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I milanesi “invitati a guardarsi in bocca”Stefania Bortolotti, N. 5 maggio 2015 “Guardarsi in bocca - un gesto semplice per la salute”, è la campagna organizzata dal Cenacolo Odontostomatologico Milanese insieme all’Università degli Studi di Milano e patrocinata dal Comune di Milano. L’iniziativa ha lo scopo di sensibilizzare i cittadini milanesi sulla fondamentale importanza di una diagnosi precoce mirata all’intercettazione del cancro della bocca e ridurre l’incidenza di questa neoplasia invalidante e di sottolineare il ruolo della prevenzione, strumento primario in questa battaglia. A questo scopo medici, odontoiatri ed igienisti visiteranno fino all’autunno di quest’anno gli abitanti di Milano (che ne avranno fatto richiesta) per il controllo di eventuali lesioni orali. L’iniziativa, patrocinata anche dalla Società Italiana di Patologia e Medicina Orale, la Fondazione IRCCS – Istituto Nazionale dei Tumori, l’Associazione Igienisti Dentali Italiani ed il Cenacolo Odontostomatologico Italiano – Associazione Italiana di Odontoiatria Generale è partita da Milano, ma il Cenacolo Odontostomatologico Italiano la estenderà a tutto il territorio nazionale attraverso la rete dei Cenacoli locali. È stata accolta e promossa anche da FNOMCeO, la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri. Anche la Società Italiana di Patologia e Medicina Orale darà il patrocinio a livello nazionale. Lo scorso Febbraio, a Milano, è partito un corso di informazione e aggiornamento che si è tenuto a Palazzo Marino. Il corso era aperto a medici, odontoiatri ed igienisti volontari i quali, una volta conseguito il relativo attestato, hanno iniziato a visitare i cittadini milanesi che ne avevano richiesto l’appuntamento con lo scopo di controllare possibili lesioni orali. Tra i numerosi aspetti della disciplina, oggetto del corso, sono stati trattati, in particolare, i fattori di rischio ed eziologici del cancro orale, le manifestazioni cliniche e la diagnosi precoce, l’importanza dell’approccio multidisciplinare alla patologia, i protocolli di trattamento chirurgico ed il ruolo della chirurgia ricostruttiva. Le visite, oltre che presso i medici volontari, sono state effettuate presso le strutture pubbliche universitarie che hanno aderito all’iniziativa, e hanno avuto luogo entro una settimana dalla richiesta. I risultati delle visite che avranno luogo durante il 2015 saranno protocollati e riassunti in appositi formulari trattati a fini statistici. I dati che confluiranno in una “survey” che verranno presentati il prossimo Ottobre a Milano in un Convegno dedicato nel Padiglione Italia di Expo 2015. A proposito di strutture, sottolinea il Consigliere Regionale Carlo Borghetti: «soltanto attraverso una sinergia fra pubblico e privato si ottengono i maggiori risultati in un’ottica di prevenzione. La prevenzione deve essere al centro della riforma sanitaria della Regione Lombardia e “ Guardarsi in bocca – un gesto semplice per la salute ”, è un progetto pubblicoprivato che proprio nella prevenzione ha la sua finalità». Sempre in merito alla prevenzione, precisa Maria Alice Boldi – Presidente dell’Associazione Igienisti Dentali Italiani – «La prevenzione è il punto fondamentale della nostra missione. Non dobbiamo fare diagnosi ma dobbiamo segnalare». Boldi ha anche rammentato che gli igienisti hanno costi altamente sostenibili per il Sistema Sanitario Nazionale. Il progetto si prefigge quindi di promuovere la prevenzione del carcinoma orale nella popolazione milanese con queste modalità: informare dell’esistenza del cancro della bocca e sulla sua prognosi infausta in caso di diagnosi tardiva; dare istruzioni su come osservare la propria bocca per identificare eventuali lesioni sospette; far conoscere i fattori di rischio del cancro orale; comunicare gli stili di vita corretti per la prevenzione del cancro orale; elencare le strutture milanesi dove viene fatta la diagnosi di cancro orale. I cittadini milanesi sono quindi stati invitati a “ guardarsi in bocca ”; al minimo dubbio, comunque, il cittadino potrà rivolgersi a Centri, pubblici o privati elencati nei siti del Comune, dell’Università e del Cenacolo, per un esame alle mucose. « Questo progetto conferma l’importanza di proporre una prevenzione non di azioni sporadiche, bensì dotate di una linea comune ed in grado di mettere in relazione più soggetti per il bene dei cittadini – dice Pierfrancesco Majorino, Assessore