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La radioterapia è diventata ancora più intelligente
Minnie Luongo, N. 4 aprile 2015
Qualche anno fa si cominciarono a definire le nuove armi belliche come “intelligenti”. Adattando questa denominazione alla radioterapia oncologica, si può dire che mai come oggi la radioterapia riesce a colpire il tumore, senza danneggiare i tessuti sani. Insomma, in maniera intelligente. Com’è stato sottolineato durante l’ultimo Convegno promosso a Roma da AIRO, Associazione Italiana Radioterapia Oncologica.
I numeri in sintesi
In Italia ogni anno vengono diagnosticati circa 366.000 nuovi casi di tumore maligno (circa 1.000 al giorno), di cui circa 196.000 ( 54% ) negli uomini e circa 169.000 ( 46% nelle donne). Rappresentano la seconda causa di morte ( 30% di tutti i decessi) dopo le malattie cardio-circolatorie ( 38% ); il tumore più diffuso, escludendo i carcinomi della cute, è quello del colon-retto ( 14% del totale), seguito dal tumore della mammella ( 13% ), della prostata ( 11% ), del polmone ( 11% ) ed i tumori della vescica ( 7% ).Per il trattamento di alcuni tumori, il livello di utilizzo della radioterapia è notevolmente aumentato negli ultimi anni e la richiesta per questo tipo di terapia, senza dubbio, crescerà ancora a causa dell’invecchiamento della popolazione e, quindi, della maggiore incidenza di tumori. Sono noti i risultati ottenuti con la chirurgia e la chemioterapia, mentre pochi conoscono le potenzialità della radioterapia che, assieme alla chirurgia e alla chemioterapia, permette un gran numero di guarigioni. La radioterapia consente, infatti, come già accennato, di colpire efficacemente il cancro senza danneggiare i tessuti sani. Attualmente nel nostro Paese sono presenti più di 180 Centri di radioterapia, distribuiti in maniera non uniforme sul territorio nazionale (una maggiore diffusione si registra al centro-nord).
L’evoluzione tecnologica
La radioterapia oncologica, nel corso degli ultimi decenni, ha subito un’enorme evoluzione tecnologica con il passaggio dalla radioterapia “2D” a quella tridimensionale (o “3D” ) attraverso procedure complesse come la tomografia ad emissione di positroni (PET) e la risonanza magnetica nucleare (RMN). Questo cambiamento comporta una maggiore efficacia nella cura delle neoplasie ed una minore incidenza di tossicità per i pazienti. Ad essere rivoluzionata, inoltre, è la visione stessa della terapia: oggi si è perfettamente consapevoli del fatto che sia fondamentale il “dove” viene effettuato il trattamento e il “come” venga personalizzato sul singolo paziente. Come ha sottolineato il professor Vittorio Donato, Responsabile Scientifico del Convegno e Direttore della U.O.C. di Radioterapia dell’Ospedale San Camillo-Forlanini di Roma: « Si tratta di una disciplina scientifica in costante evoluzione. Per questo intendiamo promuovere un appuntamento annuale sulle principali novità della nostra disciplina, in modo che emergano le reali potenzialità delle scoperte più recenti ».
Nel Congresso, in particolare, sono stati presentati i risultati relativi a:
- Nuove tecniche: il futuro sembra condurre verso una radioterapia di alta tecnologia, mirata ed associata con l’immunoterapia (i cosiddetti farmaci “intelligenti” ). Su questa possibile combinazione sono in corso, ad oggi, ben 50 studi clinici nel Nord America.
- Distretto testa-collo: in questo ambito, nei pazienti con patologia avanzata, la chemio-radioterapia rappresenta lo standard di trattamento. Per questo motivo, Airo sta potenziando i gruppi di studio e sta implementando una App che permetta ai medici di condividere le linee-guida
- Distretto toracico: le raccomandazioni europee confermano che la radioterapia stereotassica ablativa sia il trattamento non chirurgico di scelta nelle neoplasie polmonari periferiche.
Tanti i quesiti che gli specialisti si sentono rivolgere a proposito di radioterapia. Ecco perché è più che mai utile un “vero o falso” redatto dal professor Vittorio Donato.
