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Prostata, via il tumore in cinque giorni. Allo IEO la soluzione

Vera Lanza, N. 5 maggio 2013

Passi da gigante nelle tecnologie per combattere il tumore alla prostata. Nuove tecniche e ioni carbonio hanno rivoluzionato la radioterapia. E adesso, in cinque giorni, si ottiene il risultato che prima si aveva in un tempo medio di otto settimane. Quasi fantascienza, fino a pochissimi anni fa, la radioterapia ad alte dosi per il tumore della prostata approda oggi a un risultato importante: un intero ciclo di cura in meno di una settimana. Il tumore della prostata può essere curato con una radioterapia breve e mirata che raggiunge una dose molto alta (i 35 Gy totali del nuovo schema sono equivalenti in termini biologici a 84 Gy in un trattamento convenzionale). Il nuovo centro ARC di Radioterapia Avanzata dell’Istituto Europeo di Oncologia (IEO), inaugurato nel gennaio 2012, ha permesso, con l’integrazione tra tecnologia avanzata e ricerca, di perfezionare la nuova terapia e applicarla ai primi casi. Il centro ARC dello IEO è dotato di apparecchiature moderne per trattamenti radioterapici di alta precisione, come l’intensità modulata (IMRT), l’Image guided radiotherapy (IGRT), la Stereotassi cranica ed extracranica, la radioterapia conformazionale tridimensionale, la radioterapia intraoperatoria (IORT) e la brachiterapia. In particolare il centro dispone di tre apparecchiature di precisione elevatissima che sono: Tomotherapy, Cyberknife e Vero. In più, la cooperazione con CNAO a Pavia (Centro Nazionale di Adroterapia Oncologia) permetterà presto l’uso di ioni carbonio (il primo paziente è stato trattato nel novembre 2012) con uno schema terapeutico specifico per il tumore della prostata. «Il tumore della prostata sarà presto una malattia curabile nella maggioranza dei casi con un’ottima qualità della vita per gli uomini affetti – ha affermato Umberto Veronesi, Direttore Scientifico di IEO, che non nasconde la soddisfazione per i risultati raggiunti dal suo istituto -. Grazie a una diagnosi precoce efficace e a trattamenti brevi e oncologicamente radicali come la radioterapia robotica in cinque giorni, terapia che ci ha visto primi in Italia e tra i primi in Europa, possiamo garantire un rapido recupero e il ritorno alla vita personale, familiare e lavorativa con minimi effetti collaterali». Se si interviene in tempo il tumore alla prostata può essere combattuto efficacemente. Lo dimostrano anche i dati relativi al numero di persone ancora vive dopo cinque anni dalla diagnosi – in media oltre il 70% – una percentuale tra le più elevate tra i tumori, soprattutto se si tiene conto dell’età avanzata dei pazienti e quindi delle altre possibili cause di morte. Uno dei principali fattori di rischio per il tumore della prostata è l’età: le possibilità di ammalarsi sono molto scarse prima dei 40 anni, ma aumentano sensibilmente dopo i 50 anni e circa due tumori su tre vengono diagnosticati in persone con più di 65 anni. I ricercatori hanno dimostrato che moltissimi (tra il 70% e il 90% ) uomini oltre gli 80 anni hanno un tumore della prostata, anche se nella maggior parte dei casi la malattia non dà segni e ci si accorge della sua presenza solo in caso di autopsia dopo la morte. Quando si parla di tumore della prostata un altro fattore non trascurabile è senza dubbio la familiarità, il rischio di ammalarsi è pari al doppio per chi ha un parente consanguineo (padre, fratello eccetera) con la malattia rispetto a chi non ha nessun caso in famiglia. «Il tumore della prostata riguarda purtroppo moltissimi uomini, le cure si diversificano in base alla situazione – spiega Roberto Orecchia, Direttore della Divisione di Radioterapia di IEO e Direttore Scientifico della Fondazione CNAO -. La radioterapia ha un ruolo importante in tutti i casi nei quali la chirurgia presenti difficoltà o possibili complicanze. Le nuove tecniche di radioterapia hanno reso i trattamenti più efficaci e precisi grazie all’aumento delle dosi e alla selettività delle zone da irradiare. Ora l’uso di schemi ultraveloci e, nel prossimo futuro, anche di ioni carbonio rende queste cure ancora più utili per migliaia di pazienti». Il centro di Radioterapia Avanzata, in un anno, ha trattato più di tremila pazienti affetti da diverse malattie tumorali. Il tumore della prostata è il secondo tumore in ordine di frequenza nei trattamenti di radioterapia effettuati dallo IEO. Avere ottenuto il risultato di abbreviare gli schemi di cura a soli cinque giorni è importante per la qualità della vita dei pazienti non più costretti a lunghe settimane di trattamento quotidiano, ma anche per l’organizzazione delle attività sanitarie.

