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La salute che viene dall'acqua
Manuela Marziani, N. 9 settembre 2000
I nostri "antichi padri" che di benessere se ne intendevano, avevano scoperto i poteri curativi delle acque. Sono stati i romani, infatti, i primi ad attribuire grandi proprietà alle fonti che si trovano sparse un po' ovunque sul territorio italiano e ad utilizzarle per la loro salute. Certo, all'epoca, la medicina non aveva compiuto i passi che ha fatto oggi, ma anche ai nostri tempi le terme continuano ad aver un ruolo importante per la salute. Un ruolo che si sta piano piano riscoprendo. Dopo un periodo trascorso un po' in sordina, quando si riteneva che le stazioni termali fossero appannaggio solo di certi ceti sociali e potessero contare quasi esclusivamente su frequentatori con qualche filo grigio tra i capelli, oggi questi centri benessere sono alla portata di tutti e sempre più spesso "popolati" anche da giovani. Recentemente, infatti, la riforma sanitaria ha sancito il diritto alle cure termali per tutti i cittadini, anche se limitatamente a un solo tipo di prestazione all'anno, e questo ha dato un nuovo impulso al termalismo italiano. Ma ciò non ha ancora soddisfatto l'Associazione mondiale attività termali, che sta pensando di chiedere alle autorità di dar modo all'utente di usufruire contemporaneamente di più prestazioni annue. Se la proposta passerà, le terme diventeranno sempre meno "terreno" esclusivo dei vip. Già oggi, però, un soggiorno negli alberghi costruiti all'interno dei centri termali non ha più prezzi proibitivi. Una settimana di soggiorno e trattamenti, per esempio, costa dalle 800 mila lire ai 3 milioni e, compreso nel prezzo, c'è una vacanza in uno splendido angolo di natura, relax e un totale ritorno alla forma fisica con un'attenzione particolare per bellezza e salute. Sì, perché non ci si deve dimenticare che le acque hanno innanzi tutto effetti curativi. Le malattie che traggono giovamento da un trattamento termale, infatti, interessano direttamente tutti gli organi del corpo umano. Non tutte le fonti termali comunque hanno le medesime indicazioni terapeutiche. Le acque salse o cloruro sodiche sono quelle che contengono in prevalenza cloruro di sodio, calcio e magnesio. Montecatini è la stazione italiana in cui si possono trovare queste fonti che vengono somministrate per bibita e risultano benefiche in caso di obesità, diabete, gastriti, insufficienze epatobiliari e stipsi. Le acque solfuree, invece, contengono zolfo in varie combinazioni (quelle che contengono idrogeno solforato sono caratterizzate da uno sgradevolissimo odore di uova marce). Vengono somministrate per bibita, ma anche usate per la balneoterapia, fanghi, inalazioni e irrigazioni vaginali. Le stazioni principali in cui si trovano sono Acqui, Tabiano e Porretta e sono utili in caso di malattie osteoarticolari e respiratorie, malattie del ricambio, cutanee e ginecologiche o angiopatie. Le acque arsenicali e ferruginose sono quelle che contengono ferro in abbondanza e alcune tracce di arsenico. I pazienti possono assumerle per bibita, balneoterapia, inalazioni, irrigazioni o fanghi. Si trovano a Pejo o Levico e sono indicate in caso di anemie sideropeniche, diatesi linfatiche, convalescenze, malattie della pelle o nevriti. Le acque bicarbonate o bicarbonato-calciche (il calcio in questo caso dà un sapore gradevole), vengono invece solitamente usate per la terapia idropinica, mentre le più concentrate anche per bagni, docce, irrigazioni vaginali e rettali. Le stazioni termali principali sono San Pellegrino e Recoaro dove soggiornano soprattutto persone che hanno problemi di dispesia, epatopatia e malattie del ricambio. Le acque solfate sono quelle in cui prevale l'anione solfato. Si somministrano soprattutto per bibita, ma possono anche essere usate per i fanghi e le irrigazioni rettali. Si trovano prevalentemente a Boario e Chianciano e risultano indicate in caso di malattie del fegato e delle vie biliari, stipsi. È opportuno invece non