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Macroaree assistenziali per il nuovo Policlinico Gemelli
Paola Sarno, N. 5 maggio 2013
Il "Gemelli" cambia volto e, grazie a un deciso rinnovamento organizzativo, da Policlinico diventa "Poli-Clinics". Il processo, già in corso, con l’obiettivo di ristrutturare l’offerta per macroaree assistenziali, prevede la creazione di un Polo Oncologico, un Polo Emergenza, un Polo Donna, un Polo Cardiovascolare e un Polo Neuroscienze. Ogni macroarea pluridipartimentale traccia la direzione di percorsi clinicoassistenziali lungo i quali il paziente viene guidato dalla diagnosi alla riabilitazione. L’attività di ricovero si articola così in tre grandi fasi: quella del pre-ricovero, con individuazione dei bisogni del paziente e quindi del percorso clinico in cui sarà inserito (ad esempio percorso del paziente con tumore al polmone, percorso del paziente affetto da scompenso cardiaco ecc.), quella del trattamento e quella della dimissione con garanzia di continuità assistenziale post-ricovero. Il nuovo profilo del Gemelli è stato delineato nel corso del convegno “L’Hospitalitas al Malato del XXI secolo”, un momento di approdo delle riflessioni e delle scelte inserite nel Piano Strategico 2012-16 del Policlinico. Un documento nato da un’attività di elaborazione e consultazione durata sei mesi, con il fine di coniugare rilancio e sostenibilità economica, umanizzazione e innovazione, guardando alla centralità e ai bisogni della persona malata e delle sue fragilità legate non solo ai bisogni di salute.
Una sfida per la sostenibilità presente e il governo futuro
A circa 50 anni dalla sua fondazione, il Gemelli raccoglie, quindi, le sfide per sostenere il presente e governare il futuro della sanità, rinnovandosi con lo scopo di “rispondere alle trasformazioni epidemiologiche, economiche e sociali dei nostri tempi, di adeguarsi ai cambiamenti dei bisogni di salute, delle aspettative e dei comportamenti dei cittadini, di modificare le reti assistenziali formali e informali”, come ha spiegato il direttore del Policlinico, Maurizio Guizzardi. Il nuovo Gemelli offrirà anche una risposta alla pressione costante sui temi dell’appropriatezza e dell’economicità dei trattamenti. «Ma il Piano strategico – ha precisato Guizzardi – non nasce solo dall’esigenza di migliorare l’efficienza e l’appropriatezza del nostro ospedale, anche se abbiamo l’obbligo di migliorare il nostro conto economico, l’efficienza globale e quella operativa. A tal proposito ho chiesto ai ricercatori dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica di confrontare il Gemelli con 7 aziende ospedaliere del Lazio (comprendendo anche i Policlinici universitari) e altre 3 aziende ospedaliere di rilevanza nazionale che operano a un livello di complessità medio-alto».
Percorsi di cura guidati e approccio multidisciplinare
La realizzazione di percorsi di cura ad hoc per le diverse patologie complesse offrirà al paziente un’assistenza migliore e più umana, orientandolo in ogni fase del percorso di cura grazie anche a una standardizzazione delle procedure assistenziali e ad un approccio multidisciplinare alla malattia che tenga conto di ogni suo aspetto e, nel contempo, razionalizzi le risorse economiche. Ancora, il nuovo Gemelli nel tentativo di garantire ai cittadini l’accesso più rapido, appropriato e personalizzato ai servizi intende integrare le azioni regionali e territoriali di miglioramento dell’appropriatezza e della tempestività delle cure, migliorando la “presa in carico” della persona, anche attraverso il miglioramento della comunicazione. L’impegno è, innanzitutto, quello di ridurre le attese; di snellire gli aspetti amministrativi e burocratici; di agevolare il paziente negli iter e di ridurre la frammentazione logistica dell’offerta di salute.
Il volto internazionale del nuovo Gemelli, forse IRCCS oncologico
L’impegno del Gemelli è anche teso a incrementare l’attrattività su patologie complesse a livello extraregionale e internazionale, con l’apertura a opportunità offerte dai processi di globalizzazione e puntando soprattutto a un incremento dei pazienti provenienti dagli altri Stati europei, come previsto da direttive Ue sulla mobilità transfrontaliera per le cure. «A tale scopo prevediamo alleanze con Centri di eccellenza pubblici/privati nazionali nel settore dell’assistenza, oltre che della ricerca e della formazione e la partecipazione a network internazionali tra strutture di eccellenza, per la valutazione comparata di esiti e lo scambio di buone pratiche clinche», ha spiegato Marco Elefanti, direttore amministrativo dell’Università Cattolica. Uno degli strumenti previsti dal Piano Strategico è, inoltre, la realizzazione del Gemelli Clinical Trial Center che nasce per aumentare l’attrattività nei confronti della ricerca clinica sponsorizzata (il Gemelli è già la prima struttura in Italia per sperimentazioni cliniche non profit). Sarà, infine, avanzata la richiesta del Policlinico come Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) focalizzato sulla ricerca e l’assistenza centrata sul paziente in oncologia.