alla Politiche Sociali e Cultura della Salute del Comune di Milano – Solo un sistema misto, che unisca pubblico e privato, enti ed organizzazioni sociali, può rendere più sostenibile l’accesso alle cure mediche odontoiatriche ed agire efficacemente per garantire davvero la cura della salute». Puntualizza in merito Antonio Carrassi – Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano – «Un progetto appropriato che per la prima volta è rivolto agli utenti, non agli operatori sanitari. E copre una lacuna culturale importante». Si è rifatto invece ad un importante precedente statistico Lorenzo Lo Muzio – Presidente SIPMO (Società Italiana di Patologia e Medicina Orale) – «Nel 2010 l’Istat, le Regioni e il Ministero della Salute calcolarono che circa il 40% delle famiglie italiane non era andato dal dentista l’anno precedente. Ebbene, la campagna “ Guardarsi in bocca – un gesto semplice per la salute ” mira a sensibilizzare la gente ad andare dal dentista (gratuitamente) e perciò è meritoria». Mentre Giulio Cesare Leghissa – Vicepresidente del Cenacolo Odontostomatologico Milanese – ha ricordato che un’analoga operazione di alcuni anni fa ottenne il brillante risultato di ridurre del 27% l’incidenza delle carie nelle scuole elementari milanesi. «Il cittadino spesso non sa del cancro alla bocca – afferma Federica Demarosi, Presidente del Cenacolo Odontostomatologico Milanese – vogliamo dunque dargli istruzioni su come intercettarlo, perché questa forma di tumore, se fermata precocemente, è curabile». Va ricordato che il tumore al cavo orale (tra i più diffusi al mondo, superiore ai 400.000 casi ogni anno) si sviluppa nella bocca o cavità orale, cioè nel tratto iniziale del tubo digerente. Anche se facilmente visibile (non servono sofisticati esami strumentali) e diagnosticabile, questo tumore è ancora oggi individuato tardivamente. Gravi sono le conseguenze personali e sociali di tale realtà. Complessivamente, i tumori orofaringei, rappresentano il 5% dei tumori nell’uomo e l’ 1% nella donna. In quest’ultima, tuttavia, l’incidenza di questo tumore è lentamente, ma progressivamente aumentata anche a causa del maggior consumo di tabacco verificatosi nell’ultimo ventennio. Annualmente in Italia si registrano circa 8.000 nuovi casi e circa 3.000 decessi all’anno (uno ogni tre ore). Quando il carcinoma è rilevato e curato nella sua fase iniziale, è possibile ottenere una guarigione completa ed avere un indice di sopravvivenza dell’ 80%, consentendo inoltre interventi meno invasivi per il volto e il cavo orale. Nella sua fase iniziale, il tumore del cavo orale si presenta frequentemente attraverso lesioni pre-cancerose come macchie o placche bianche e/o rosse, piccole erosioni o ulcere all’interno della bocca. Pericolosamente sottovalutate, queste condizioni patologiche iniziali vengono spesso etichettate dai pazienti come “ infiammazioni ”. Anomalie silenti, che non presentano sintomi, sono persistenti e non si risolvono spontaneamente o con comuni terapie. Per questo sottoporsi a uno screening periodico è fondamentale per capire se la lesione sia una patologia non evolutiva o se rappresenti lo stadio iniziale di un vero e proprio tumore. Di norma, poi, se le lesioni sospette persistono oltre i 10-15 giorni, è necessario ricorrere ad approfondimenti diagnostici come la biopsia e, comunque, a una valutazione di secondo livello presso Centri di riferimento specializzati. La prevenzione primaria consiste nell’eliminazione dei fattori di rischio. Si attua, pertanto, modificando il proprio stile di vita, se inidoneo al mantenimento della salute, attraverso l’eliminazione del fumo, il miglioramento dell’alimentazione da un punto di vista qualitativo e quantitativo, il consumo moderato di alcol, la pratica di una costante igiene orale ed un’adeguata protezione in caso di esposizione protratta alle radiazioni ultraviolette del sole o di lampade e lettini abbronzanti. In particolare, la combinazione fumo e alcol espone ad un rischio di ammalarsi di oltre 20 volte superiore rispetto a quello di un non fumatore-bevitore. Il rischio di carcinoma orale è da 6 a 28 volte superiore nei fumatori. Per concludere, la maggior parte dei casi di cancro orali sono causati dall’uso di tabacco ed alcool, ma nello sviluppo del tumore sembrano intervenire anche fattori dietetici, stili di vita non corretti ed infezioni. “Guardarsi in bocca: un gesto semplice per la salute ” Cosa dicono i numeri Cenacolo odontostomatologico milanese |