somministrarle durante lo sviluppo perché potrebbero interferire con l'assorbimento del calcio. Le acque carboniche, poi, sono quelle che contengono bicarbonato in varie forme. Vengono bevute, ma usate anche per la balneoterapia, docce, irrigazioni vaginali e rettali. Si trovano principalmente a San Pellegrino, Bognanco e Recoaro e sono utili in caso di gastriti, dispepsie gastriche perché fa-voriscono la digestione e disordini epatobiliari. Le acque radioattive contengono tracce di radon. Si usano per bibita, inalazioni, irrigazioni vaginali, balneoterapia e fangoterapia. Si trovano a Lurisia e sono utili in caso di malattie del ricambio (gotta), allergie, riniti vasomotorie e vaginiti croniche. Le acque salso-bromo-iodiche, infine, sono fortemente mineralizzate. Contengono cloruro di sodio e altri minerali in diversa concentrazione. Si somministrano per balneoterapia, fanghi, inalazioni e irrigazioni, ma possono anche essere usate per bibita. La stazione più nota in cui si trovano è Salso-mag-giore e sono utili in caso di linfatismo, artropatie cro-niche, malattie infiammatorie ginecologiche, ma-lattie croniche delle vie aeree. Oltre alle cure inalatorie e insufflatorie che si rivelano particolarmente utili in caso di affezioni respiratorie e otorinosinusali, in molte stazioni termali vengono effettuati idromassaggi in piscina termale che risultano una sorta di idrochinesiterapia utile soprattutto in fase riabilitativa. È noto da tempo che i vantaggi dell'idrochinesiterapia attiva e passiva sono dati dalla pressione idrostatica e dal calore che facilitano i movimenti di un corpo immerso in acqua. Inoltre, l'azione dell'idromassaggio subacqueo sulle terminazioni nervose, sui tessuti cutanei, sottocutanei, muscolari e tendinei completa la sensazione di rilassamento e di benessere che la persona avverte subito in piscina. Le più comuni indicazioni riguardano le forme artoreumatiche, esiti da traumi e fratture, artriti reumatoide, sindromi post flebitiche, linfo edemi, cellulite, osteoporosi, deficit motori, blocchi articolari (in questo caso, però, è necessario l'intervento di un fisioterapista in acqua). Nelle piscine termali in genere l'acqua immersa fluisce a scorrimento continuo e la temperatura viene mantenuta a 34°. L'idromassaggio compiuto in una vasca individuale ha le stesse indicazioni di quello fatto in piscina dove il getto d'acqua è regolato e diretto dall'operatore sulle parti interessate alla temperatura di 36-37°. Da un punto di vista fisiologico l'immersione in una vasca per l'idromassaggio equivale a una nuotata in piscina visto che in entrambi i casi tutta la muscolatura viene impegnata sia pur passivamente. Per il principio di Archimede, poi, il corpo viene sostenuto dall'acqua in modo che la sua massa non venga a gravare sullo scheletro e sulle articolazioni. Così il cuore e tutto l'apparato cardiovascolare lavorano meglio e con un minor dispendio energetico. Quindi, tra gli effetti benefici dell'immersione in vasca e della pratica dell'idromassaggio subacque c'è una migliore e uniforme circolazione del sangue nei distretti corporei periferici anche per merito della ginnastica vascolare indotta dall'idromassaggio e una tonificazione in profondità dei tessuti u-nita a una stimolazione del ricambio cellulare. Anche per gli anziani, che a causa della ridotta attività motoria vanno incontro a una riduzione del tono e ipotrofia diffusa delle masse muscolari, gli idromassaggi subacquei possono prevenire l'insorgenza di questi inconvenienti grazie all'azione esercitata su tutta la muscolatura corporea. Se i medici romani consigliavano le cure termali, quelli di oggi sulla base di indagini diagnostiche e conoscenze immunologiche e farmacologiche più approfondite delle proprietà delle acque, sono sempre più convinti delle valore di questo elemento naturale anche nel caso delle malattie respiratorie. Dopo l'avvento degli antibiotici, contrariamente a quanto si era prospettato, si è registrato un aumento delle indicazioni proprio del tratto