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AIOM e la campagna per comunicare il valore dell’innovazioneCristina Mazzantini, N. 1/2 gennaio/febbraio 2015 Buone notizie in arrivo per i malati neoplastici. Di che si tratta? Oggi il tumore al seno fa sempre meno paura: negli ultimi vent’anni la mortalità a causa del cancro al seno è diminuita del 38%. Quando la diagnosi è precoce, la sopravvivenza sfiora ormai il 90% (87%). «La mammografia ha ridotto i decessi, ma il merito principale è sicuramente dei progressi terapeutici. L’innovazione prodotta dalla ricerca ha permesso di raggiungere risultati straordinari anche in altre neoplasie, come quelle della prostata o della cervice uterina» spiegano i professori Stefano Cascinu e Carmine Pinto, presidente e presidente Eletto dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), durante la seconda giornata del XVI Congresso Nazionale di Roma. Uno tra gli appuntamenti nazionali più importanti in campo oncologico a cui hanno partecipato circa 3000 specialisti di fama mondiale. In tale occasione è stato ricordato che dal 1996 a oggi il tasso di mortalità per tumori è sceso del 18% negli uomini e del 10% nelle donne. L’oncologia rappresenta senza ombra di dubbio lo spartiacque tra una serie di molecole tradizionali e nuove categorie di farmaci, dalle prospettive sorprendenti, che aprono sfide un tempo impensabili contro l’ormai ex “male incurabile”. In Italia, vivono 2,9 milioni di persone con una diagnosi di neoplasia. Un numero in costante aumento, a causa dell’allungamento della vita media e di stili di vita scorretti. Soprattutto oggi, nel nostro Paese, a cinque anni dalla diagnosi possono dire di avercela fatta il 57% degli uomini e il 63% delle donne. «Non dobbiamo dimenticare che i primi beneficiari dell’innovazione sono i pazienti», commenta la dott.ssa Elisabetta Iannelli, Segretario dell’Associazione Italiana Malati di Cancro (AIMaC). «I farmaci antitumorali sono costosi ed è doveroso garantire la sostenibilità del sistema, ma salvano migliaia di vite. Spesso l’opinione pubblica si dimentica che dietro i numeri troviamo storie di speranza e sofferenza». Da più parti è stato sottolineato come AIOM abbia avviato la prima campagna di comunicazione mai realizzata sul valore dell’innovazione in oncologia. Sono stati prodotti due video informativi, diffusi online, ed è stato lanciato un “premio giornalistico” per i giovani medici, in cui si chiedeva di descrivere la quotidianità del reparto e l’impatto dell’innovazione da un punto di vista prettamente emotivo. La vincitrice è stata la dottoressa Melissa Frizziero, specializzanda dell’Università degli Studi di Verona, premiata durante la cerimonia inaugurale del Congresso. È stata incontrata la popolazione attraverso il primo festival al mondo della prevenzione e innovazione in oncologia “Cancro? No grazie”. A breve si andrà nelle classi delle scuole superiori e nelle Università per spiegare ai ragazzi l’importanza di questo progetto e verrà lanciato il secondo “premio giornalistico” per gli studenti. La campagna, resa possibile da un educational grant di Roche, vuole comunicare tra gli altri aspetti il valore della ricerca nel nostro Paese. L’industria farmaceutica, in Italia, è il primo settore manifatturiero per ricerca e sviluppo ed ha raggiunto nel 2012 un valore di produzione di 26 miliardi, seconda solo alla Germania. Ma la crisi ha iniziato a farsi sentire anche in questo settore: per la prima volta in dieci anni gli investimenti hanno subito una flessione del 2,5% e oltre 11mila posti di lavoro sono andati persi. «Il sistema richiede azioni di riforma, soprattutto dal punto di vista legislativo, perché mantenere l’assetto attuale rischia di scatenare effetti negativi. Non solo ovviamente per l’industria, ma anche per i primi destinatari dei suoi prodotti: i pazienti», aggiunge la professoressa Stefania Gori, Segretario AIOM. «La ricerca scientifica, infatti, rappresenta la vera anima di questa eccellenza. Grazie ai laboratori e i professionisti è possibile ogni giorno, tra mille difficoltà, provare a sfidare patologie un tempo incurabili». Si stima che nel 2014 in Italia verranno registrate circa 48.000 nuove diagnosi di tumore del seno. Una malattia dai grandi costi economici e sociali che, tra spese e guadagni persi, risultano pari a 7 miliardi di euro ogni anno: circa 28.000 euro per paziente. «È evidente che la parola d’ordine per tutte le patologie oncologiche deve essere appropriatezza», sottolinea ancora il professor Cascinu. «Significa fornire i farmaci giusti ai pazienti che ne possono trarre benefici, in modo mirato. Oggi possiamo prevedere come reagirà l’organismo del malato alla terapia, grazie ai test genetici. Con semplici esami è possibile conoscere in anticipo l’efficacia di un trattamento, evitando così somministrazioni inutili e dannose. Dobbiamo partire da qui, senza seguire politiche di tagli lineari che fanno soltanto male ai pazienti e al sistema. Ancora una volta, ricerca e innovazione mostrano la strada giusta da percorrere». «L’accesso ai farmaci autorizzati a livello nazionale dall’ente regolatorio deve essere garantito a tutti i cittadini, rimuovendo le difformità che esistono ancora oggi a livello regionale», conclude il professor Pinto. «Rivediamo pertanto il ruolo dei Prontuari Terapeutici locali e rendiamo disponibili i trattamenti subito dopo la decisione di rimborsabilità da parte dell’AIFA». Carmine Pinto il nuovo presidente nazionale degli oncologi medici Il prof. Pinto è clinico e ricercatore di esperienza mondiale, ha coordinato i programmi nazionali per la caratterizzazione bio-molecolare e le terapie “personalizzate” nella cura dei tumori solidi ed è fortemente impegnato nel nostro Paese per lo sviluppo della multidisciplinarietà nel trattamento delle patologie oncologiche. Ha sempre rivolto particolare attenzione al tema dell’umanizzazione, agli aspetti psicologici e riabilitativi, alla continuità di cura e alla collaborazione con le associazioni dei pazienti. In cammino per sconfiggere il cancro Michael Douglas testimone al congresso americano |