Benedetto XVI: la salute non sia una “merce” riservata a pochi
«In questa circostanza, mi sento particolarmente vicino a ciascuno di voi, cari ammalati che, nei luoghi di assistenza e di cura o anche a casa, vivete un difficile momento di prova a causa dell’infermità e della sofferenza». A tutti giungano le parole rassicuranti dei Padri del Concilio Ecumenico Vaticano II: «Non siete né abbandonati, né inutili: voi siete chiamati da Cristo, voi siete la sua trasparente immagine». Questo uno dei passaggi più salienti di Benedetto XVI, in occasione della XXI Giornata Mondiale del malato al Policlinico Gemelli di Roma, che il Papa emerito ha voluto indirizzare a tutti i malati del mondo. La celebrazione solenne della Giornata è stata presieduta ad Altötting, in Baviera, dall’arcivescovo Zygmunt Zimowski, presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari. La XXI Giornata Mondiale ha costituto un’occasione per ribadire ciò che Benedetto XVI rivolse ai partecipanti alla XXVII Conferenza Internazionale promossa dal Dicastero vaticano della salute affermando che «la corretta accoglienza del malato è e deve essere, in primo luogo per le strutture sanitarie cattoliche, una “assistenza sanante ed evangelizzatrice”. Anche in tempi di crisi economica che sottrae risorse alla tutela della salute, ospedali e strutture di assistenza debbono ripensare il proprio ruolo per evitare che la salute, anziché un bene universale da assicurare e difendere, diventi una semplice merce sottoposta alle leggi del mercato, quindi un bene riservato a pochi».
Gemelli-Cattolica firmano un accordo di formazione sanitaria con l’Albania
L’Università Cattolica (Facoltà di Medicina e Chirurgia e Policlinico Universitario “A. Gemelli” ) e il Ministero della Salute della Repubblica d’Albania hanno firmato un accordo di cooperazione interistituzionale per la formazione necessaria all’attivazione di protocolli diagnostici e terapeutici per le patologie complesse e per l’elaborazione di progetti formativi dedicati a medici e infermieri albanesi. A firmare l’intesa, il direttore della Sede di Roma dell’Università Cattolica, Giancarlo Furnari, e il Ministro della Salute della Repubblica d’Albania, Vangjel Tavo. Le attività formative per medici e infermieri albanesi saranno svolte dall’Università Cattolica tramite processi di formazione a distanza con la predisposizione di percorsi formativi accessibili on line attraverso il portale sanitario e presso la Facoltà di Medicina e il Policlinico Gemelli. Inoltre, il personale medico e infermieristico albanese potrà svolgere attività di laureato frequentatore e partecipare alle selezioni per l’ammissione alle Scuole di specializzazione della Facoltà di Medicina. La collaborazione viene concretizzata attraverso diverse modalità operative, come l’individuazione aree di collaborazione per le quali il Gemelli può offrire consulenza e supporto diretto e la formazione del personale medico, infermieristico e manageriale attraverso l’assegnazione temporanea presso il Policlinico Gemelli e training presso le strutture albanesi interessate.
“Cartella clinica umana”, se ne è parlato a Fa’ la cosa giusta
Cosa è indispensabile nel rapporto medico/paziente? Cosa spaventa? Cosa da gioia nella vita? Come si vive il rapporto con il medico? Le risposte a queste domande fanno parte della “cartella clinica umana”, una procedura avviata al Dipartimento cardiovascolare del San Filippo Neri di Roma. Una cartella che tiene conto non solo del malato ma dell’uomo con tutto il suo universo di sentimenti. Se ne è occupato, in tempi in cui la cartella clinica elettronica sembrerebbe raccogliere maggiori consensi, anche il noto programma televisivo di Raiuno di Fa’ la cosa giusta. In studio, per parlare di questa interessante prospettiva che aprirebbe la strada soprattutto a una maggiore predisposizione dei medici a tenere conto di tutte i più profondi bisogni del paziente nella sua fragilità, Giovanna Rossiello con la scrittrice Rosalba Panzieri, che ha ideato il modello di narrazione della cartella e Massimo Santini direttore del Dipartimento Cardiovascolare e presidente della società mondiale di Aritmologia. Donatella Negri da Milano ha proposto la collezione di moda realizzata dai ragazzi in cura all’Istituto Tumori di Milano. Moda come sfida degli adolescenti per guarire da una terribile malattia e come progetto per migliorare la qualità di cura anche degli adolescenti, oggi ancora lontana dagli standard ottenuti non solo per gli adulti, ma anche per i pazienti più piccoli.
Arriva la prima carta dei diritti delle persone con disabilità in ospedale
È stata presentata a Roma la “Carta dei Diritti delle Persone con Disabilità in Ospedale”, realizzata per la prima volta in Italia dalla cooperativa sociale Spes Contra Spem e già adottata dal Policlinico universitario “A. Gemelli”, a partire dal processo di riorganizzazione delle proprie attività avviato con il Piano strategico 2012-2016. Al progetto, che ha il patrocinio di Ministero della Salute e Consiglio Regionale del Lazio, hanno aderito associazioni attive a livello nazionale nel settore della disabilità: Fish, Duchenne Sibilings, ABC-Bambini Cerebrolesi, Fantasia, Associazione Persone Down e Disabili Visivi. La carta, secondo la Cooperativa e l’Università Cattolica, “nasce dall’esperienza concreta delle difficoltà cui vanno incontro persone con disabilità e caregivers in caso di necessità di ricovero ospedaliero. Suo obiettivo è l’affermazione dei diritti delle persone con disabilità in ospedale, diritti previsti per tutti i pazienti ma che nel caso delle persone con disabilità necessitano, per essere pienamente fruiti, di accorgimenti e strumenti particolari”. La realizzazione della Carta è stata anche un’occasione per fare il punto sulle migliori esperienze nazionali nell’ambito dell’assistenza ai disabili e sulle problematiche inerenti il tema, con testimonianze di persone con disabilità e di quelle a loro vicine.
INDIRIZZI UTILI
POLICLINICO UNIVERSITARIO “A. GEMELLI” E COMPLESSO INTEGRATO COLUMBUS C.I.C.
Largo Agostino Gemelli,8 00168 Roma
Prenotazioni/informazioni: 06.3551033.0-2 Centralino: 06.30151
www.policlinicogemelli.it
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