respiratorio. Infatti, mentre gli antibiotici e gli antifiammatori hanno un ruolo nel trattamento della fase acuta, alla terapia termale spetta il compito di ripristinare le funzioni lese, consolidare le guarigioni ed evitare le recidive. La crenoterapia si propone quindi di modificare le condizioni tessutali e umorali degli stati infiammatori, cronici o recidivanti della mucosa rino-laringo-tracheo-bronchiale della tuba e dell'orecchio medio. E, oltre a una salute ritrovata, le terme promettono anche di rinvigorire, rivitalizzare, distendere e rimettere in forma i loro ospiti. Per questo nei centri benessere si trovano programmi studiati su misura per le giovani mamme (fisioterapia, dietetica e tecniche di rilassamento del "post natale"), per chi vuole occuparsi della propria schiena o delle gambe (tecniche specifiche per attenuare i dolori vertebrali e migliorare la postura), per chi intende dimagrire o smettere di fumare con la talassoterapia. In questo caso, però, è bene prestare attenzione, i bagni e i soggiorni marini non sono indicati per chi soffre di ipertiroidismi o per chi tende a essere iperattivo. Sono da evitare per chi accusa malattie infettive, congiuntivite o sinusite in fase acuta. Al contrario, l'aerosol di acqua marina è indicato per trattare le forme croniche di sinusite e per prevenirla. In clima di vacanze, dunque, sono molte le ragioni per prendere in considerazione l'idea di regalarsi un soggiorno in un centro termale e pensare non solo al proprio relax, ma anche alla salute.
Il benessere... liquido Acqua da bere, con cui farsi massaggiare o coccolare. A Sirmione in Lombardia, nel Centro Salute e Bellezza del Gran Hotel Terme, oltre a una dieta speciale per perdere peso, ci si può sottoporre all'idrostreching, un tipo di ginnastica in acqua molto lenta e dolce che stimola la circolazione del sangue e il metabolismo cellulare. Per sgonfiare i tessuti grazie all'acqua termale, invece, esiste il panthermal, una sauna praticata da una macchina a forma di uovo in cui ci si nasconda lasciando fuori solo la testa. Nel Centro Benessere di Salsomaggiore in Emilia Romagna, per riattivare la circolazione e combattere la cellulite, viene praticata la doccia francese, getti d'acqua termale tiepida che hanno un effetto rilassante e tonificante da capo a piedi. Se, poi, l'obiettivo è quello di eliminare lo stress, a Saturnia in Toscana viene praticata l'acqua relaxation, un massaggio speciale praticato da una terapista sulle note di un sottofondo musicale con tecniche che agiscono su schiena, spalle e arti inferiori. Il risultato è un rilassamento generale, mentre lo zolfo regala un effetto peeling migliorando l'aspetto della pelle. Tutti da scoprire anche i benefici effetti del watsu, una variante del massaggio shiatsu che però viene praticato nelle acque delle piscine di Montegrotto terme, nel Veneto. Una terapista preme i punti che secondo lo shiatsu classico servono a combattere lo stress e nello stesso tempo massaggia con getti d'acqua. Per risolvere il problema dei capelli grassi si può scegliere l'acqua terme magic hair, impacchi di fanghi risciacquati nell'acqua termale che regalano un'azione sgrassante e riequilibrante, mentre il cloruro di sodio idrata la cute. L'idrobalneoterapia è invece il piatto forte del parco termale Negombo a Ischia, in Campania. Ci si immerge nell'acqua per circa mezzo metro e si cammina su dei sassi tondeggianti e levigati sistemati sul fondo della piscina. Si comincia con l'acqua riscaldata a gradi, poi si passa a quella di 37 e infine a quella di 40 gradi. L'effetto è un massaggio speciale della "spugna venosa", la zona del piede in cui si concentrano molti vasi sanguigni. La pressione su quest'area, unita all'effetto delle diverse temperature sollecita un ritorno il ritorno del sangue verso il cuore e favorisce la circolazione periferica. In questo modo si guarisce l'insufficienza venosa, si previene la formazione di varici e si ritarda l'insorgere della cellulite.
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