“Give me five”
L’evoluzione delle terapie oncologiche unisce la ricerca di cure sempre più efficaci e l’esigenza di preservare il massimo della qualità della vita per i pazienti. Da alcuni anni la radioterapia segue l’evoluzione della chirurgia nella riduzione dell’ampiezza dei trattamenti, con lo scopo di rendere minimo il disagio per le persone sottoposte a cure. L’obiettivo è ridurre gli effetti collaterali e aumentare la dose di radioterapia nella zona malata, perché il tumore possa essere eliminato con una quantità di radiazione quasi chirurgica senza danno per i tessuti e organi sani. Oggi si punta a ottenere il “Trattamento minimo efficace” e non più il “trattamento massimo tollerabile” che, fino agli anni Sessanta era l’unico approccio possibile. L’adozione di macchinari ad alta tecnologia nel centro di radioterapia ARC ha permesso di ottenere lo sviluppo di trattamenti mirati, robotici e radiochirurgici come il “give me five”, cioè la radioterapia mirata al tumore della prostata in sole cinque sedute: 7 Gy al giorno fino a una dose totale di 35 Gy, biologicamente equivalente a circa 84 Gy con un frazionamento di dosi convenzionale. Nei casi di tumore della prostata candidati a radioterapia, usare cinque sedute di radioterapia con una dose oncologicamente radicale significa garantire ai pazienti un ritorno molto rapido alla propria vita quotidiana e a una piena funzionalità, con un rischio minimo di effetti collaterali grazie all’estrema precisione nella definizione dei campi di cura.

Cancro alla prostata
Il cancro della prostata è una malattia in cui le cellule maligne (cancro) si formano nei tessuti della prostata. La prostata è una ghiandola del sistema riproduttivo maschile situata appena al di sotto della vescica e davanti al retto. Ha le dimensioni circa di una noce e circonda l’uretra (il condotto che svuota la vescica dall’urina). La prostata produce un fluido che fa parte dello sperma.

Cifre
Il tumore della prostata è uno dei tumori più diffusi nella popolazione maschile e rappresenta circa il 15% di tutti i tumori diagnosticati nell’uomo. Le stime parlano di poco più di 23.500 nuovi casi ogni anno in Italia. Stando ai dati più recenti, nel corso della propria vita un uomo su 16 nel nostro Paese sviluppa un tumore della prostata. L’incidenza, cioè il numero di nuovi casi registrati in un dato periodo di tempo, è in continua crescita, con un raddoppio negli ultimi 10 anni, dovuto all’aumento dell’età media della popolazione e all’introduzione dell’esame del PSA (Antigene prostatico specifico, in inglese Prostate Specific Antigene). Misurare attraverso un semplice prelievo di sangue i livelli di questa molecola prodotta solo dalle cellule della prostata permette, in molti casi, di capire se nella ghiandola c’è qualcosa che non va, anche se non necessariamente si tratta di tumore, poiché il PSA aumenta anche in presenza di semplici infiammazioni, infezioni o ingrossamenti benigni della ghiandola stessa.