1. è vero che dopo la radioterapia divento radioattivo?
Falso: dopo il trattamento posso stare vicino a tutte le persone, senza alcun limite. Le radiazioni agiscono direttamente solo nel “bunker” dove viene effettuata la radioterapia; successivamente, le radiazioni continuano la loro azione esclusivamente nella zona irradiata. Al di fuori del campo di trattamento la radioterapia non ha effetto.
2. è vero che il trattamento fa cadere i capelli?
Falso: la radioterapia fa cadere i capelli temporaneamente solo se viene irradiato tutto il cervello; inoltre i capelli ricrescono, salvo rare eccezioni, entro 12 mesi dalla fine del trattamento
3. Mi hanno detto che la radioterapia allevia il dolore.
Vero : la radioterapia controlla il dolore in molte situazioni, sia perché riduce la massa tumorale e sia direttamente, come effetto antidolorifico. Tale capacità viene maggiormente sfruttata nel trattamento delle metastasi ossee ove vengono effettuate pochissime sedute di radioterapia (generalmente una sola e peraltro ripetibile).
4. Una mia amica si è ustionata la pelle.
Falso: un eritema della pelle è possibile, ma generalmente controllato. Le ustioni o grandi bruciature succedevano quando si utilizzavano altre apparecchiature quali la cobaltoterapia. Con tali apparecchi venivano effettuati grandi campi d’irradiazione, senza adeguati sistemi di controllo della dose oggi disponibili.
5. La radioterapia è come l’intervento chirurgico.
Vero: in molti casi la radioterapia è alternativa all’intervento chirurgico, Nei tumori ORL, prostata ed altri distretti, la radioterapia ottiene risultati simili alla chirurgia. Naturalmente, occorre una buona integrazione con i chirurghi per scegliere i pazienti più idonei. La tecnica radioterapica riesce comunque ad effettuare dei trattamenti mirati “stereotassici” o di radiochirurgia su molte lesioni, specie in ambito cerebrale, polmonare ed epatico.
6. La radioterapia dura molto tempo.
Vero/Falso: dipende dal trattamento. Alcuni durano un giorno, altri poche settimane, altri anche due mesi. Il tempo dipende dall’intento del trattamento radioterapico. Difatti, questo può essere curativo esclusivo, pre-operatorio per ridurre la massa da operare, postoperatorio per ridurre il rischio di recidive, in associazione con la chemioterapia di cura e consolidamento, ed infine esclusivamente palliativo. E ciò in tutte le fasce di età.
Il parere del presidente AIRO
«Assistiamo in questi anni ad un rapido progresso delle tecniche radioterapiche in oncologia – ha commentato il professor Riccardo Maurizi Enrìci, Presidente dell’Associazione Italiana di Radioterapia Oncologica (AIRO) e titolare della Cattedra di Radioterapia dell’Università La Sapienza di Roma, anche lui tra gli esperti presenti al Congresso. Progressi tecnologici davvero enormi, che hanno dimostrato un’indubbia efficacia per molte malattie, i cui effetti collaterali, al contempo, si sono rivelati assai modesti. Oggi disponiamo di macchinari di estrema precisione e studi epidemiologici autorevoli riferiscono che il 60% dei pazienti oncologici, durante il loro percorso terapeutico, ha anche un percorso radioterapic.
Continua il professor Enrici: « La radioterapia riveste un duplice ruolo: curativo(associato o meno a chemioterapia o altro trattamento) e palliativo (si riescono a controllare i sintomi, in particolare il dolore). Dobbiamo molto anche alle Scuole di specializzazione in questa disciplina, ormai presenti nelle nostre maggiori Università, con un livello qualitativo sempre più alto e ormai paragonabile a quello delle Scuole presenti in altri Paesi. Anche se bisogna riconoscere che nel nostro Paese non è assolutamente omogeneo: molto più sviluppato al Nord (e, in misura di poco inferiore al Centro), il livello si abbassa, e non di poco, nel Sud ».
