Gli Ospedali Riuniti sono una struttura altamente qualificata e in grado di fornire l'adeguata assistenza che richiede il malato neoplastico. Vengono trattate le diverse forme di tumore. Di recente però è stato istituito un nuovo dipartimento di ginecologia e ostetricia, diretto dal professor Luigi Frigerio "Lo scopo è quello di poter curare con le moderne tecniche chirurgiche i tumori dell'utero e della cervice uterina" spiega il professore "Tra i nostri obbiettivi c'è anche quello di attuare un programma di screening per il pap-test, coinvolgendo tutte le donne d'età compresa trai 25 e i 64 anni". L'ospedale ha anche una sezione pediatrica specializzata nelle principali patologie dei bambini, come la leucemia e i tumori solidi.

Nuove Linee Guida per i programmi di screening oncologico
Di recente, la Regione Lombardia, con il supporto di un gruppo di massimi esperti nel campo oncologico, ha stilato un documento che riguarda l'organizzazione degli screening oncologici. Il programma individua quattro settori di sviluppo:
- epidemiologico: aumentando la popolazione osservata dal Registro dei Tumori
- preventivo: prevedendo programmi di educazione sanitaria contro il fumo di sigarette, per una corretta alimentazione nutrizionale e prevedendo anche un controllo dell'inquinamento ambientale
- azioni di screening: quattro tra cui, il Pap-test rivolto alla prevenzione del tumore della cervice uterina, quello per i tumori alla mammella, al colon-retto e alla prostata.
- organizzativo: sono stati istituiti 22 dipartimenti oncologici con relative strutture di riferimento sia pubbliche che private.
Lo screening è fondamentale per identificare il tumore in fase precoce; è quindi importante che una vasta parte della popolazione possa parteciparvi. Le Asl e le strutture sanitarie della Lombardia provvederanno ad una tempestiva informazione degli screening oncologici in corso.

A Busto Arsizio i tumori al fegato si curano così
Distruggere le masse tumorali del fegato bruciandole con un sottile elettrodo, questo è il principio della nuova tecnica utilizzata al Presidio Ospedaliero di Busto Arsizio, alle porte di Milano. La nuova metodica, chiamata "terapia con radiofrequenza", è già stata sperimentata da diversi anni in Italia, dando risultati incoraggianti. È indicata per quei pazienti che hanno tumori epatici in seguito ad epatite cronica o cirrosi epatica, oppure che soffrono di metastasi al fegato (non superiori ai 4 cm) derivanti da tumori che si sono formati in altre regioni del corpo. Come si esegue la terapia? "Si basa sull'introduzione nel fegato, attraverso l'addome, di un sottile elettrodo montato sulla guida di un ecografo" spiega Luigi Solbiati, responsabile del Centro di ecografia e radiologia interventistica dell'Ospedale di Busto Arsizio "In questo modo si centra con precisione il nodulo tumorale. Una volta raggiunto il bersaglio, l'elettrodo sprigiona un'energia fisica in grado di bruciare la massa malata e di risparmiare i tessuti sana circostanti". Il trattamento dura circa da 15 a 45 minuti a seconda del numero e della grandezza delle lesioni presenti e viene eseguito in anestesia generale. L'anestesia locale è riservata solo in quei casi dove le lesioni da bruciare sono di piccole dimensioni. La terapia con radiofrequenza ha il vantaggio di essere meno invasiva rispetto alla chirurgia tradizionale e può essere ripetuta più volte qualora si formino nuovi noduli tumorali. All'ospedale di Busto Arsizio fino adesso sono stati operati 220 pazienti e tutti hanno ben tollerato l'intervento.
"Il candidato ideale è quel paziente che presenta un tumore epatico primitivo di dimensione inferiore a 5 centimetri" continua Solbiati "In questi casi la risposta al trattamento è soddisfacente nel 90% dei casi e la sopravvivenza a tre anni dall'intervento sfiora quasi il 100%". La terapia con radiofrequenza si sta anche espandendo come terapia per altri forme tumorali. Alcuni centri, per esempio, la utilizzano per trattare il tumore al rene, della prostata e sono in corso sperimentazioni su alcune malattie delle ossa, sulla tiroide e per il cancro alla mammella.

Per informazioni:
Azienda Ospedaliera di Busto Arsizio (Varese) tel. 0331/699111

I 22 dipartimenti oncologici

Milano

  • Ospedale Niguarda Cà Granda tel. 02/64441
  • Azienda Ospedaliera Fatebenefratelli tel. 02/6363342
  • Istituto Nazionale Neurologico Carlo Besta tel. 02/23941
  • Istituto Nazionale per lo studio e la cura dei tumori tel. 02/239001
  • Ospedale San Paolo tel. 02/8135192
  • Ospedale San Carlo Borromeo tel. 02/40221
  • Ospedale Maggiore tel. 02/555033202
  • Ospedale Luigi Sacco tel. 02/3567377
  • Provincia di Milano: Aziende Ospedaliere di Vimercate, Desio, Sesto S. Giovanni, Carate tel. 0362/3831
  • Monza: Ospedale San Gerardo dei Tintori tel. 039/2333700
  • Provincia di Milano: A.O. di Legnano, Rho, Garbagnate, tel. 0331/449111
  • Provincia di Milano: A.O. di Melegnano, Melzo, Gorgonzola, Cernusco sul Naviglio, tel. 02/98051


Varese
  • Fondazione Macchi tel. 0332/263663


Como
  • Ospedale Sant'Anna tel. 031/585390


Lecco
  • Ospedale di Circolo tel. 0341/489012


Sondrio
  • Ospedale Civile tel. 0342/527107


Bergamo
  • Ospedale Riuniti tel. 035/269111


Brescia
  • Ospedale Civili tel. 030/39995931


Cremona
  • Istituti Ospitalieri tel. 0372/432474


Mantova
  • Ospedale C. Poma tel. 0376/201250


Lodi
  • Ospedale Maggiore tel. 0371/448450


Pavia
  • Il dipartimento oncologico è articolato con l'Ospedale San Paolo tel. 0382/5011

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