Fonte: Airc

Greenlight contro l’ipertrofia prostatica benigna (IPB)
Greenlight è una tecnica innovativa, giunta dagli States e già in uso anche nel nostro Paese, che si avvale di un nuovo laser “a raggio verde” per risolvere definitivamente in un giorno e in anestesia locale (spinale) l’ipertrofia prostatica benigna – l’ingrossamento della prostata – (IPB), un disturbo che colpisce circa l’ 80% degli italiani over 50. La metodica sfrutta l’azione di un potente laser al triborato di litio (un cristallo in grado di emettere luce con una particolare lunghezza d’onda altamente assorbita dai tessuti), che vaporizza selettivamente millimetro per millimetro solo l’eccesso di tessuto prostatico, trasformandolo in tante bollicine di vapore. Si effettua per via endoscopica in one day surgery con anestesia spinale o locoregionale a volte associata a una leggera sedazione. E la maggior parte dei pazienti torna a casa dopo una notte di ricovero e riprende le normali attività nel giro di una settimana. Rispetto agli interventi del passato, salvaguarda la potenza sessuale, la fertilità, la continenza urinaria e affronta con efficacia l’emergenza prostata in Italia dove l’IPB è in continuo aumento a causa del progressivo invecchiamento della popolazione maschile. Da sottolineare che il laser Greenlight, grazie alle sue caratteristiche, induce una coagulazione immediata dell’area trattata che consente di intervenire in tutta sicurezza anche su pazienti ad alto rischio come quelli affetti da malattie cardiovascolari e della coagulazione in cura con farmaci anticoagulanti, che ora possono essere operati senza più sospendere la terapia come si impone sempre per un intervento chirurgico. Non solo, Greenlight è indicato anche per pazienti con pacemaker, in quanto non richiede impiego di energia elettrica. I vantaggi di questa metodica sono tanti, e non solo per il paziente. Basti pensare che ogni anno in Italia vengono effettuati oltre 40mila interventi, 15mila dei quali con tecniche invasive con un ricovero di 3-5 giorni, con un’occupazione di letti di 52mila giorni. Con Greenlight effettuata in one day surgery, con sosta solo notturna, l’ “occupazione” cala a 13mila, con un risparmio di 39mila giornate-letto. Riduzione dei tempi in lista di attesa, che secondo recenti dati sono di oltre 8 mesi, riduzione dei tempi di convalescenza e minore stress per il paziente. La nuova tecnica laser impiegata con successo su più di 500mila pazienti nel mondo di cui alcune migliaia in Italia è disponibile, a totale carico del SSN, in vari ospedali della Penisola.

IPB
L’ipertrofia prostatica benigna, l’ingrossamento della prostata, è la malattia più diffusa negli uomini; incrementata sempre di più dall’invecchiamento tanto che in Italia si pone ai primi posti per diagnosi effettuate ogni anno, seconda all’ipertensione arteriosa. L’IPB incide pesantemente sulla qualità di vita con sintomi che comprendono disturbi alle vie urinarie (dalla difficoltà a urinare, urgenza e frequenza anche notturna e nei casi più seri alla completa ritenzione urinaria che richiede il ricorso al catetere per lo svuotamento della vescica), disfunzioni sessuali, impotenza e problemi di eiaculazione.

Rispetto alla TURP (Trans Urethral Resection of Prostate), resezione endoscopica transuretrale della prostata, l’intervento chirurgico più impiegato negli ultimi 50 anni, recenti studi internazionali e multicentrici dimostrano che la nuova tecnica ottiene gli stessi risultati della resezione transuretrale ma con modestissimi rischi e complicanze intra e post operatorie, immediata e duratura risoluzioni dei sintomi e breve ricorso al catetere – solo qualche ora – che si applica sempre dopo gli interventi chirurgici alle vie urinarie per facilitare lo svuotamento della vescica. Nella TURP, la prostata malata viene asportata frammentandola, attraverso uno speciale strumento endoscopico. I disturbi post operatori sono più che doppi rispetto a quelli riscontrati con Greenlight. In Italia l’obiettivo è di effettuare con Greeenlight il 60-70% della chirurgia per l’IPB con intervento e dimissioni in giornata.

SCHEDE TECNICHE

Il CyberKnife
Il CyberKnife è un sistema di radiochirurgia stereotassica capace di fornire, in qualsiasi parte del corpo, radiazioni con accuratezza sub-millimetrica per l’ablazione del tumore. Il sistema combina la guida ad immagine continua e la mobilità robotica per fornire trattamenti caratterizzati da basse dosi. La mobilità robotica del CyberKnife permette di erogare un elevato numero di fasci non isocentrici e non complanari direttamente indirizzati a punti unici del bersaglio. Questo consente il trattamento anche in assenza di supporti di fissaggio del paziente ed elimina la necessità di riposizionarlo dopo ogni erogazione. Nato per applicazioni cliniche intracraniche, le successive evoluzioni del sistema, come le tecniche di tracciamento dei movimenti respiratori, ne hanno esteso l’utilizzo anche ad altri siti anatomici. Allo IEO verrà utilizzato anche per il trattamento dei tumori del fegato, del pancreas e del polmone.