Come chiosa il professor Vittorio Donato, oggi siamo passati addirittura ai trattamenti in 4D, i quali ci consentono di seguire anche gli organi che si muovono con il respiro. Insomma: con le giuste informazioni, la radioterapia non fa più paura (ingiustificata): non ustiona, non fa perdere i capelli (eccetto il caso in cui non venga irradiato l’intero cervello), non rende “radioattivi”. Prossimo step: abbinarla all’immunoterapia (anche questa capace di colpire esclusivamente il cancro), con la speranza di riuscire nell’intento di abbandonare i tipi di chemioterapia meno specifiche.
Info pratiche
- La radioterapia non è dolorosa: al massimo può procurare una leggera sensazione di tepore, ma nulla di davvero sgradevole da sopportare;
- la maggioranza degli effetti collaterali (sempre molto leggeri) scompare spontaneamente al massimo dopo qualche settimana dalla fine del ciclo di terapia;
- è necessario riferire sempre al medico qualsiasi effetto indesiderato, per intervenire e, se necessario, sospenderesolo momentaneamenteil trattamento.
Un capitolo importante riguarda l’alimentazione. Infatti, spesso l’appetito diminuisce, ma siccome un corretto apporto alimentare è d’aiuto per tenere a bada gli effetti collaterali, è consigliabile preferire i cibi liquidi, meglio se con l’aggiunta di yogurt e miele, uova. In generale, è bene mangiare non appena se ne sente il bisogno, con pasti più frequenti e maggiormente ridotti in quantità.
Ancora: chi si deve sottoporre a radioterapia a testa o collo può facilmente avere effetti collaterali a carico di denti o gengive. In questo caso, dopo un’accurata visita dal dentista, eliminare gli alimenti troppo ricchi di zuccheri, nonché quelli piccanti o difficili da masticare.
AIRO
L’Associazione Italiana di Radioterapia Oncologica è un’Associazione che intende contribuire al progresso e allo sviluppo della Radioterapia e dell’Oncologia clinica italiana e delle relative basi cliniche, biologiche, fisiche e informatiche; promuovere la ricerca scientifica; elaborare linee guida, trials e ricerche scientifiche – anche in collaborazione con Agenzie Regionali, Società scientifiche ed altri Enti, Organismi od Istituzioni-; valorizzare la professionalità del radioterapista. Favorendo, inoltre, il razionale incremento qualitativo e quantitativo dei Centri di Radioterapia Oncologica. www.radioterapiaitalia.it
Valida alternativa alla chirurgia
In alcune situazioni l’utilizzo della radioterapia sta diventando sempre più una valida alternativa alla chirurgia, con una posizione ben salda accanto a bisturi e farmaci. Meno invasiva della chirurgia, è selettiva e oggi, con le tecniche di precisione a disposizione, si possono trattare pazienti non operabili, con buoni risultati e tossicità accettabile. Oggi la diagnosi precoce scopre i tumori quando sono ancora piccoli pertanto, un buon connubio fra chirurgia, radioterapia e chemioterapia è in grado, concretamente, di risolvere la malattia, senza incidere troppo pesantemente sulla qualità di vita del paziente.
fonte: Corriere salute/Corriere della sera
Indispensabile la giusta indicazione dello specialista
Sempre più spesso una “radioterapia standard” è sufficiente, poiché oggi il trattamento considerato standard consiste nella radioterapia conformazionale in 3 dimensioni. Con una Tac si acquisiscono immagini bidimensionali del tumore, un software le rende tridimensionali, mostrando il volume e rapporti anatomici con gli organi attorno, e ciò permette di far arrivare le radiazioni con estrema precisione. Il controllo locale della malattia è molto buono, e i tassi di sopravvivenza migliorano decisamente. In circa il 70% dei casi questo tipo di radioterapia è più che sufficiente. L’importante, comunque, è affidarsi sempre ad uno specialista. Meglio ancora, ad un team multidisciplinare, composto da: radioterapista,chirurgo, oncologo medico.
fonte: Corriere salute/Corriere della sera
Indirizzi utili
SAN CAMILLO FORLANINI
Piazza Carlo Forlanini, 1 00151 Roma
Prenotazioni/informazioni: 803333 06.58702494-3019
Centralino: 06.55551-5870
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