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Associazione Attive come prima

Minnie Luongo, N. 5 maggio 2013

Chi non conosce Attivecomeprima, l’Associazione fondata esattamente 40 anni fa da Ada Burrone? L’organizzazione non profit divenne subito un importante punto di riferimento per tutte le donne che, come Ada, erano state colpite da un tumore alla mammella. In un periodo in cui pronunciare, o scrivere, la parola cancro era un vero e proprio tabù.

Presidente, la ritroviamo indomita come sempre, nonostante gli ultimi avvenimenti.

«Sì, dopo aver subito un intervento a cuore aperto undici anni fa, nel gennaio 2012 ho dovuto affrontare di nuovo la sala operatoria per l’installo di un pace-maker… ma non mi farò certo fermare da ciò. L’importante è che Attivecomeprima sia cresciuta sempre più, diversificandosi in ogni modo. Da prender nota: oggi non ci occupiamo più solo di donne operate di cancro al seno, ma ci dedichiamo con sempre maggiore competenza a chiunque – donne, uomini e familiari – hanno avuto a che fare con un tumore. Inoltre, sono molto orgogliosa del “Progetto caro figlio”, dedicato ad adolescenti dai 12 ai 21 anni con genitori colpiti da cancro. Allo stesso tempo, con il supporto di figure professionali, ci prendiamo carico del modo in cui i genitori malati si devono confrontare con i propri figli in situazioni tanto delicate e complesse».

Signora Burrone, è in uscita un nuovo libro curato da Lei.

«S’intitola “Papaveri e fiordalisi” (sottotitolo: La scuola della vita), ed è pubblicato da FrancoAngeli. Si tratta di una raccolta di lettere indirizzate ad Attivecomeprima, e vuol essere una testimonianza della stupefacente capacità interiore alla quale l’essere umano può ricorrere per far fronte alle prove della vita, della malattia e della morte. A partire dal buio e dal disorientamento che caratterizzano le prime lettere, si apre uno spiraglio sempre più grande dal quale entra la luce che alimenta il cambiamento e la forza di vivere ( “La forza di vivere” era anche il titolo della raccolta di una decina di opuscoli, uscita nel 2009, ndr)».

Sul sito dell’Associazione Lei si presenta con poche ma incisive parole.

«Sì, perché sono più che mai convinta che, per chi si rivolge a noi, sapere che la sottoscritta ha vissuto in prima persona l’esperienza cancro, sia fondamentale. Come scrivo, infatti, conosco bene che cosa provoca l’esperienza di un tumore nel corpo, nella mente e nello spirito di chi la vive personalmente. Così come so che cosa significhi il coinvolgimento di chi gli è vicino. L’incognita del domani e il senso di provvisorietà causano smarrimento, rabbia, paura di soffrire e di morire, rubando energia alla vita e alla sua qualità. Da quando, più di quarant’anni fa io l’ho provato su me stessa, noi dell’Associazione lo abbiamo riscontrato nel lavoro di ogni giorno con decine di migliaia di donne e di uomini che, nella buona e nella cattiva sorte, abbiamo ascoltato e aiutato».

Da qui il vostro metodo di sostegno globale.

«Esattamente. Il lavoro di Attivecomeprima ha origine da questa matrice umana sulla quale psicologi, medici, ex pazienti e altri operatori – tutti assieme – hanno costruito il metodo di sostegno globale che caratterizza la nostra Associazione. Gli strumenti che utilizziamo rappresentano, nell’ambito oncologico, una risorsa in più a vantaggio dei processi di cura e di guarigione e, in ogni caso, a beneficio della qualità della vita».

Indirizzi Utili

ATTIVE COME PRIMA ONLUS
Via Livigno, 3 20158 Milano
Tel. 02.6889647
segreteria@attive.org
www.attive.org

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