Il Vero System
Il Vero System è un sistema ad alta velocità, accuratezza e versatilità capace di fornire radiazioni in qualsiasi parte del corpo per trattamenti radioterapici. Il sistema combina la guida ad immagine continua e la modulazione di intensità con le tecniche di tracciamento del movimento respiratorio. La mobilità del sistema è fornita dai movimenti del lettino paziente (3 traslazionali e 2 rotazionali) e dalla rotazione dell’anello (ring gantry). Il Vero System viene sviluppato per tutte le applicazioni cliniche ad esclusione di quelle intracraniche a causa di limitazioni tecniche nella rotazione dell’anello. Allo IEO verrà impiegato nel trattamento dei tumori del polmone, del fegato e della prostata.

Il Sistema TomoTherapy
Il Sistema TomoTherapy è un sistema rotazionale che combina la guida ad immagine continua e la modulazione di intensità e fornisce due modalità di erogazione: elicoidale e diretta. L’evoluzione dei sistemi di tomografia ha portato diversi vantaggi: la riduzione dei tempi di acquisizione; l’ottimizzazione della dose erogata; il miglioramento della qualità dell’immagine; l’aumento del campo di visione e del volume acquisito; una maggiore accuratezza nella ricostruzione. Il Sistema TomoTherapy è capace di intervenire in tutti i siti anatomici. La possibilità di trattare fino a 160 cm di lunghezza il bersaglio in una sola seduta, consente di effettuare trattamenti su tutto il corpo. Allo IEO verrà utilizzato nelle pazienti operate di tumore del seno che hanno già ricevuto la radioterapia intraoperatoria, a completamento della cura, con mini irradiazioni globali della mammella.

Il sistema Trilogy
Il sistema Trilogy integra le più moderne ed avanzate metodiche radioterapiche: l’intensità modulata, la guida a immagine continua, la radioterapia stereotassica, la radiochirurgia e le tecniche di modulazione volumetrica (RapidArc). È dotato di un sistema di collimazione (MLC120 Millenium) che consente di irradiare selettivamente il tumore, e di un dispositivo radiologico per visualizzare l’anatomia del paziente immediatamente prima di somministrare la frazione di dose. Inoltre è dotato di un sistema di Gating Respiratorio RPM™ che rileva il movimento della respirazione permettendo l’irradiazione del tumore solo quando si trova nella corretta posizione. La respirazione del paziente è monitorata da un sistema a infrarossi in maniera semplice, rapida e non invasiva. Tali caratteristiche fanno del Trilogy lo strumento più adatto all’esecuzione di trattamenti di precisione. Allo IEO verrà utilizzato per trattare i tumori del tratto testa-collo dove, grazie alla sua estrema precisione, permette di preservare la ghiandola della parotide.

Indirizzi utili

ROMA

OSPEDALE SANT’ANDREA DI ROMA
Professor Miano e Professor Tubaro
Tel. 06.33771

CDC SANATRIX
Professor Tubaro
Tel. 06.86321981

MILANO

ISTITUTO CLINICO CITTÀ STUDI
Dottor Raber
Tel. 02.23931

LEGNANO (MI)

OSPEDALE CIVILE DI LEGNANO
Professor Bacchioni
Tel. 0331.449111

TORINO

PICCOLA CASA DELLA DIVINA PROVVIDENZA – COTTOLENGO
Dottor Scoffone
Tel. 011.5225111

MODENA

CDC HESPERIA HOSPITAL
Professor Ferrari
Tel. 051.951711

LUCCA

OSPEDALE DI LUCCA
Dottor Pinzi
Tel. 058.39701

BARI

POLICLINICO DI BARI
Professor Pagliarulo e Dottor De Rienzo
Tel. 080.559111

UDINE

AZIENDA OSPEDALIERO UNIVERSITARIA
Professor Frea, Dottor Crivellaro e Dottor Guaitoli
Tel. 0432.5521

GEMONA (UD)

OSPEDALE DI GEMONA
Dottor De Antoni
Tel. 0432.980816

PORDENONE

OSPEDALE SANTA MARIA DEGLI ANGELI
Professor Garbeglio, Dott. Maruzzi e Dott. Ruggera
Tel. 0434.399111

CUNEO

OSPEDALE SANTA CROCE E CARLE
Dottor Arena e dottor Dadone
Tel.0171.64111

PALERMO

CDC GENESIS DI PALERMO
Professor Melloni
Tel. 091.6837111

CAGLIARI

OSPEDALE BROTZU
Dottor Frongia
Tel. 070.5391

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